Contro lo
spiritismo e l'astrologia |
INTRODUZIONE
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Fratelli
nel Signore, in questo mio libro confuterò due arti occulte, che sono tra le
più antiche e conosciute, vale a dire lo spiritismo e l'astrologia, che sono
delle potenti opere del diavolo di cui egli si usa per sedurre e tenere sotto
il suo potere tante anime in tutto il mondo, compreso in Italia. |
Vi esorto
a diffonderlo liberamente e gratuitamente, come avete fatto con i miei
precedenti libri, per contribuire a smascherare queste opere infruttuose
delle tenebre nella speranza che coloro che le praticano si ravvedano e
credano nel Signore Gesù Cristo, per ottenere remissione dei peccati e vita
eterna. |
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La grazia
del nostro Signore Gesù sia con tutti voi |
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Giacinto Butindaro |
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Roma, Aprile
2011 |
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LO SPIRITISMO
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STORIA
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Per spiritismo, o spiritualismo come viene anche
chiamato, si intende la credenza che è possibile comunicare con gli spiriti
dei morti per ricevere da loro messaggi e prove della loro identità e sopravvivenza,
ed anche quell’insieme di dottrine che si fondano su dimostrazioni
scientifiche incontrovertibili - così le chiamano gli spiritisti - di
comunicazioni avvenute tra i vivi e i morti. Per citare una loro definizione:
‘Lo spiritualismo è la Scienza, la Filosofia e la Religione di una continua
vita, basata sul comprovato fatto della comunicazione, per mezzo di medium,
con coloro che vivono nel mondo dello Spirito’ (citato da Walter Martin in The Kingdom of
the cults, Bethany
House Pubblishers, 2003, pag. 274). |
Lo spiritismo è una pratica molto antica; nella legge
di Mosè Dio mettendo in guardia il suo popolo da questa pratica gli dice di
non imparare ad imitare le abominazioni delle nazioni che egli stava per
cacciare dinnanzi ad esso (siamo attorno all'anno 1400 A.C.),
e tra queste pratiche abominevoli che le sette nazioni che abitavano il
paese di Canaan praticavano attirandosi così l’ira
di Dio vi era anche la consultazione degli spiriti e la negromanzia (cfr.
Deuteronomio 18:11). |
Pure al tempo del re Saul (siamo attorno all'anno 1000 A.C.) l'evocazione degli spiriti era diffusa nel paese
che Dio aveva dato ad Israele infatti è scritto sia che “Saul aveva cacciato
dal paese gli evocatori di spiriti e gli indovini” (1 Samuele 28:3) e sia che
lui stesso si fece cercare una donna che sapeva evocare gli spiriti per
andare a consultare Samuele che era morto (cfr. 1 Samuele 28:7). |
E questa pratica abominevole la troviamo anche al tempo
del profeta Isaia (che visse attorno alla metà dell'VIII
secolo A.C.) - sempre in Israele - perché Dio
rimprovera il popolo di praticare le arti occulte come i Filistei (cfr. Isaia
2:6), e gli dice come deve rispondere a coloro che gli dicono di consultare
quelli che evocano gli spiriti (cfr. Isaia 8:19-22). |
Nella Bibbia troviamo lo spiritismo anche al tempo del
re Manasse, infatti è scritto che questo re tra le
altre cose malvage che fece “istituì di quelli che
evocavano gli spiriti” (2 Cronache 33:6). |
Per quanto riguarda i tempi moderni, lo spiritismo ha
ricevuto un forte impulso nel 1848 per opera delle sorelle Fox. Ecco gli
avvenimenti - che ebbero come protagoniste queste sorelle - che contribuirono
a diffondere maggiormente nel mondo lo spiritismo. Margaret e Kate Fox mentre
abitavano a Hydesville, nello stato di New York,
cominciarono a sentire nella loro casa, dei rumori di passi, e dei colpi
contro le pareti o i pavimenti; che fecero dunque queste due bambine?
elaborarono un sistema di comunicazione, una specie di codice (un colpo per
la A, due per la B, e così via) per comunicare con la fonte di quei colpi. E
così queste sorelle riuscirono a scoprire che chi mandava quei colpi era lo
spirito di un certo Charles B. Rosma che era stato
ucciso e sepolto nella cantina di quella casa. Ma le ricerche che poi vennero
fatte non confermarono la sparizione di quell'uomo. La notizia di questo
contatto avuto dalle sorelle Fox con lo spirito di un defunto attirò subito
molta attenzione e si sparse molto velocemente sia negli Stati Uniti che nel
Canada. Alle sorelle Margareth e Kate si unì anche
la sorella più vecchia, Leah. |
Ci furono molte iniziative da parte di molti che
contribuirono in maniera fondamentale alla diffusione dello spiritismo, che
negli Stati Uniti in pochi anni arrivò a contare decine di migliaia di
medium, alcuni milioni di seguaci e alcune decine di riviste specializzate. |
Le sorelle Fox morirono tra il 1890 e il 1893. |
Il primo congresso generale spiritista fu tenuto a
Cleveland nel 1852, e subito dopo il movimento iniziò a diffondersi in
Europa, soprattutto in Francia e in Inghilterra. Uno degli esponenti maggiori
dello spiritismo è stato Allan Kardec (1804-1869)
il quale nel 1857 pubblicò Il Libro
degli Spiriti, che per gli spiritisti è una sorta di Bibbia. |
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LA DOTTRINA SPIRITICA CONFUTATA
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Come viene astutamente
presentata la dottrina spiritica
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Prima di esporre i punti principali della dottrina
spiritica voglio fare questa premessa: questa dottrina è presentata dai
ministri di Satana, che ne è l’autore, in una maniera da farla apparire come
un qualcosa che giova molto all’umanità, infatti dicono: ‘Lo Spiritualismo è
uno spargimento dello spirito sopra l’umanità, una rivelazione divina dalle sfere
della luce. Esso è il più alto messaggio di verità che noi possediamo (...)
Lo Spiritismo è l’educatore liberale (broad educator), il grande redentore, l’emancipatore che
libera le anime umane dalla schiavitù della superstizione e dell'ignoranza,
che toglie le nuvole o l’errore che hanno per così tanto tempo avvolto il
mondo, e illumina le tenebre della materialità del mondo’
('What is Spiritualism?' Spiritualist Manual, 1940: citato da Walter Martin in The Kingdom of
the Cults, pag. 275); e come qualcosa di
cristiano che si attiene perfettamente alla morale di Cristo, infatti Allan Kardec afferma: ‘L’insegnamento degli Spiriti è in
sublime maniera cristiano, poiché si appoggia sulla immortalità dell’anima,
sulle pene e ricompense future, sulla giustizia di Dio, sul libero arbitrio dell’uomo,
sulla morale di Cristo. E’ da stolti dunque tacciarlo di irreligiosità’
(Allan Kardec, Il
libro degli spiriti, Roma 1972, pag.149). La ragione di questa attitudine
è evidente: non spaventare le persone e persuaderle che lo spiritismo è
qualcosa che viene da Dio, e quindi salutare agli uomini. |
Ma noi vogliamo dimostrare che benché Kardec nel suo libro si sforzi di dimostrare - anche
facendo uso della Bibbia come quando parla della reincarnazione per esempio -
che la dottrina spiritica è verace, essa non è altro che un insieme di
menzogne e di imposture che il diavolo con la sua astuzia è riuscito a fare
credere a milioni di persone in tutto il mondo, e che invece di togliere le
nuvole e gli errori ne accumula ancora di maggiori nella vita di coloro che
l’accettano. |
Vediamo quali sono i punti principali di questa
dottrina, così come sono trascritti in questo libro, tenendo presente che di
essa viene detto che è stata trasmessa dagli spiriti stessi. |
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Gli spiriti e le loro
menzogne
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Dio è eterno, immutabile, immateriale, unico,
onnipotente, supremamente giusto e buono. Egli ha creato l’universo, che
comprende tutti gli esseri animati e inanimati, materiali ed immateriali. Gli
esseri materiali costituiscono il mondo visibile o corporeo, mentre gli esseri
immateriali il mondo invisibile o degli spiriti. Il mondo degli spiriti
preesisteva a quello materiale; gli uomini non sono altro che degli involucri
in cui gli spiriti si vanno ad incarnare; sì perché gli spiritisti insegnano
la reincarnazione. E quindi per loro l’anima è uno spirito incarnato, mentre
il corpo è il suo involucro. Vediamo ora di spiegare da che cosa è costituito
l’essere umano per gli spiritisti: essi insegnano che l’uomo ha un corpo, un
anima che è una sostanza immateriale o uno spirito incarnato, ed infine il perispirito, che è il legame che congiunge l’anima e il
corpo. Questo perispirito è una specie di involucro
semi-materiale, e dopo la morte lo spirito conserva questo perispirito che gli serve da corpo etereo. Esso è
invisibile allo stato normale, ma in talune circostanze può essere visto e
toccato (nelle sedute spiritiche). |
Gli spiriti appartengono a diverse categorie, e
differiscono in potenza, in intelligenza, in sapere e in moralità. Ma essi -
secondo gli spiritisti - non rimangono sempre nella stessa categoria, perché
migliorano. E questo miglioramento avviene per mezzo della incarnazione; in
altre parole gli spiriti andandosi ad incarnare negli uomini, vanno ad
espiare le loro colpe commesse nella vita precedente e si purificano per
giungere poi allo stato di perfezione, allo stato di spiriti puri. Quando
l’uomo muore però, secondo gli spiritisti, la sua anima non va subito ad
incarnarsi nel corpo di un uomo, ma passa un tempo più o meno lungo a vagare,
in attesa di riprendere la vita materiale. L’uomo buono è l’incarnazione di
uno spirito buono, mentre l’uomo malvagio è l’incarnazione di uno spirito
malvagio. Gli spiriti erranti influiscono sulla vita degli uomini, perché i
buoni li spingono a fare il bene, mentre i cattivi a fare il male. Essi ci
guardano, ci ascoltano, sono attorno a noi, e secondo Kardec,
essi si manifestano spontaneamente o per effetto di evocazione. E’ possibile,
secondo lui, invocare qualsiasi spirito ed ottenere da essi comunicazioni
scritte o verbali, consigli, schiarimenti sul loro stato di oltretomba, e
loro pensieri a nostro riguardo, come anche delle rivelazioni. Per quanto
riguarda la morale degli spiriti, è questa: 'Fare agli altri quello che
ragionevolmente vorremmo che fosse fatto a noi; o in altre parole fare sempre
il bene e mai il male'. Per questo Kardec afferma
che l’insegnamento degli spiriti è cristiano, perché essi insegnano a fare il
bene e non il male, ma questo non può essere vero perché nel momento in cui
uno spirito (qui non ci riferiamo però all’anima di un uomo morto) suggerisce
di praticare lo spiritismo cioè l’evocazione di spiriti di defunti, sta
esplicitamente incitando a fare il male e non il bene, e questo perché
l’evocazione degli spiriti è una pratica condannata espressamente dalla
Parola di Dio che dice: “Non vi rivolgete agli spiriti..” (Levitico 19:31).
Quindi questa cosiddetta morale cristiana degli spiriti non è altro che un
manto di cui si usano i demoni - perchè tali sono
quelli che si manifestano agli spiritisti - per fare avvicinare le persone a
loro ed impossessarsi di loro. Badate dunque bene a voi stessi fratelli e
non lasciatevi ingannare da quelle persone che dicono che sono andati a consultare
gli spiriti mediante i medium e questi gli hanno detto di fare delle cose
buone, perché questa non è che un’arte seduttrice dei demoni. E che questa
cosiddetta morale cristiana degli spiriti, di cui parla Kardec,
non è che un sotterfugio demoniaco per ingannare le persone, si evince in una
maniera inequivocabile leggendo le dichiarazioni degli spiritisti, che
naturalmente le hanno ricevute dagli spiriti, sull’incarnazione e sulla
divinità di Cristo e sull’espiazione compiuta da Cristo. Vediamone alcune di
alcuni spiritualisti: ‘E’ un’idea assurda che Gesù fosse più divino di
qualsiasi altro uomo. - Weisse; ‘Il concepimento
miracoloso di Cristo è semplicemente un racconto leggendario. - Haweis; ‘Gli spiriti superiori non insegnano l’espiazione
di Cristo - niente del genere. - Nocholas’ (citati
da Walter Martin, in op. cit., pag.
275). |
Ma andiamo avanti nell’esporre cosa dicono gli spiriti
su altre dottrine della Bibbia: ‘Colui che voi chiamate Adamo, non fu nè il primo, nè il solo uomo
che popolò la terra’ (Allan Kardec,
Il libro degli spiriti, pag. 74);
‘In qual modo l’anima, che non ha conseguito la perfezione durante la vita
corporea, può finire di purificarsi? Col subire nuove esistenze’ (Ibid.,
pag.123); ‘Qual’è lo scopo della reincarnazione? ‘Espiazione e miglioramento
progressivo dell’umanità; senza di che, dove sarebbe la giustizia?’ (Ibid.,
pag.124); ‘Su che si poggia il principio della reincarnazione? Sulla
giustizia di Dio..’ (Ibid., pag.124); ‘Da che è derivata la dottrina del
fuoco eterno? Da una immagine presa, come tante altre, per realtà’ (Ibid.,
pag. 391); ‘Ciò posto, l’inferno e il paradiso non esisterebbero come se li
figura l’uomo? Questi sono concetti umani..’ (Ibid., pag. 407). Le domande
sono quelle poste agli spiriti, e le risposte quelle ottenute dagli
spiritisti. |
Ora, ma non è abbastanza chiaro che gli spiriti che gli
spiritisti consultano rigettano le dottrine della Bibbia? Qualcuno dirà: ma
nell’esistenza di Dio ci credono però? Sì, credono che Dio esiste; ma è bene precisare
che alcuni di loro quando parlano di Dio intendono un essere personale,
mentre altri danno di Dio un’idea panteista (difatti su questo punto non
tutti gli spiritisti sono d’accordo fra loro; Kardec
per esempio si spingeva a considerare Dio un essere personale). E questa non
è che una delle tantissime contraddizioni presenti nello spiritismo; contraddizioni
che gli spiritisti giustificano col dire che non tutti gli spiriti che
parlano sono ‘superiori’ perché ce ne sono anche di ‘inferiori’; i primi sono
degni di fiducia i secondi no!! Per quanto riguarda il fatto che ci sono
spiriti che affermano che Dio esiste non c’è da meravigliarsi perché Giacomo
dice che anche i demoni credono che v’è un Dio solo, e tremano (cfr. Giacomo
2:19). Anche per quanto riguarda il fatto che di tanto in tanto gli spiriti
parlino pure di Gesù facendo capire che credono che sia esistito non c’è da
meravigliarsi perché gli indemoniati che incontrò Gesù sulla terra sapevano
che egli era il Figlio dell’Altissimo, ma non lo amavano perché i demoni
impedivano loro di farlo. E così anche oggi, gli spiritisti benché parlino
dell’esistenza di Dio - non importa in che maniera e in che termini lo fanno
- e di Gesù, non li amano affatto ma li odiano, essendo agitati e posseduti
da spiriti. E badate che qui non si deve fare nessuna distinzione tra spiriti
buoni e spiriti cattivi, perché tutti gli spiriti che parlano ed agiscono
per mezzo dei medium sono malvagi; possono differire quanto a grado, perché
nel mondo spirituale gli spiriti malvagi appartengono a diverse categorie
gerarchiche (i principati, le potestà, i dominatori di questo mondo di
tenebre, e le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti -
Efesini 6:12), e anche quanto a malvagità, perché Gesù parlò di quello
spirito immondo che uscito da un uomo va e prende seco sette spiriti peggiori
di lui (cfr. Matteo 12:43-45), ma tutti senza distinzione sono malvagi e
bugiardi. Tali sono gli spiriti che parlano ed agiscono tramite i medium; la
distinzione tra spiriti superiori ed inferiori (così come la intendono gli
spiritisti) è quindi solo un abile sotterfugio satanico per fare capire alle
persone che anche tra gli spiriti che vengono invocati ci possono essere
degli spiriti che non dicono la verità di cui non ci si può fidare
pienamente. |
Bisogna dunque stare attenti quando gli spiritisti
parlano dell’esistenza di Dio, o di Gesù; perché in effetti essi ne parlano
solo per ingannare le persone. Menzionano i loro nomi, ma ricordatevi che
dicono ogni sorta di menzogne contro di loro. Abbiamo visto infatti come essi
negano l’incarnazione e la divinità di Cristo (per loro Gesù Cristo è uno
spirito benefico e ispiratore di buoni propositi) come anche l’espiazione di
Cristo e la purificazione dai peccati compiuta dal sangue di Gesù, perché
secondo loro Dio avrebbe stabilito che gli uomini per purificarsi devono
reincarnarsi e tornare a vivere sulla terra. E così denigrano la
purificazione che compie il sangue di Cristo rimpiazzandola con una illusoria
purificazione avente come mezzo la reincarnazione. Ed abbiamo visto come essi
negano anche l’inferno e il paradiso, quantunque parlino di giustizia di Dio.
E gli spiriti negano anche il peccato così come ne parla la Scrittura. Come
potete dunque vedere da voi stessi, fratelli, gli spiriti di cui parlano gli
spiritisti dicono il falso a proposito delle dottrine cardini del Vangelo; e
non può essere altrimenti, dato che sappiamo che essi sono agli ordini di
Satana, del padre della menzogna, che - come disse Gesù - “non si è attenuto
alla verità, perché non c’è verità in lui” (Giovanni 8:44). Quindi, ribadiamo
con forza, che questa cosiddetta morale cristiana degli spiriti è un inganno. |
Abbiamo visto quindi che quantunque venga detto che la
morale degli spiriti è quella di fare sempre il bene e mai il male, cosa che
non è vera perché gli spiriti malvagi chiamano il bene male, e il male bene,
essi rigettano l’incarnazione di Cristo, la sua divinità, e la sua
espiazione; e perciò il Vangelo. Questo loro rigetto è manifesto; noi
ribadiamo dal canto nostro che la verità è che nel principio era la Parola e
la Parola era Dio e nella pienezza dei tempi la Parola è stata fatta carne ed
ha abitato per un tempo fra gli uomini. Il nome assunto dalla Parola fatta
carne è quello di Gesù, chiamato il Cristo cioè l’Unto di Dio. Egli dopo
avere operato segni e prodigi in mezzo al popolo d’Israele fu arrestato dai
Giudei e condannato a morte e dato nelle mani dei Gentili che lo
crocifissero. Questo avvenne per il determinato consiglio di Dio Padre,
affinché egli compisse l’espiazione dei nostri peccati. Ma il terzo giorno
egli risuscitò dai morti per la nostra giustificazione; e perciò chiunque
crede in lui viene giustificato. |
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La composizione
dell'uomo e l'aldilà
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Adesso noi, sempre mediante le sacre Scritture,
vogliamo confutare la dottrina spiritica sulla composizione dell’uomo, e su
quello che avviene all’anima dopo la morte, perché questa è la dottrina su
cui si poggia tutto lo spiritismo. Abbattere questo loro baluardo significa
abbattere tutto lo spiritismo e smascherarlo per quello che è, cioè
un’impostura. |
Innanzi tutto diciamo che la Scrittura insegna che
l’essere umano è composto solo da uno spirito, da un'anima e da un corpo,
questo lo spiega Paolo quando dice ai Tessalonicesi: “E l’intero essere
vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile per la
venuta del Signor nostro Gesù Cristo” (1 Tessalonicesi 5:23); lo spirito e
l’anima costituiscono la parte spirituale, mentre il corpo è la parte materiale
dell’essere. Di questo cosiddetto perispirito però,
che viene detto essere una specie di involucro semi-materiale che unisce
l’anima al corpo, la Scrittura non ne parla minimamente perciò è da ritenersi
un’invenzione. Quindi l’anima è spirituale e quando si distacca dal corpo
rimane tale secondo la Scrittura; ad essa non rimane attaccata nessuna cosa
semi-materiale di nome perispirito perché
altrimenti perderebbe la sua immaterialità. L’anima di una persona morta si
può vedere - se e quando Dio lo permette - perché Giovanni in visione vide le
anime di quelli che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio (cfr.
Apocalisse 6:9-11), e gli apostoli videro l’anima di Mosè quando apparve sul
monte santo assieme ad Elia (cfr. Matteo 17:3), ma non si può toccare appunto
perché immateriale. |
Ora quando gli spiritisti parlano di anima dell’uomo
parlano di uno spirito incarnato perché secondo loro l’uomo ha più esistenze
dato che credono nella reincarnazione; e quindi, secondo loro, la persona si
può chiamare con un nome ma in effetti avere lo spirito di un altro uomo
vissuto secoli prima. Ma questo ragionamento toglie e annulla l’identità
strettamente personale dell’uomo, perché lo fa passare per l’incarnazione
dello spirito di un suo predecessore. Questa loro dottrina sull’anima è
dunque anch’essa falsa perchè la Scrittura insegna
che l’anima di ogni uomo è una creazione di Dio distinta dal corpo, che Dio
crea assieme al corpo nel seno della donna. Essa è dunque personale, cioè
ogni persona ha un’anima sua; e non può avere dentro di sè
l’anima di un suo predecessore. In altre parole l’anima dell’uomo ha avuto un
inizio nell’uomo che la possiede, e non è preesistita nel corpo di qualche
altro, come vorrebbero fare credere gli spiritisti. Per sostenere il
passaggio di un’anima dal corpo di un uomo nel corpo di un’altro (la reincarnazione),
gli spiritisti prendono l’esempio di Giovanni Battista, e dicono che egli era
l’incarnazione dello spirito di Elia, e quindi era Elia. Il passo su cui si
poggiano è questo: “Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l’hanno
riconosciuto... Allora i discepoli intesero ch'era di Giovanni Battista
ch’egli aveva loro parlato” (Matteo 17:12,13). Ma le cose non stanno affatto
così come dicono loro perché Giovanni Battista non era Elia infatti quando
gli chiesero: “Sei Elia?”, egli rispose: “Non lo sono” (Giovanni 1:21). Ma
perché Giovanni Battista non poteva essere Elia? Perché Elia era stato
assunto in cielo con il suo corpo, senza vedere dunque la morte, mentre
Giovanni Battista nacque come qualsiasi altro uomo. Si deve dunque dire di
loro che essi sono due persone distinte e separate, vissute in tempi diversi
con una personalità distinta e separata; di cui la prima non vide la morte,
mentre la seconda sì. Avremmo potuto dire che Giovanni Battista era Elia se
fosse disceso dal cielo e non sarebbe quindi nato da donna, ma come si fa a
dire che egli era Elia quando nacque e morì come qualsiasi altro uomo? Non si
può dire. |
La Scrittura non insegna nessuna tesi reincarnazionista perché insegna che quando gli uomini
muoiono, le loro anime si dipartono dal corpo e vanno o in paradiso o
all’inferno, che sono due luoghi distinti e separati; il primo di felicità e
il secondo di tormento. In paradiso ci vanno i giusti (cfr. Apocalisse
6:9-11), e là attendono la risurrezione e la retribuzione per il loro
operato (il premio); all’inferno ci vanno gli empi, e là attendono la
resurrezione per essere giudicati secondo le loro opere e condannati al fuoco
eterno (cfr. Luca 16:19-31; Apocalisse 20:11-15). Notate però che gli spiriti
che parlano tramite i medium, negano l’esistenza del paradiso e dell’inferno;
eppure affermano di essere gli spiriti dei defunti. Come si spiega tutto ciò
dato che la Scrittura afferma che gli uomini morti vanno in questo o in
quell’altro luogo che non sono affatto sulla terra, ma il primo è al terzo
cielo e il secondo nel cuore della terra? Si spiega con il fatto che essi
sono dei demoni che vagano per tutta la terra, che si fanno passare per le
anime dei defunti. Essi non sono nè in paradiso e
neppure all’inferno; e parlano dell’oltretomba da dove sono, cioè da una
posizione da dove vedono gli uomini e li ascoltano (sempre per sedurli
naturalmente). Sì, perché i demoni, a differenza delle anime dei defunti
possono vedere ed ascoltare gli uomini sulla terra! Ma le anime degli uomini
- come insegna la Scrittura - non ci possono vedere, ascoltare, assistere o
attaccarci, guidare o fuorviarci e così via, ed apparire spontaneamente
quando invocate, in attesa di andarsi ad incarnare in qualche corpo per
purificarsi delle loro colpe in vista della perfezione, appunto perché esse
quando si dipartono dal corpo umano prendono la via del cielo o quella
dell’inferno, e là vi rimangono in attesa della risurrezione senza potere
comunicare con i viventi. A sostegno di ciò ricordiamo la Scrittura che dice
che “i morti non sanno nulla” (Ecclesiaste 9:5) e quella che dice che l’empio
una volta morto “se i suoi figliuoli salgono in onore, egli lo ignora; se
vengono in dispregio, ei non lo vede” (Giobbe 14:21). Tutto ciò annulla nella
maniera più categorica la dottrina spiritista secondo la quale le anime
disincarnate entrano nel mondo degli spiriti attorno a noi e possono
comunicare con noi sia in maniera occulta che palese. |
Questi punti qui sopra esposti, cioè l’origine dell’anima
e la fine che fa l’anima alla morte sono molto importanti fratelli; è su
questi che bisogna insistere quando si parla contro lo spiritismo, perché
una volta stabilito mediante le Scritture l’origine dell’anima che è
nell’uomo e la fine che fanno le anime degli uomini una volta morti si
annulla la dottrina spiritista. |
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Sui fenomeni
paranormali nelle sedute spiritiche
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Dimostrato con la Scrittura che l’anima non è affatto
uno spirito incarnato, e che quando la persona muore essa lascia la superficie
della terra per andarsene o in cielo o all’inferno a seconda che era salvata
o perduta, vogliamo parlare di quei fenomeni strani e prodigiosi che
avvengono nelle sedute spiritiche e che sono attribuiti agli spiriti dei
defunti che evocati dai medium si presentano manifestandosi in tante maniere
e comunicando questa o quell’altra cosa ai presenti. E’ da tenere presente
che la presenza del medium è indispensabile nelle sedute spiritiche perché
gli spiriti possano manifestarsi e comunicare i loro messaggi perché è detto
che il medium è considerato un mezzo intermedio tra gli spiriti e gli uomini
perché egli possiede un perispirito migliore di quello dei comuni mortali
che si mette in contatto con il perispirito dello
spirito invocato. Ma in che cosa consistono queste manifestazioni materiali?
Nel movimento di oggetti provocato a distanza dal medium; nel sollevamento
dal suolo di oggetti o persone; nell’emissione di una materia fluida dalla
bocca del medium, materia che assume quasi sempre la forma di mani, faccia
ecc. (ectoplasma); nell’essere presenti simultaneamente in due posti diversi
(bilocazione); nella scrittura automatica; e nell’apparizione di fiori nella
stanza chiusa, ed in altre manifestazioni. |
Ora, quando si sente parlare di queste cose,
soprattutto di tavoli che si alzano, o di oggetti che si spostano, e così
via, tanti pensano subito alla frode, ad un trucco inventato dal medium per
fare credere che nella stanza sono presenti degli spiriti; è innegabile che
in alcuni casi il tutto sia frutto di trucchi che vengono puntualmente
smascherati. Ma rimane il fatto che in alcuni casi queste manifestazioni non
si possono attribuire alla furbizia del medium, e quindi a qualche
marchingegno inventato, ma solo ai demoni, perché esse avvengono per opera
dei demoni e nient’altro. Con questo vogliamo dire che noi credenti non dobbiamo
pensare affatto che quelle cose siano uno scherzo di cattivo gusto operato
dal medium per fare credere la presenza degli spiriti e guadagnare così
soldi; perché in effetti la Scrittura ci insegna che i ministri di Satana
sotto la guida di spiriti maligni e con la loro assistenza possono fare
accadere delle cose strabilianti come appunto queste cose descritte poco
sopra. Non dimentichiamoci dei magi d’Egitto che si opposero a Mosè ed Aaronne; essi riuscirono ad imitare alcuni prodigi di Dio
infatti riuscirono a mutare i loro bastoni in serpenti secondo che è scritto:
“E i magi d’Egitto fecero anch’essi lo stesso, con le loro arti occulte.
Ognun d’essi gettò il suo bastone, e i bastoni diventaron
serpenti...” (Esodo 7:11-12); riuscirono a mutare l’acqua in sangue secondo
che è scritto: “E i magi d’Egitto fecero lo stesso con le loro arti occulte”
(Esodo 7:22), e a fare salire le rane secondo che è scritto: “E i magi fecero
lo stesso con le loro arti occulte e fecero salire le rane sul paese
d’Egitto” (Esodo 8:7). Come avrebbero potuto fare quelle cose quei magi senza
l’intervento dei demoni? Perciò tenete bene a mente che i medium assistiti
dai demoni possono compiere dei gesti e fare accadere cose di cui la mente
umana non può dare una spiegazione logica o scientifica appunto perché si
tratta di manifestazioni che hanno come autori gli spiriti malvagi. Per
tornare quindi a quelle strane manifestazioni (quelle che l’uomo non può
dimostrare che sono frodi umane) che avvengono nelle cosiddette sedute
spiritiche, esse vanno attribuite tutte, dalla prima all’ultima, agli spiriti
malvagi comandati dal diavolo. |
E che dire poi di quando appaiono spiriti e parlano con
una voce somigliante a quella dei defunti invocati? Diciamo che dato che non
possono essere le anime dei defunti per il motivo sopra spiegato, essi sono
spiriti maligni che riescono ad imitare la voce dei defunti da far sembrare
vero di essere loro stessi. E che dire del fatto che talvolta è stato
comprovato che questi spiriti hanno detto delle cose del passato o del
presente della persona che hanno lasciato stupefatto chi li ha fatti evocare?
Non c’è niente da meravigliarsi; gli spiriti malvagi vedono quello che fanno
gli uomini, conoscono la loro identità e possono in determinati casi rivelare
queste cose. Ricordatevi a tale proposito che gli spiriti che Gesù cacciava
sapevano che egli era il Cristo (cfr. Luca 4:41); che quello spirito pitone
che possedeva quella serva indovina a Filippi sapeva che Paolo e i suoi
collaboratori erano servi di Dio (cfr. Atti 16:17); e che quello spirito
malvagio che fece violenza ai figli di Sceva, capo
sacerdote, sapeva chi erano Gesù e Paolo infatti disse loro: “Gesù, lo
conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete?” (Atti 19:15). |
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L'evocazione dello
spirito di Samuele incoraggia lo spiritismo?
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A questo punto qualcuno dirà: ‘Se i morti non possono
comunicare con i vivi perché si trovano o in cielo o all’inferno come mai
Samuele parlò con Saul quando questi lo fece evocare da quella donna di En-Dor?’ In quel caso, fu perché Dio lo permise; esclusivamente
dunque per volere di Dio. Ma ricordiamo che per quel gesto Saul fu fatto
morire dal Signore secondo che è scritto: “Così morì Saul... anche perchè aveva interrogato e consultato quelli che evocano
gli spiriti, mentre non avea consultato l’Eterno. E
l’Eterno lo fece morire....” (1 Cronache 10:13,14). Come potete vedere,
coloro che consultano gli evocatori di spiriti, che oggi si chiamano medium,
secondo il giudizio di Dio sono degni di morte. Ma perché sono degni di
morte? Perché si rivolgono ai morti anziché rivolgersi all’Iddio vivente. La
Scrittura è chiara a tale riguardo e non lascia dubbi di nessun genere: essa
dice: “Non si trovi in mezzo a te... chi consulti gli spiriti... poiché
chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno...Tu sarai integro verso
l’Eterno, l’Iddio tuo; perché quelle nazioni, del cui paese tu vai ad
impossessarti, danno ascolto ai pronosticatori e agl’indovini; ma, quanto a
te, l’Eterno, il tuo Dio, ha disposto altrimenti” (Deuteronomio 18:10,11,12-14).
Quindi il consultare gli spiriti è un atto abominevole nel cospetto di Dio
al pari della relazione carnale con una bestia o della relazione carnale di un
uomo con un altro uomo, che secondo la legge è degno di morte. Notate che Dio
disse al suo popolo che per esso aveva disposto altrimenti; che significa?
Che mentre gli altri popoli consultavano i morti a pro dei vivi, Dio aveva
stabilito che il suo popolo consultasse Lui per mezzo dei profeti che lui
avrebbe suscitato in mezzo ad esso. E difatti sotto l’Antico Patto troviamo
esempi di uomini che hanno consultato Dio tramite i profeti; ricordiamo Giosafat e Jehoram quando
andarono a consultare l’Eterno per mezzo di Eliseo (cfr. 2 Re 4:6-12); Giosafat ed Achab quando
consultarono Dio per mezzo del profeta Micaiah
(cfr. 1 Re 22:5,7-9); il residuo di Gerusalemme quando consultò Dio per mezzo
del profeta Geremia (cfr. Geremia 42:1-22); Geroboamo
quando mandò a consultare Dio per mezzo del profeta Ahija
(cfr. 1 Re 14:1-4), ed altri casi. Questo è quello che Dio voleva: che gli
uomini consultassero Lui. Ancora oggi, è giusto consultare Dio, il quale è
pronto a rispondere a chi lo consulta. |
Fratelli, abbiate fede nella parola di Dio che dice:
“Invocami e io ti risponderò, e t'annunzierò cose grandi e impenetrabili,
che tu non conosci” (Geremia 33:3). Essa è una parola uscita dalla bocca di
Dio ed è verace; chi vi scrive ha sperimentato la fedeltà di questa promessa
diverse volte. A questo punto però è bene precisare che le rivelazioni che si
chiedono a Dio devono essere rivelazioni di cui uno sente necessità; cioè di
cui sente nel cuore un desiderio così grande che si sente spinto per lo
Spirito di chiederle a Dio. Taluni possono sentire per lo Spirito di
consultare Dio affinché gli dica che ministerio
vuole che essi esercitino, o dove devono andare a predicare, o chi devono
sposare, o dove trovare alcune cose che loro hanno perduto e così via. Tutto
ciò rientra nella normalità, in altre parole non c’è assolutamente nulla di
strano nel sentire dire ad un fratello di avere consultato Dio per fargli
sapere una di queste cose qui sopra esposte e che Dio gli ha risposto; ripeto
nulla di strano. Il nostro Dio è il rivelatore dei segreti ancora oggi; non
ha smesso di rivelarli, come invece taluni reputano che abbia fatto, perché
lui ha detto che non muta e la Scrittura dice che “il segreto dell’Eterno è
per quelli che lo temono” (Salmo 25:14). Certo in seno al popolo di Dio non è
comune sentire tali testimonianze; ma pure esse ci sono e portano a
glorificare Dio quando le si sentono perché si riconosce in questo uno dei
segni dell’immutabilità del nostro Dio. |
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Dove sono e come
stanno i nostri cari
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Vorrei dire ora qualche parola a riguardo del motivo
principale per cui le persone vanno alle sedute spiritiche. La maggiore parte
delle persone si domandano dove siano i loro cari morti, e se stiano bene o
male. Questo avviene anche nei credenti a proposito dei loro familiari quando
questi durante la loro vita dopo essere stati ripetutamente evangelizzati non
davano segni di ravvedimento, ma che in fin di vita si pensa abbiano potuto
pentirsi ed invocare il Signore per la salvezza della loro anima. E’ chiaro
il motivo; il dolore della perdita è grande e il credente vorrebbe sapere se
almeno i suoi cari sono col Signore, perché questo lo consolerebbe
grandemente. |
Ma questo dolore nel non credente lo porta a consultare
gli spiritisti perché questi assicurano di mettere i viventi in contatto con
i morti; e così vanno a queste riunioni dove vengono ingannati da ogni sorta
di apparizione e di manifestazione fatte passare per segni tangibili che il
defunto evocato è lì presente. E’ male consultare questi ministri di Satana,
perché essi in questa maniera riescono a fare riporre alle persone la fiducia
nelle loro arti occulte, e a renderle schiave di esse, e a far loro credere ogni
sorta di menzogne. In questa maniera la persona che va alle sedute spiritiche
si contamina perché è scritto: “Non vi rivolgete agli spiriti, nè agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi
per mezzo loro” (Levitico 19:31). |
Nel credente invece il dolore per la perdita di un
familiare di cui non si sa se è stato salvato dal Signore perché quando è
morto era da solo, lo porta ad invocare Dio talvolta e a chiedergli non di
metterlo in contatto con lui per sapere dove si trova e come sta, ma di farglielo
vedere se si trova in cielo o di dirglielo semplicemente senza farglielo
vedere. In questo comportamento non c’è nulla di male; vogliamo dire con
questo che se un credente formula una tale domanda a Dio, non si contamina,
come farebbe invece se andasse a consultare gli evocatori di spiriti, perché
egli consulta il Vivente, il Santo, e il Verace. Certo è che se Dio ha
salvato in fin di vita quella persona e vuole esaudire la richiesta del
credente, gli farà sapere in qualche maniera che egli si trova in cielo,
nella gloria. Ma può accadere pure che non glielo voglia rivelare quantunque
egli sia in cielo; tutto ciò dipende da Dio. Naturalmente Dio può anche fare
vedere l’anima del defunto di cui si vuole sapere se è stato salvato o meno,
mentre questa è nel tormento delle fiamme dell’Ades
o rivelargli che è andato perduto nel caso questi sia morto impenitente,
come anche può tenere nascosta la cosa. Anche qui tutto dipende da Dio. |
Un altra ragione per cui le persone vanno a consultare
gli spiriti è per sapere dai trapassati come è fatto l’altro mondo, o come è
fatto il paradiso o come è fatto l’inferno; anche in questo caso essi fanno
male e oltre a ciò rimangono ingannati dagli spiriti maligni che gli dicono
che l’inferno e il paradiso sono concetti umani e non dei luoghi reali
dell’oltretomba. La cosa migliore per sapere come sono l’inferno e il
paradiso è quella di leggere la Bibbia.
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Nel caso poi un credente dopo avere letto del paradiso,
decida di consultare Dio per farglielo vedere, egli non fa nulla di male.
Certo, anche in questo caso se Dio vorrà otterrà la richiesta esaudita, altrimenti
si deve accontentare di vederlo il giorno in cui morirà. |
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CONCLUSIONE
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Quindi per concludere, la dottrina spiritica alla luce
delle sacre Scritture è diabolica e ingannatrice e per questo va rigettata
senza esitazione; dunque gli spiriti non devono essere in nessun caso
consultati. Lo spiritismo è un’opera del diavolo condannata dalla Scrittura;
e gli spiritisti sono sotto condanna come anche coloro che vanno a
consultarli. |
Ma dall’altro canto, noi credenti sappiamo di avere un
Dio vivente in cielo, un Dio che rivela i segreti che vuole Lui e che può e
deve essere consultato da ciascuno di noi quando sentiamo il bisogno di
ricevere da Lui una particolare rivelazione. Ma ripetiamo, che quand’anche Dio
non ci faccia vedere dove sono i nostri cari morti, quand’anche non ci
facesse vedere il cielo o l’inferno, noi dobbiamo rimanere attaccati alle Sacre
Scritture; alle testimonianze che esse portano sullo stato delle anime dopo
la morte, e sui due luoghi dove esse possono andare. Nessuno si faccia
prendere dalla curiosità di vedere cosa c’è di vero nello spiritismo; perchè questa curiosità lo trascinerebbe a commettere
un’infedeltà contro Dio, un’infedeltà che lo esporrebbe all’influenza
demoniaca, e che lo condurrebbe al fuoco eterno. Concludo con le parole che
Dio ha detto tramite il profeta Isaia: "Se vi si dice: ‘Consultate
quelli che evocano gli spiriti e gl’indovini, quelli che sussurrano e
bisbigliano’, rispondete: ‘Un popolo non dev’egli consultare
il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti a pro de’ vivi?’ Alla legge! alla
testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna
aurora! Andrà errando per il paese, affranto, affamato; e quando avrà fame,
s’irriterà, maledirà il suo re ed il suo Dio. Volgerà lo sguardo in alto, lo
volgerà verso la terra, ed ecco, non vedrà che distretta,
tenebre, oscurità piena d’angoscia, e sarà sospinto in fitta tenebria" (Isaia 8:19-22). Amen. |
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L’ASTROLOGIA
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ORIGINI E DOTTRINA
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Astrologia significa 'scienza degli astri' (greco 'astrologhía' = 'ástron' + 'lógos' ossia 'discorso sulle stelle') e per essa, quando se ne sente
parlare, si intende l’arte di predire l’avvenire per mezzo degli astri. Essa
viene chiamata anche astrologia divinatoria, e sorse in seguito a questa
conclusione a cui arrivarono gli antichi; dato che molti fenomeni naturali
terrestri sono strettamente collegati alle funzioni degli astri, questi astri
devono pure con la loro potenza governare anche gli affari umani, e quindi
come si riesce a capire dalla posizione del sole o da quella della luna la
fine di un periodo e l’inizio di un altro dato periodo di tempo, così
osservando la loro posizione assieme a quella dei pianeti e delle stelle si
poteva capire anche il destino dei re e dei regni. Questo determinismo in
seguito si estese anche agli individui comuni. E’ evidente quindi che alla
radice di questa arte c’è Satana, il seduttore di tutto il mondo, che con la
sua astuzia riuscì a fare credere alle persone che bastava osservare la
posizione degli astri per capire quello che sarebbe avvenuto. |
L’astrologia divinatoria è molto antica; nella
Scrittura si legge che in Babilonia, al tempo del re Nebucadnetsar,
vi erano degli astrologi infatti quando questo re ebbe il sogno della statua
prima e poi quello dell’albero chiamò assieme ai magi, agli incantatori e ai
Caldei anche gli astrologi affinché questi gli spiegassero i sogni che aveva
avuto, il che, come sappiamo, non riuscirono a fare (cfr. Daniele 2:2; 4:7).
Ma che facevano questi astrologi Caldei alla corte dei re babilonesi?
Osservando la posizione delle stelle e dei pianeti predicevano le cose
avvenire, la pace, le guerre, le carestie, le epidemie ecc.; abbiamo una
conferma di ciò nelle parole che Dio tramite il profeta Isaia rivolse contro
Babilonia, la superba bellezza dei Caldei, quando predisse la sua rovina: “Si
levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che
fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti
piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma...”
(Isaia 47:13-14). Come potete ben vedere, l’arte divinatoria degli astrologi
è considerata una cosa da nulla perché non è in grado di annullare quelli che
sono i decreti di Dio in verso gli uomini; in questo caso le predizioni degli
astrologi non avrebbero giammai potuto salvare Babilonia dalla sua
distruzione decretata da Dio per la sua malvagità ed alterigia appunto perché
non si sarebbero mai adempiute. Si tengano ben presente queste parole del
profeta Isaia quando tratteremo il destino dell’uomo perchè
esse mostrano come è Dio che decide quello che deve avvenire, l’avvenire
delle persone è in suo potere e non in potere degli astri perché essi non
hanno nessuna influenza sul destino degli uomini. |
Quantunque però ci sia un chiaro riferimento agli
astrologi nel libro di Daniele e dell’astrologia dei Caldei nel libro del
profeta Isaia, non ci sentiamo di dire che quest’arte divinatoria abbia avuto
origine nel settimo secolo a. C. in Caldea come affermano molti. La ragione
è questa, sempre fondata sulle Scritture: si può dedurre infatti che l’astrologia
era già praticata nel paese di Canaan al tempo
dell’esodo d’Israele dal paese d’Egitto (1400 a. C. circa) dal fatto che nel
libro del Deuteronomio Dio dopo avere detto al suo popolo che tra di esso non
ci doveva essere chi praticava la divinazione, nè
pronosticatore e nè chi diceva la buona fortuna
dice: “A motivo di queste abominazioni, l’Eterno, il tuo Dio, sta per
cacciare quelle nazioni d’innanzi a te” (Deuteronomio 18:12). Se dunque è
vero che gli astrologi praticano la divinazione, fanno pronostici, e dicono
la buona fortuna, allora può essere vero anche che già tra i Cananei vi erano
degli astrologi che consultavano le stelle per predire il futuro. Qualunque
sia la sua origine comunque, dalla Caldea, dove l’astrologia era molto
diffusa, l’astrologia si sarebbe diffusa in Persia,
poi in India e nelle altre regioni dell’Asia, e poi in seguito ai rapporti
commerciali e culturali che esistevano tra l’Asia e la Grecia quest’arte fu
introdotta anche tra i Greci. A Roma pare che essa vi sia giunta tramite
degli schiavi venuti dal bacino orientale del Mediterraneo e particolarmente
dalla Grecia, e si sparse fra tutte le classi sociali. Fra gli imperatori
romani ce ne furono diversi che consultavano gli astrologi. L’astrologia
ricevette un forte impulso per mezzo di Claudio Tolomeo (secondo secolo d.C.),
un astronomo greco di grande fama, che scrisse il suo famoso Tetrabiblos,
nel quale gettò le leggi essenziali dell’astrologia. Questa opera è
considerata il testo fondamentale dell'astrologia classica che sta alla base
dell'astrologia occidentale. |
Dopo la caduta dell’impero romano l’astrologia
ricevette un’altro impulso dagli Arabi tra l’800 e il 1100; diversi scrittori
arabi scrissero opere astrologiche. Ai nostri giorni l’astrologia è molto
diffusa; alla radio, alla televisione, sui giornali, l’oroscopo è di casa.
Le riviste e i libri di astrologia sono molto diffusi; anche gli studi degli
astrologi sono molti, basta navigare un pò in
Internet o prendere le pagine gialle e cercare sotto la voce astrologia per
rendersi conto di quanto diffusi siano questi servi di Satana. |
Vediamo adesso per sommi capi qual’è
l’insegnamento degli astrologi tenendo presente che esso si basa
sull’astronomia, quantunque differisca completamente da quest’ultima. |
Il sole, nel suo corso annuale, traccia una grande
eclissi simile a un cerchio che è chiamato l’eclittica. Fin dall’antichità la
sfera celeste che si estende dai due lati dell’eclittica alla distanza di 8 ½
(otto e mezzo) gradi venne suddivisa in dodici caselle rettangolari uguali.
E le stelle che noi vi osserviamo vennero raggruppate in costellazioni alle
quali vennero date dei nomi in prevalenza di animali, donde il nome di
Zodiaco dato dagli antichi alla fascia celeste che era riempita dei suddetti
'animali'. I segni dello Zodiaco invece sono dei rettangoli che hanno gli
stessi nomi delle costellazioni (al tempo del re Giosia
si legge che questo re destituì quei sacerdoti che offrivano profumi “ai
segni dello zodiaco” 2 Re 23:5, il che conferma quanto i segni dello zodiaco
siano antichi). L’elenco dei segni dello Zodiaco ha questo ordine
nell’astrologia: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia,
Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci; l’ordine dei segni è in
base all’ordine in cui il Sole li percorre a partire dal 21 Marzo (il sole
infatti sosta per un mese in ognuna delle caselle rettangolari dello
zodiaco). Tutti questi segni dello zodiaco secondo gli astrologi controllano
ciascuno una parte del nostro corpo. |
Quelle parti della fascia celeste (le caselle
rettangoli), dato che per gli astrologi costituivano le case di diversi
esseri ‘viventi’ vennero chiamate ‘case’; ne consegue che ogni casa
corrisponde ad un segno dello Zodiaco perché ad esso strettamente collegata. |
Le case sono numerate da I a XII partendo da Est. La
prima casa che si ‘alza’ costituisce il cosiddetto ascendente; la settima
casa che nello stesso momento ‘scende’ si chiama discendente. La decima casa
che è al punto più alto sul meridiano si chiama zenit; la quarta, che nello
stesso momento raggiunge il punto più basso, si chiama nadir. Tutte queste
case si chiamano genericamente case angolari e sono molto importanti per
l’astrologo. Tra le case ci sono quelle favorevoli e quelle sfavorevoli.
Queste case rivestono la più grande importanza per gli astrologi perché da
esse gli astrologi dicono di attingere le informazioni sulle persone. |
Va detto a proposito delle ‘case’ che mentre il loro
significato nelle linee generali è stato stabilito sin dall’antichità, gli astrologi
disputano tra di loro sui particolari; in altre parole tra di loro c’è
disaccordo sull’influenza delle case sugli uomini. |
Per gli astrologi anche il sole e la luna (che è bene
tenere presente vengono messi tra i pianeti nell’astrologia) influenzano la
persona; la sua individualità, costituita da quello che è definito da loro
tutto ciò che vi è in lui di più profondo e più intimo, le sue capacità
innate, i suoi talenti e le sue potenze creative come anche la sua salute
dipendono dalla posizione del sole quando lui nasce, cioè dal segno sotto il
quale era il sole all’atto della sua nascita. Alcuni esempi di come per gli
astrologi la posizione del sole influisca sulla salute della persona: l’uomo
che è nato quando il Sole si trovava nel segno del Toro è predisposto al mal
di gola, si ammala di rado, ma quando si ammala, difficilmente guarisce;
quello nato invece quando il sole era nel segno del cancro porta i malanni
dello stomaco e degli intestini!! |
La personalità dell’individuo che per gli astrologi si
rivela dal suo atteggiamento e dalle sue maniere dipendono invece dalla
posizione della luna, cioè dal segno in cui essa si trovava al momento di
nascere, quindi se la persona nasce quando la luna è sotto il segno della
Vergine sarà avida di denaro, se invece è sotto lo Scorpione sarà invidioso,
se sotto il segno del Toro sarà molto testardo, ecc. |
Il temperamento invece, che per gli astrologi è la
reazione dell’individuo ai fattori esterni come ad una offesa o una minaccia
o una lode, dipende dall’ascendente cioè dalla costellazione che si leva
all’orizzonte nel momento della nascita dell’individuo. E così per un
astrologo, se l’ascendente di una persona è il Toro, la persona è risoluta,
tenace e riservata; se invece l’ascendente è l’Ariete egli ha un carattere
impulsivo; se invece è dei Gemelli allora sarà nervoso, irritabile, e via di
seguito. |
Ci sono pure i pianeti che per gli astrologi
influenzano i destini degli uomini; essi si dividono in due gruppi: benefici
e maligni. Benefici sono il Sole, Venere e Giove; maligni Marte e Saturno. |
Anche l’aspetto del pianeta, cioè la posizione che ha
nei confronti di un altro pianeta o della terra, è per l’astrologo molto
importante per stabilire il destino dell’uomo. Per questo i libri di
astrologia si soffermano molto sugli aspetti. I principali aspetti sono i
seguenti: congiunzione, opposizione, quadratura, sestile, trigono, quadrato.
Senza entrare nei dettagli, ci limitiamo a dire che anche qui ci sono
aspetti favorevoli e aspetti sfavorevoli. Il sestile e il trigono sono
favorevoli; l’opposizione e la quadratura sono malefici. La congiunzione col
Sole e con la Luna è sempre favorevole. |
Oltre agli aspetti ci sono i nodi della Luna che
secondo gli astrologi condizionano la vita delle persone sulla terra; col
nome di nodi essi designano due punti sul piano dell’eclittica toccati dalla
Luna durante il suo percorso. Uno si chiama nodo ascendente, l’altro nodo
discendente, a secondo se la Luna avanza in direzione del Nord o del Sud.
Nell’astrologia babilonese il nodo ascendente era chiamato la testa del
drago, il nodo discendente la coda del drago; la testa del drago era un buon
presagio, la coda del drago invece cattivo. |
Ed infine abbiamo il colore dei corpi celesti che ha
una grande importanza per gli astrologi. Per cui Regolo dato che ha una luce
simile a quella di Giove influisce sui destini degli uomini come Giove; e la
stella Antares nella costellazione dello Scorpione
dato che ha la luce molto simile a quella di Marte influisce sugli uomini
nella stessa maniera in cui fa Marte. |
Per riassumere in poche parole quello che afferma
l’astrologia diciamo che per essa il carattere dell’uomo nei suoi vari aspetti,
la sua salute e il suo destino dipendono dall’aspetto che aveva il cielo
quando è nato, in altre parole dalla posizione che avevano le stelle e i
pianeti nel momento della sua nascita. Questa posizione viene indicata con il
termine 'oroscopo di nascita'; per cui quando
qualcuno va a farsi fare l’oroscopo di nascita gli viene fatto sapere
dall’astrologo qual’era l’aspetto del cielo all’atto della sua nascita con le
relative e preordinate fortune e sfortune che da esso - secondo loro -
dipendono. Quando invece la persona si va a far fare 'l’oroscopo orario',
l’astrologo basandosi sull’aspetto che aveva il cielo al momento in cui il
cliente gli dice essere sorto il problema dopo avere messo assieme tanti dati
e fatti i necessari collegamenti tra di essi (che sono molto complicati), gli
dice quale sarà l’esito e gli dà la soluzione del problema. Naturalmente gli
astrologi non interpretano l’aspetto del cielo nella stessa maniera, per cui
l’oroscopo di nascita fatto da uno è diverso da quello fatto da un’altro
sulla stessa persona; la stessa cosa va detta dell’oroscopo orario e questo perchè ognuno ha il suo metodo di interpretare il cielo! |
L’astrologia - come ho detto prima - afferma che il
destino dell’uomo è influenzato direttamente dalla posizione delle stelle e
dei pianeti; ecco una citazione astrologica a tale proposito: ‘Anno, giorno,
ora della vostra nascita decidono assolutamente sull’avvenire dei vostri
progetti, dei vostri sforzi, delle vostre speranze; tutti gli esperti in
materia sono concordi su tale punto. Secoli di studi provano che le predizioni
fatte su basi esatte sono d’un’esattezza sconcertante’. Detto in altre parole,
sono i pianeti e le stelle a decidere il nostro destino; quello che faremo,
quello che saremo, dove andremo dipende totalmente dagli astri perché essi
sono i padroni della nostra vita; quindi gli astrologi credono nella
predestinazione, ma in una predestinazione astrale. |
Ma l’astrologia pretende pure di risolvere i problemi
delle persone; ecco delle eloquenti dichiarazioni che lo confermano: ‘Quali
che siano i vostri problemi - amore, denaro, matrimonio, professione, salute,
vocazione, educazione dei figli, alloggio, posizione, ingaggio, ricerca
d’impiego, operazioni di borsa - qualsiasi problema in breve, della vita
quotidiana, l’astrologia scientifica può risolverlo e condurvi ad una felice
soluzione’; ‘Se vi preoccupa seriamente una questione, notate l’ora o il
minuto in cui il problema s’è posto, per la prima volta, a voi: fate
l’oroscopo ed ogni dubbio sarò tolto all’istante. Cinque minuti, e si saprà
infallibilmente se la cosa riuscirà o no; se è prudente o no, d’accettare
l’offerta fattavi’! |
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CONFUTAZIONE
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Le sopra citate dichiarazioni significano che
l’astrologia può tutto e sa tutto; di essa ci si può fidare a occhi chiusi
perché costituisce una sicurezza infatti predice con estrema certezza il
destino dell’uomo e per qualsiasi problema che venga a crearsi nella vita è
in grado di risolverlo e dare una risposta sicura che fa svanire ogni dubbio
ad ogni interrogativo che l’uomo può porsi a riguardo delle cose della vita; e
come riesce a fare tutto questo? Mettendosi a fare delle misurazioni sulla
volta celeste, e dando specifiche interpretazioni alla posizione delle stelle
e dei pianeti. Ma tutto ciò è falso, è un impostura generata dal diavolo, una
trappola, e noi lo dimostreremo mediante le Scritture. |
Riteniamo doveroso cominciare questa nostra
confutazione parlando dell’esercito celeste. Il profeta Isaia afferma:
“Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa
uscire fuori, e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome...”
(Isaia 40:26); e qual’è il suo nome? Il suo nome è Yahweh, cioè
Colui che é, il grande Iddio del cielo e della terra che mediante la sua
grande potenza ed infinita sapienza ha creato dal nulla tutte le cose, tra cui
appunto anche il sole, la luna, le stelle ed i pianeti. Si legge infatti
nella Scrittura: “Poi Dio disse: ‘Sianvi de’
luminari nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano
dei segni e per le stagioni e per i giorni e per gli anni; e servano da
luminari nella distesa dei cieli per dar luce alla terra’.
E così fu. E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore, per
presiedere al giorno, e il luminare minore per presiedere alla notte; e fece
pure le stelle. E Dio li mise nella distesa dei cieli per dar luce alla
terra, per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle
tenebre. E Dio vide che questo era buono" (Genesi 1:14-18). Qualcuno
dirà: 'Ma i pianeti non sono specificati!' In effetti il termine pianeti qui
non è menzionato, ma è certo che anch’essi li ha creati Dio perché altrove è
scritto che Dio è “Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le
cose che sono in essi” (Atti 4:24); è chiaro dunque che come sulla terra e
sotto la terra o dentro il mare non v’è nulla che Dio non abbia creato così
anche nel cielo non esiste nulla che Lui non abbia creato e perciò i pianeti
sono inclusi nella creazione. |
Come si può vedere, Dio ha fatto il sole, la luna e le
stelle per illuminare la terra; il sole per illuminare il giorno, le stelle e
la luna per illuminare la notte. Tra di essi il sole dà pure il calore alla
terra secondo che è scritto: “Niente è nascosto al suo calore” (Salmo 19:6).
Ma oltre che a illuminare la terra, il sole e la luna servono come indicatori
del tempo infatti Dio disse di loro: “Siano dei segni e per le stagioni e per
i giorni e per gli anni” (Genesi 1:14); e infatti dalla posizione del sole
durante il giorno si può capire la fase del giorno in cui ci si trova, dalla
sua posizione nel cielo nell’arco dell’anno si può capire la stagione in cui
ci si trova, e così via. Osservando invece di notte la luna si può invece
capire se si è all’inizio del mese o alla fine del mese. Che dire? Dio è
potente, Dio è savio ed ha fatto il cielo in maniera meravigliosa, e tutto
ciò che vi ha posto è al posto giusto con un’opera ben precisa da compiere
per suo ordine. Levando gli occhi in alto e guardando l’aspetto del cielo ci
sentiamo sospinti a dire assieme a Paolo che “le perfezioni invisibili di
lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente sin dalla
creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue” (Romani 1:20).
Amen. |
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Il destino dell’uomo
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Hanno queste meravigliose e tremende opere di Dio poste
nel cielo un’influenza diretta sulla vita degli uomini; per cui dalla loro
posizione all’atto della loro nascita scaturisce il loro destino? La risposta
è 'no', in quanto la Scrittura non accenna minimamente ad una simile
dottrina. Dalla Genesi all’Apocalisse si possono leggere tanti passi
concernenti il sole, la luna e le stelle e tutto l’esercito del cielo; ma da
nessuno di essi si può dedurre che gli atti degli uomini siano determinati da
essi. Dio si usa delle sue opere, tra cui il sole, la luna e le stelle, per
fare del bene agli uomini; basta considerare la funzione del sole per
rendersi conto del bene che ci fa Dio tramite questo astro. E si userà in
particolare anche del sole e delle stelle per castigare gli empi alla fine
dei tempi infatti nell’Apocalisse è scritto: “Poi il quarto angelo versò la
sua coppa sul sole; e al sole fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. E gli
uomini furon arsi dal gran calore ...” (Apocalisse
16:8-9), ed anche: “Le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un
fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi” (Apocalisse
6:13); perché esse tutte sono agli ordini e al servizio del Creatore e
difatti è scritto: “Ogni cosa è al tuo servigio” (Salmo 119:91): ma da nessuna
parte della Scrittura si dice che gli uomini siano al servizio del sole,
della luna e delle stelle e dei pianeti; come se fossero loro i padroni della
nostra vita. E questo perché in loro non c’è il benché minimo potere di
influire in qualche maniera su qualche atto umano. Il potere di influire
nella vita delle persone risiede tutto quanto in Dio; le seguenti Scritture
lo attestano in maniera mirabile: “Non hai glorificato l’Iddio che ha nella
sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie” (Daniele
5:23); “Da lui dipendono chi erra e chi fa errare” (Giobbe 12:16); “I passi
dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via?”
(Proverbi 20:24); “Ci sono molti disegni nel cuor dell’uomo, ma il piano
dell’Eterno è quello che sussiste” (Proverbi 19:21). Qualcuno dirà: 'E il
diavolo?' Il diavolo influisce pure lui sulle persone ma non è lui che
decreta il destino di una persona ma Dio, perché il diavolo, quantunque sia
il principe di questo mondo e influisca negativamente sulla vita degli
uomini, pure rimane sempre soggetto alla volontà di Dio, per cui anche lui si
deve tenere nei limiti fissatigli da Dio. Con questo vogliamo dire che
persino il diavolo che è un essere malvagio con un reale potere di influire
sugli atti umani inducendo le persone a compiere del male o facendo morire
le persone non può operare oltre il limite fissatogli da Dio perché il piano
di Dio sugli uomini deve sussistere e sussisterà: il caso di Giobbe colpito
dal diavolo con il permesso di Dio (cfr. Giobbe 2:6-7), e il caso di Giuda
nel cui cuore fu proprio il diavolo a mettere il desiderio di tradire il Maestro
per decreto di Dio (cfr. Giovanni 13:2), dimostrano ampiamente quanto sin qui
detto. |
La Scrittura dunque esclude che il destino degli uomini
sia nelle mani dell’esercito celeste, ed insegna invece che esso è nelle mani
di Dio, il creatore dell’esercito celeste. Per spiegare come sia Dio a
decretare il destino dell’uomo ancora prima che egli nasca e che quindi la
posizione del sole, delle stelle e dei pianeti non c’entra proprio nulla nel
destino dell’uomo, vogliamo citare alcuni esempi tratti dalle Scritture; sono
gli esempi di Sansone, Geremia, Ciro re di Persia,
Giovanni Battista, ed Esaù e Giacobbe. |
Di Sansone sappiamo che egli fu predestinato da Dio a
liberare il popolo d’Israele dalle mani dei Filistei ancora prima che fosse
concepito nel seno di sua madre, secondo che è scritto nel libro dei Giudici:
“Or v’era un uomo di Tsorea, della famiglia dei Daniti, per nome Manoah; sua moglie
era sterile e non avea figliuoli. E l’angelo
dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: ‘Ecco, tu sei sterile e non
hai figliuoli; ma concepirai e partorirai un figliuolo. Or dunque, guardati
bene dal bere vino o bevanda alcoolica, e dal mangiare alcun che d’impuro.
Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo, sulla testa del quale
non passerà rasoio, giacché il fanciullo sarà un Nazireo, consacrato a Dio
dal seno di sua madre, e sarà lui che comincerà a liberare Israele dalle mani
de’ Filistei’ ” (Giudici 13:2-5). E così avvennero le cose; quella donna
rimase incinta e nel tempo fissato partorì quel bambino, a cui fu posto nome
Sansone, che quando si fece grande liberò Israele dal giogo dei Filistei. |
Geremia fu predestinato ad essere profeta prima di
essere partorito infatti Dio gli disse quando lui era un giovinetto: “Prima
ch'io ti avessi formato nel seno di tua madre, io t’ho conosciuto; e prima
che tu uscissi dal suo seno, io t’ho consacrato e t’ho costituito profeta
delle nazioni” (Geremia 1:5); e così avvenne; Dio lo costituì profeta delle
nazioni. |
Ciro re di Persia fu
predestinato da Dio a regnare sulla Persia non solo
prima che fosse concepito ma ancora quando il regno di Persia
non esisteva; le parole di Dio circa questa sua predestinazione sono scritte
in Isaia; “Così parla l’Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la
destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni.... Per amor di Giacobbe, mio
servo, e d’Israele, mio eletto, io t’ho chiamato per nome, t’ho designato con
speciale favore, quando non mi conoscevi” (Isaia 45:1,4). E così avvenne; al
tempo fissato da Dio, Dio suscitò Ciro e lo pose a comandare sul regno di Persia e si usò di lui per atterrare le nazioni, tra cui
il regno di Babilonia, e per rimandare liberi gli esuli d’Israele portati in
cattività a Babilonia da Nebucadnetsar. |
Giovanni Battista fu predestinato da Dio ad essere il
messaggero che sarebbe andato davanti al suo Messia ancora prima che fosse
concepito; si legge infatti in Luca che un angelo del Signore apparve nel
tempio a Zaccaria e gli disse: “Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera
è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo, al quale
porrai nome Giovanni. E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si
rallegreranno per la sua nascita. Poiché sarà grande nel cospetto del
Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo
fin dal seno di sua madre, e convertirà molti de’ figliuoli d’Israele al
Signore Iddio loro; ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la
potenza d’Elia, per volgere i cuori de’ padri ai figliuoli e i ribelli alla
saviezza de’ giusti, affin di preparare al Signore
un popolo ben disposto" (Luca 1:13-17). E così avvenne; il bambino
nacque, e quando fu grande andò davanti al Cristo per rendergli testimonianza
e preparargli la via. |
Infine abbiamo il caso di Esaù
e Giacobbe, due gemelli ambedue predestinati da Dio ad un preciso ruolo
ancora prima di nascere; si legge infatti che i bambini si urtavano nel seno
di Rebecca ed ella andò a consultare l’Eterno e l’Eterno le disse: “Due
nazioni sono nel tuo seno e due popoli separati usciranno dalle tue viscere.
Uno dei due popoli sarà più forte dell’altro, e il maggiore servirà il
minore” (Genesi 25:23). E così avvenne. |
Come si può ben vedere da questi esempi biblici, il
destino dell’uomo è Dio a deciderlo e non l’anno, il mese, il giorno e l’ora
della nascita della persona come invece affermano gli astrologi. Se fosse il
tempo della nascita a stabilire il destino dell’uomo allora si dovrebbe
dedurre che delle persone nate nello stesso anno, mese e giorno avranno lo
stesso destino; ma le cose non stanno affatto così perché i fatti lo
dimostrano chiaramente, difatti ci sono persone nella stessa nazione o nella
stessa città nate lo stesso giorno ma che nella vita hanno avuto un destino
totalmente diverso l’uno dall’altro. Niente di nuovo sotto il sole perché
anche Esaù e Giacobbe nacquero lo stesso giorno ma
nella vita ebbero un destino diverso l’un dall’altro; già nell’occupazione terrena
si contraddistinsero secondo che è scritto: “I due fanciulli crebbero, ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna,
e Giacobbe un uomo tranquillo, che se ne stava nelle tende” (Genesi 25:27); e
poi anche i fatti della loro vita furono completamente diversi, basta solo
pensare alla lunga permanenza di Giacobbe in Mesopotamia, per rendersi conto
di questo, e soprattutto al fatto che Giacobbe che era il secondogenito
acquistò il diritto di primogenitura da Esaù quando
questi glielo vendette e per questo Esaù divenne
suo servitore. Quest’ultimo fatto (vale a dire che Esaù
sarebbe diventato servitore di Giacobbe) fu espressamente rivelato da Dio a
Rebecca prima che i bambini nascessero. |
Ancora oggi Dio ha predestinato delle persone nate nello
stesso anno, nello stesso mese, giorno ed ora, a svolgere dei ruoli
differenti in questo mondo; l’uno sarà un capo di stato o un’autorità
nazionale o locale, l’altro sarà un profeta nella casa di Dio, l’altro un
pastore, l’altro un’apostolo, un’altro ancora sarà
un ingegnere, l’altro un muratore e così via. Gli astrologi dunque ingannano
loro stessi e le persone quando pretendono di predire in base all’aspetto del
cielo il destino dell’uomo perché esso è già segnato da Dio e non si legge
affatto nel cielo, cioè sugli astri celesti, perché esso è scritto nei libri
celesti che Dio solo conosce. Quelli sono i libri che bisognerebbe consultare
per sapere prima che la persona nasca quale sarà il suo destino; qui per
destino ci limitiamo a intendere l’occupazione terrena, (ministro del
Vangelo, operaio, banchiere, muratore, industriale, autorità pubblica ecc.)
che adempirà per decreto di Dio, e non i libri degli astrologi che contengono
menzogne a non finire; ma i libri celesti non sono accessibili. In taluni casi
Dio però può pure fare sapere innanzi l’occupazione di una persona; e quando
lo fa, la sua predizione si adempie. Ma rimane il fatto che l’aspetto del
cielo alla nascita non influisce in nulla su tutto ciò. |
Ma gli astrologi si spingono ad affermare pure quanto
sarà lunga la vita delle persone sempre in base all’aspetto del cielo; anche
in questo caso la Scrittura annulla tutto ciò perché essa insegna che c’è un
tempo per morire ma questo tempo lo ha stabilito sempre Dio innanzi la
nascita della persona. Davide infatti dice nei salmi: “I tuoi occhi videro la
massa informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che
m’eran destinati, quando nessun d’essi era sorto
ancora” (Salmo 139:16). Che c’entra dunque l’aspetto del cielo alla nascita
per sapere quanto vivrà un uomo? Nulla, proprio nulla perché come dice Giobbe
a Dio a proposito dell'uomo: “Giacché i suoi giorni son fissati, e il numero
dei suoi mesi, dipende da te, e tu gli hai posto un termine che egli non può
varcare” (Giobbe 14:5), e questo termine lo conosce Lui, è nella sua mente, e
può pure rivelarlo in alcuni casi. Quindi abbiam
visto sin qui come l’occupazione terrena degli uomini e la lunghezza della
loro vita terrena dipendano da Dio e non dall’aspetto del cielo alla loro
nascita. |
Ma Dio oltre a decretare quale sarà l’occupazione
terrena delle persone e il numero dei loro giorni di vita ancora prima che
queste nascano, ha decretato chi sarà salvato e chi se ne andrà in
perdizione; vale a dire ha predestinato gli uni alla gloria eterna e altri
alla perdizione eterna: questo lo spiega Paolo ai Romani quando dice: “Il
vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso
per uso nobile, e un altro per uso ignobile? E che v’è mai da replicare se
Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha
sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione,
e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di
misericordia che avea già innanzi preparati per la
gloria, li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma
anche di fra i Gentili?" (Romani 9:21-24). Quindi il destino eterno
degli uomini è già segnato ancora prima che essi nascano, ancora prima che
essi siano in grado di fare il bene o il male; e tutto ciò affinché rimanga
fermo “il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma
dalla volontà di colui che chiama” (Romani 9:11-12). |
Quindi da ciò che abbiamo detto sin qui, gli uomini
nascono tutti nel peccato e ignari di quello che essi faranno nella loro vita
e ignari della loro destinazione eterna; ma Dio ha previsto e prestabilito
già tutto. E gli uomini senza saperlo, senza rendersene conto, al tempo
fissato da Dio si metteranno a fare quello che Dio ha decretato per loro. Se
per esempio devono emigrare in un’altro continente, Dio farà in modo che essi
ci vadano; se uno deve fare il muratore, Dio opererà in lui per farlo
diventare tale, e così via. Per quanto riguarda la lunghezza della vita, Dio
farà si che l’uomo viva quanto tempo lui ha decretato; e per quanto riguarda
la salvezza, Dio opererà in taluni in maniera da farli ravvedere e credere
nel Vangelo senza che questi sappiano nella maniera più assoluta di essere
stati predestinati ad essere salvati, mentre in altri avverrà che il loro
cuore sarà indurito affinché non ottengano misericordia da Dio e vadano
perciò in perdizione. Spiegare nei dettagli come Dio riesca a fare tutte
queste cose ci è impossibile; si tratta infatti di comprendere appieno come
faccia Dio a operare nel cuore dell’uomo senza che questi sappia di essere
oggetto delle attenzioni di Dio che lo spinge in una direzione o nell’altra.
La vita di una persona è composta da un grandissimo numero di circostanze che
noi non siamo in grado nè di controllare e nè di mutare; ma Dio è in grado di farlo, e per questo
può portare l’uomo a fare quello che Egli ha decretato verso di lui senza che
questi sappia nulla dei suoi decreti. Ed è per questa ragione che Dio può
preannunziare con assoluta certezza il destino di una persona, perché Egli ha
il potere di adempiere qualsiasi suo decreto sulle persone, nessuno è in
grado di impedirgli di fare accadere quello che egli preannunzia. La
Scrittura abbonda di esempi confermanti ciò. |
Riteniamo di avere dimostrato come, secondo quello che
insegna la sacra Scrittura, la posizione degli astri non c’entri proprio
nulla col destino dell’uomo perché esso dipende da Dio. Quindi le parole
degli astrologi sono menzognere a tutti gli effetti; la loro opera è una
vanità. |
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Le guerre, le carestie
e i terremoti
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L’astrologia afferma che anche gli eventi mondiali
siano dominati dagli astri, per cui le guerre e le carestie e i terremoti
dipendono anch’essi dall’aspetto del cielo. |
Anche in questo caso ci troviamo davanti ad una
menzogna perché quello che avviene anche a livello mondiale avviene sempre
per decreto di Dio. |
Dio non è cambiato e ancora oggi punisce i popoli
mandando contro di loro degli eserciti stranieri, delle carestie e dei
terremoti; sì li punisce in questa maniera come li puniva anticamente. E’
duro da accettare questo ma è la verità perché la Scrittura chiama Dio “Colui
che castiga le nazioni” (Salmo 94:10) ed afferma in maniera chiara: “Una
sciagura piomba ella sopra una città, senza che l’Eterno ne sia l’autore?”
(Amos 3:6). Quindi non importa che tipo di sciagura piomba su una città: Dio
ne è l’autore. |
Adesso mediante le Scritture dimostreremo come Dio punì
nel passato dei popoli a motivo della loro malvagità (dopo avere
preannunziato questi castighi anche molto tempo prima) affinché si veda che
non sono i pianeti a causare gli eventi nefasti sopra citati ma l’Iddio del
cielo e della terra, il Tremendo. |
Cominceremo dalle guerre, poi passeremo alle carestie
ed infine ai terremoti. |
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Guerre
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Dio preannunziò la punizione del regno di Babilonia per
opera dell’esercito dei Persiani tramite Geremia in questi termini: “Forbite
le saette, imbracciate gli scudi! L’Eterno ha eccitato lo spirito dei re dei
Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla; poiché
questa è la vendetta dell’Eterno, la vendetta del suo tempio (…) io renderò a
Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutto il male che han fatto a
Sion, dice l’Eterno” (Geremia 51:11,24). E così avvenne; l’esercito dei
Persiani venne contro Babilonia e la distrusse riducendola in rovine, rovine
che possono essere viste ancora oggi da coloro che vanno sul luogo; il motivo
di questa punizione fu la sua arroganza ed il male che essa aveva fatto a
Gerusalemme. Ricordiamo che in Caldea l’astrologia era molto diffusa al tempo
in cui Geremia pronunziò questo oracolo. Ora, noi non sappiamo quali furono
in quei giorni i presagi degli astrologi per il regno di Babilonia; una cosa
però la sappiamo, e cioè che i presagi di pace non si adempirono perché Dio
aveva decretato la fine del regno di Babilonia. Quindi la guerra che i
Persiani fecero a Babilonia la fecero per ordine di Dio e non in virtù
dell’influsso di qualche astro; questo è chiaro. |
Dio preannunziò tramite Gesù la distruzione di
Gerusalemme perché essi avevano rigettato il suo Figliuolo. Gesù disse:
“Poiché verranno su te de' giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno
delle trincee, e ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; e
atterreranno te e i tuoi figliuoli dentro di te, e non lasceranno in te
pietra sopra pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei
stata visitata” (Luca 19:43-44) ed ancora: “Quando vedrete Gerusalemme
circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina...
Perché quelli son giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte
siano adempite. Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che
allatteranno in que' giorni! Perché vi sarà gran distretta nel paese ed ira su questo popolo. E cadranno
sotto il taglio della spada, e saran menati in
cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili,
finché i tempi dei Gentili siano compiuti” (Luca 21:20-24). E questo avvenne
nell’anno 70 d.C. quando i Romani distrussero Gerusalemme. Anche in questo
caso Dio eseguì un suo giudizio contro dei ribelli usandosi di un esercito
straniero. |
Nella Scrittura ce ne sono molti altri di esempi
simili; ma riteniamo che questi siano sufficienti a dimostrare come è Dio a
scatenare una guerra contro un’altra nazione e non i pianeti. |
Riguardo alle guerre che accadono vogliamo dire
qualcosa d’altro che riteniamo importante; esse sono trascritte in un libro
celeste chiamato libro della verità e quando Dio vuole può farne conoscere
il loro futuro accadimento. Tutto questo è quello che apprendiamo dalle
parole che un angelo di Dio rivolse al profeta Daniele. Citerò tutte le
parole rivolte da questo santo angelo a Daniele: “Ma io ti voglio far
conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non v’è nessuno che mi
sostenga contro quelli là tranne Micael vostro
capo; e io, il primo anno di Dario, il Medo, mi tenni presso di lui per
sostenerlo e difenderlo. E ora ti farò conoscere la verità. Ecco, sorgeranno
ancora in Persia tre re; poi il quarto diventerà
molto più ricco di tutti gli altri; e quando sarà diventato forte per le sue
ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Javan.
Allora sorgerà un re potente, che eserciterà un gran dominio e farà quel che
vorrà. Ma quando sarà sorto, il suo regno sarà infranto, e sarà diviso verso
i quattro venti del cielo; esso non apparterrà alla progenie di lui, né avrà
una potenza pari a quella che aveva lui; giacché il suo regno sarà sradicato
e passerà ad altri; non ai suoi eredi. E il re del mezzogiorno diventerà
forte; ma uno de’ suoi capi diventerà più forte di lui, e dominerà; e il suo
dominio sarà potente. E alla fine di vari anni, essi faran
lega assieme; e la figliuola del re del mezzogiorno verrà al re del
settentrione per fare un accordo; ma essa non potrà conservare la forza del proprio
braccio, né quegli e il suo braccio potranno resistere; e lei e quelli che
l’hanno condotta, e colui che l’ha generata, e colui che l’ha sostenuta per
un tempo, saran dati alla morte. E uno de’ rampolli
delle sue radici sorgerà a prendere il posto di quello; esso verrà
all’esercito, entrerà nelle fortezze del re di settentrione, verrà alle prese
con quelli, e rimarrà vittorioso; e menerà anche in cattività in Egitto i
loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e
d’oro; e per varî anni si terrà lungi dal re del settentrione. E questi
marcerà contro il re del mezzogiorno, ma tornerà nel proprio paese. E i suoi
figliuoli entreranno in guerra, e raduneranno una moltitudine di grandi
forze; l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente, e passerà
oltre; poi tornerà e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del
mezzogiorno. Il re del mezzogiorno s’inasprirà, si farà innanzi e moverà
guerra a lui, al re del settentrione, il quale arrolerà
una gran moltitudine; ma quella moltitudine sarà data in mano del re del
mezzogiorno. La moltitudine sarà portata via, e il cuore di lui
s’inorgoglirà; ma, per quanto ne abbia abbattuto delle diecine di migliaia,
non sarà per questo più forte. E il re del settentrione arrolerà
di nuovo una moltitudine più numerosa della prima; e in capo a un certo
numero d’anni egli si farà avanti con un grosso esercito e con molto
materiale. E in quel tempo molti insorgeranno contro il re del mezzogiorno; e
degli uomini violenti di fra il tuo popolo insorgeranno per dar compimento
alla visione, ma cadranno. E il re del settentrione verrà; innalzerà de’
bastioni, e s’impadronirà di una città fortificata; e né le forze del
mezzogiorno, né le truppe scelte avran la forza di
resistere. E quegli che sarà venuto contro di lui farà ciò che gli piacerà,
non essendovi chi possa stargli a fronte; e si fermerà nel paese splendido,
il quale sarà interamente in suo potere. Egli si proporrà di venire con le
forze di tutto il suo regno, ma farà un accomodamento col re del mezzogiorno;
e gli darà la figliuola per distruggergli il regno; ma il piano non riuscirà,
e il paese non gli apparterrà. Poi si dirigerà verso le isole, e ne prenderà
molte; ma un generale farà cessare l’obbrobrio ch’ei voleva infliggergli, e lo
farà ricadere addosso a lui. Poi il re si dirigerà verso le fortezze del
proprio paese; ma inciamperà, cadrà, e non lo si troverà più. Poi, in luogo
di lui, sorgerà uno che farà passare un esattore di tributi attraverso il
paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni sarà distrutto, non
nell’ira, né in battaglia. Poi, in luogo suo, sorgerà un uomo spregevole, a
cui non sarà stata conferita la maestà reale; ma verrà senza rumore, e
s’impadronirà del regno a forza di lusinghe. E le forze che inonderanno il
paese saranno sommerse davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo
dell’alleanza. E, nonostante la lega fatta con quest’ultimo, agirà con frode,
salirà, e diverrà vittorioso con poca gente. E, senza rumore, invaderà le
parti più grasse della provincia, e farà quello che non fecero mai né i suoi
padri, né i padri de’ suoi padri: distribuirà bottino, spoglie e beni e
mediterà progetti contro le fortezze; questo, per un certo tempo. Poi
raccoglierà le sue forze e il suo coraggio contro il re del mezzogiorno,
mediante un grande esercito. E il re del mezzogiorno s’impegnerà in guerra
con un grande e potentissimo esercito; ma non potrà tener fronte, perché si
faranno delle macchinazioni contro di lui. Quelli che mangeranno alla sua
mensa saranno la sua rovina, il suo esercito si dileguerà come un torrente, e
molti cadranno uccisi. E quei due re cercheranno in cuor loro di farsi del
male; e, alla stessa mensa, si diranno delle menzogne; ma ciò non riuscirà,
perché la fine non verrà che al tempo fissato. E quegli tornerà al suo paese
con grandi ricchezze; il suo cuore formerà dei disegni contro al patto santo,
ed egli li eseguirà, poi tornerà al suo paese. Al tempo stabilito egli
marcerà di nuovo contro il mezzogiorno; ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà
come la prima; poiché delle navi di Kittim
moveranno contro di lui; ed egli si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà
contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi
con quelli che avranno abbandonato il patto santo. Delle forze mandate da lui
si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrifizio continuo, e vi collocheranno l’abominazione
che cagiona la desolazione. E per via di lusinghe corromperà quelli che
agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il
loro Dio mostrerà fermezza, e agirà. E i savî fra il popolo ne istruiranno
molti; ma saranno abbattuti dalla spada e dal fuoco, dalla cattività e dal
saccheggio, per un certo tempo. E quando saranno così abbattuti, saran soccorsi con qualche piccolo aiuto; ma molti
s’uniranno a loro con finti sembianti. E di que’
savi ne saranno abbattuti alcuni, per affinarli, per purificarli e per
imbiancarli sino al tempo della fine, perché questa non avverrà che al tempo
stabilito. E il re agirà a suo talento, si estollerà,
si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro
l’Iddio degli dèi; prospererà finché l’indignazione sia esaurita; poiché
quello ch’è decretato si compirà. Egli non avrà riguardo agli dèi de’ suoi
padri; non avrà riguardo né alla divinità favorita delle donne, né ad alcun
dio, perché si magnificherà al disopra di tutti. Ma onorerà l’iddio delle
fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre
preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. E
agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che
lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria, li farà dominare su molti, e
spartirà fra loro delle terre come ricompense. E al tempo della fine, il re
del mezzogiorno verrà a cozzo con lui; e il re del settentrione gli piomberà
addosso come la tempesta, con carri e cavalieri, e con molte navi; penetrerà
ne’ paesi e, tutto inondando, passerà oltre. Entrerà pure nel paese splendido,
e molte popolazioni saranno abbattute; ma queste scamperanno dalle sue mani: Edom, Moab e la parte
principale de’ figliuoli di Ammon. Egli stenderà la
mano anche su diversi paesi, e il paese d’Egitto non scamperà. E
s’impadronirà de’ tesori d’oro e d’argento, e di tutte le cose preziose
dell’Egitto; e i Libi e gli Etiopi saranno al suo séguito. Ma notizie
dall’oriente e dal settentrione lo spaventeranno; ed egli partirà con gran
furore, per distruggere e votare allo sterminio molti. E pianterà le tende
del suo palazzo fra i mari e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine,
e nessuno gli darà aiuto” (Daniele 10:21; 11:1-45). |
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Carestie
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Dio mediante due sogni preannunziò a Faraone che ci
sarebbe stata una grande carestia per tutta la terra. Ecco cosa racconta la
Scrittura: “Or avvenne, in capo a due anni interi, che Faraone ebbe un sogno.
Ed ecco che stava presso il fiume; e su dal fiume ecco salire sette vacche,
di bell’apparenza e grasse, e mettersi a pascere nella giuncaia. E, dopo
quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche di brutt’apparenza
e scarne, e fermarsi presso alle prime, sulla riva del fiume. E le vacche di brutt’apparenza e scarne, divorarono le sette vacche di
bell’apparenza e grasse. E Faraone si svegliò. Poi si riaddormentò, e sognò
di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo.
Poi ecco sette spighe, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo
quelle altre. E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe grasse e
piene. E Faraone si svegliò: ed ecco, era un sogno. La mattina, lo spirito di
Faraone fu conturbato; ed egli mandò a chiamare tutti i magi e tutti i savi
d’Egitto, e raccontò loro i suoi sogni; ma non ci fu alcuno che li potesse
interpretare a Faraone. Allora il capo de’ coppieri parlò a Faraone, dicendo:
‘Ricordo oggi i miei falli. Faraone s’era sdegnato contro i suoi servitori, e
m’avea fatto mettere in prigione in casa del capo
delle guardie: me, e il capo de’ panattieri. L’uno
e l’altro facemmo un sogno, nella medesima notte: facemmo ciascuno un sogno,
avente il suo proprio significato. Or c’era quivi con noi un giovane ebreo,
servo del capo delle guardie; a lui raccontammo i nostri sogni, ed egli ce li
interpretò, dando a ciascuno l’interpretazione del suo sogno. E le cose
avvennero secondo l’interpretazione ch’egli ci aveva data: Faraone ristabilì
me nel mio ufficio, e l’altro lo fece appiccare’. Allora Faraone mandò a
chiamare Giuseppe, il quale fu tosto tratto fuor dalla prigione sotterranea.
Egli si rase, si cambiò il vestito, e venne da Faraone. E Faraone disse a
Giuseppe: ‘Ho fatto un sogno, e non c’è chi lo possa interpretare; e ho udito
dir di te che, quando t’hanno raccontato un sogno, tu lo puoi interpretare’.
Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: ‘Non son io; ma sarà Dio che darà a
Faraone una risposta favorevole’. E Faraone disse a Giuseppe: ‘Nel mio sogno,
io stavo sulla riva del fiume; quand’ecco salir dal fiume sette vacche grasse
e di bell’apparenza, e mettersi a pascere nella giuncaia. E, dopo quelle, ecco
salire altre sette vacche magre, di bruttissima apparenza e scarne: tali, che
non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto. E le vacche magre
e brutte divorarono le prime sette vacche grasse; e quelle entrarono loro in
corpo, e non si riconobbe che vi fossero entrate; erano di brutt’apparenza come prima. E mi svegliai. Poi vidi
ancora nel mio sogno sette spighe venir su da un unico stelo, piene e belle;
ed ecco altre sette spighe vuote, sottili e arse dal vento orientale,
germogliare dopo quelle altre. E le spighe sottili inghiottirono le sette
spighe belle. Io ho raccontato questo ai magi; ma non c’è stato alcuno che
abbia saputo spiegarmelo’. Allora Giuseppe disse a
Faraone: ‘Ciò che Faraone ha sognato è una stessa cosa. Iddio ha significato
a Faraone quello che sta per fare. Le sette vacche belle sono sette anni, e
le sette spighe belle sono sette anni; è uno stesso sogno. E le sette vacche
magre e brutte che salivano dopo quelle altre, sono sette anni; come pure le
sette spighe vuote e arse dal vento orientale saranno sette anni di carestia.
Questo è quel che ho detto a Faraone: Iddio ha mostrato a Faraone quello che
sta per fare. Ecco, stanno per venire sette anni di grande abbondanza in
tutto il paese d’Egitto; e dopo, verranno sette anni di carestia; e tutta
quell’abbondanza sarà dimenticata nel paese d’Egitto, e la carestia consumerà
il paese. E uno non si accorgerà più di quell’abbondanza nel paese, a motivo
della carestia che seguirà; perché questa sarà molto aspra. E l’essersi il
sogno replicato due volte a Faraone vuol dire che la cosa è decretata da Dio,
e che Dio l’eseguirà tosto” (Genesi 41:1-32). E così avvenne; prima vennero
sette anni di abbondanza e dopo sette anni di dura carestia. E voi sapete
che Dio si usò di quella carestia per chiamare in Egitto Giacobbe e il suo
parentado. |
Dio aveva preannunziato ad Israele che se esso lo
avesse abbandonato l’avrebbe colpito con l’arsura e l’aridità infatti gli
disse: “Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo, e la terra sotto di te sarà
di ferro. L’Eterno manderà sul tuo paese, invece di pioggia, sabbia e
polvere, che cadranno su te dal cielo, finché tu sia distrutto” (Deuteronomio
28:23-24), e così infatti avvenne quando Israele abbandonò Dio. Dio fece
smettere di piovere e ridusse il paese in miseria; questo avvenne per
esempio al tempo di Elia e al tempo di Gioele.
Quindi quando dal cielo smette di piovere e a causa di ciò c’è carestia
questo è un castigo di Dio; non importa quello che dicono i meteorologi o gli
astrologi, perchè quella mancanza di pioggia è
dovuta al fatto che Dio ha deciso di punire quelle persone in quella maniera. |
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Terremoti
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Dio preannunziò ad Israele che avrebbe mandato un
terremoto a motivo della loro malvagità; ecco infatti quello che disse tramite
il profeta Amos: “Ecco, io farò scricchiolare il suolo sotto di voi, come lo
fa scricchiolare un carro pieno di covoni... Il paese non tremerà esso a
motivo di questo? Ogni suo abitante non ne farà egli cordoglio? Il paese si
solleverà tutto quanto come il fiume, ondeggerà, e s’abbasserà come il fiume
d’Egitto” (Amos 2:13; 8:8). E questo terremoto ci fu ai giorni del re Uzzia. |
Ricordiamo, a proposito di terremoti, che sulla terra
ne deve venire uno che sarà il più forte terremoto mai verificatosi; è quello
descritto nell’Apocalisse quando il settimo angelo verserà la sua coppa
dell’ira di Dio (cfr. Apocalisse 16:17-21). |
Abbiamo quindi dimostrato che anche le guerre, le
carestie e i terremoti, essendo dei giudizi dell’Altissimo, dipendono da Dio.
I pianeti non c’entrano proprio niente in questi eventi, cioè non è dalla
loro posizione che dipendono il loro accadimento, ma solo dalla volontà di
Dio. |
Il nostro Dio governa l’universo e sulla terra neppure
un passero cade a terra senza il Suo volere; noi crediamo in Lui. Gli
astrologi invece di esaminare la posizione degli astri nel cielo dovrebbero
piuttosto esaminare la loro posizione davanti a Dio e ravvedersi della loro
malvagità. Questo è quello che essi dovrebbero fare; allora verrebbero a
conoscenza della verità che li affrancherebbe da questa arte seduttrice che
essi praticano e smetterebbero di avere fiducia in questa inesistente
influenza degli astri sul destino degli uomini e riporrebbero la loro fiducia
nell’Iddio che ha creato gli astri. |
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Il carattere, la
salute e l’aspetto esteriore
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Gli astrologi affermano che gli astri decidono anche il
carattere e la salute e l’aspetto esteriore che gli uomini avranno durante
la loro vita terrena; è superfluo che io mi dilunghi a confutare quest’altra
diavoleria. Mi limito a dire che anche in questi casi Dio regna incontrastato
sugli uomini e che gli astri non decidono proprio nulla. Per quanto riguarda
il carattere occorre dire che ciascuno di noi nasce con un carattere diverso:
c’è chi prende di più dal padre e c’è chi prende di più dalla madre;
certamente il carattere naturale lo si eredita dai propri genitori. Ci sono
poi tante circostanze nella propria vita che influenzano in una maniera o
nell’altra il nostro carattere; “tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze”
(Ecclesiaste 9:11), dice Salomone. |
Però se c’è un carattere che si eredita dai propri genitori
in virtù dei caratteri ereditari, ce n’è un altro che lo si eredita da Dio
quando si nasce di nuovo. E questo perché lo Spirito Santo entra in noi e mediante
la Parola ci trasforma rendendoci buoni, umili, giusti, pazienti, allegri,
pacifici. Questo è il decreto di Dio in verso coloro che Lui ha preconosciuti,
secondo che è scritto: “Poiché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure
predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli” (Romani
8:29). E’ chiaro dunque che gli astri non influiscono nè
sul carattere naturale e neppure su quello spirituale. E’ veramente triste
dunque sentire dire agli astrologi che chi nasce sotto il segno del Toro ha
un carattere mentre chi nasce sotto il segno dei Pesci ne ha un’altro per cui
essi non possono andare d’accordo in questo o in quell’altro e tante altre
cose concernenti il carattere; questo è il frutto della loro intelligenza
ottenebrata e nient’altro; ma tanta gente ci crede e pensa che le cose stiano
proprio così restando fortemente influenzata da queste loro opinioni. La
cosa grave è che gli astrologi per coloro che ci credono ed hanno affidato a
loro la conduzione della loro vita sono anche la causa della loro rovina;
basta prendere un libro loro sullo zodiaco dell’amore per rendersi conto
delle macchinazioni diaboliche che questa gente spinta dal diavolo ordisce
anche contro le persone sposate. Si leggono le cose più turpi, le cose più
strane; alle donne o agli uomini nati sotto un determinato segno viene detto
che sono in una particolare maniera e perciò hanno certe tendenze facendo
passare il peccato per la soluzione dei problemi matrimoniali. Si tratta di
cose di cui non si deve parlare. Certo è che questi oroscopi minano la
stabilità del matrimonio perché inducono la donna (come anche l'uomo) a
peccare. E così gli astrologi dopo avere detto che gli astri danno un certo
tipo di carattere e creano certi problemi suggeriscono alla donna (e anche
all'uomo) di abbandonarsi alla fornicazione o a vizi contro natura; questo in
sintesi il loro messaggio. Come può una famiglia rimanere unita mediante
questi consigli diabolici? Al bando dunque le ciance di questi ministri di
Satana che invece di risolvere i problemi delle persone glieli aumentano con
la loro astuzia e frode. |
Anche per quanto riguarda la salute diciamo che è falso
che una persona nata sotto un segno sarà predisposta ad una particolare
malattia mentre un altra con un segno diverso sarà predisposta ad un altra
malattia; e questo sempre perché i segni dello zodiaco non hanno alcun potere
sul nostro corpo. Alcuni nascono con certe malattie perché le ereditano dai
loro genitori che hanno una vita dissoluta (ubriaconi, fornicatori, sodomiti
ecc.) e questo è in armonia con quello che dice Dio nella sua Parola:
“Punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta
generazione di quelli che mi odiano” (Esodo 20:5) ed ancora: “Quello che
l’uomo avrà seminato quello pure mieterà” (Galati
6:7). Quindi se i figli di taluni sono malati sin dalla loro nascita è a
motivo del peccato dei loro genitori. Alcuni si ammalano e muoiono anche in
tenera età sempre a motivo della malvagità di chi li ha generati; ricordiamo
l’esempio del bambino nato a Davide da Bath-Sheba
il quale fu colpito di malattia da Dio e fatto morire dal Signore a motivo
della disubbidienza di Davide (cfr. 2 Samuele 12:15-18): questo succede
ancora oggi. In merito a coloro che nascono con certe malattie o con
limitazioni fisiche, ci sono però anche coloro che nascono così affinchè le opere di Dio siano manifestate in loro come
fu il caso di quel cieco nato che Gesù guarì dopo avere detto ai suoi
discepoli: "Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le
opere di Dio siano manifestate in lui" (Giovanni 9:3). |
Altre malattie sono delle punizioni che Dio manda
direttamente sulle persone a motivo del loro peccato; tra i molti esempi
della Scrittura ricordiamo i molti ammalati nella chiesa di Corinto che erano
in quella condizione perché mangiavano il pane e bevevano del calice del
Signore indegnamente (cfr. 1 Corinzi 11:27,30); e poi anche la incurabile
malattia d’intestini del re Jehoram che Dio gli
inflisse a motivo della sua ribellione (cfr. 2 Cronache 21:18-19). Altre
malattie sono delle prove che Dio manda sui credenti che si conducono in
maniera giusta; ricordiamo a tale proposito l’esempio di Giobbe, ma teniamo
presente anche che Giobbe fu in seguito ristabilito da Dio. Quindi noi non
crediamo nella maniera più assoluta che la salute di una persona dipenda dagli
astri; essa dipende da Dio, ma certamente dipende anche da noi, nel senso che
se noi disubbidiamo a Dio e seminiamo secondo la carne mieteremo dalla carne
corruzione, e quindi la malattia. |
Ed infine, anche per quanto riguarda l’aspetto
esteriore, esso dipende da Dio che si usa dei genitori per imprimere al
figlio che nascerà una determinata fisionomia e questo perché è Lui che lo
forma nel seno della madre secondo che è scritto: “Sei tu che hai formato le
mie reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre” (Salmo 139:13). Quindi,
Giuseppe, figlio di Giacobbe, “era di presenza avvenente e di bell’aspetto”
(Genesi 39:6) per decreto di Dio; Mosè quando nacque "era divinamente
bello" (Atti 7:20) per decreto di Dio; Saul era bello ed era più alto di
tutta la gente dalle spalle in su (cfr. 1 Samuele 9:2) per decreto di Dio;
Davide “era biondo, avea de' begli occhi e un
bell’aspetto” (1 Samuele 16:12) per decreto di Dio; ed infine Gesù, la
Scrittura dice, “non avea nè
forma nè bellezza da attirare i nostri sguardi, nè apparenza, da farcelo desiderare” (Isaia 53:2) sempre
per decreto di Dio. La posizione degli astri quando nacquero non c’entrava
proprio nulla nel loro aspetto esteriore. |
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La guida nella vita e
la soluzione dei problemi
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Adesso esaminiamo l’astrologia oraria che pretende di
potere guidare la persona a prendere la giusta decisione nelle cose della
vita e di dare la soluzione di un problema sorto all’improvviso di cui la
persona vuole sapere l’esito; anche in questo caso gli astrologi si affidano
agli astri per rispondere ai quesiti delle persone. Ci limitiamo a dire che
sia il comportamento degli astrologi che quello di coloro che li vanno a
consultare quando sono incerti sulla decisione da prendere o si trovano nei
problemi è una follia; per il semplice fatto che la posizione degli astri non
può in nessuna maniera suggerire la decisione giusta da prendere o influire
sulla soluzione del problema, di qualsiasi genere esso sia. |
Solo Dio ci può dire quale è la decisione giusta da
prendere quando siamo incerti su qualche cosa; e questo egli lo fa ogni qual
volta dobbiamo prendere delle decisioni, secondo che è scritto: “Guiderà i
mansueti nella giustizia, insegnerà ai mansueti la sua via... Chi è l’uomo
che tema l’Eterno? Ei gl’insegnerà la via che deve scegliere” (Salmo 25:9,12).
|
Anche nel caso ci si trovi nel bisogno materiale di
qualche cosa; di salute fisica, di denaro, di una casa, di una moglie, di
figli, di una macchina, e di qualsiasi altra cosa, rivolgersi agli astrologi
costituisce una follia perché gli astri non possono proprio fare nulla in
nostro favore; v’è una persona che può risolvere i problemi, ed è Dio. Ed è a
Lui che noi siamo chiamati a rivolgerci nei nostri problemi, che preferiamo
chiamare distrette. Dice Dio infatti: “Invocami nel giorno della distretta: e io te ne trarrò fuori” (Salmo 50:15); ed
ancora: “Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e
impenetrabili, che tu non conosci” (Geremia 33:3). |
Sei malato e vuoi la salute? Chiedila a Dio, lui è
colui che ti guarisce da ogni infermità. Hai bisogno di una moglie? rivolgiti
a Dio. Hai ricevuto la lettera di sfratto e ti vedi già in mezzo alla strada
senza sapere dove andare? Rivolgiti a Dio. Hai bisogno di denaro e non sai
come fare? Rivolgiti a Dio, lui supplisce pure a questo tipo di bisogno.
Forse sei disoccupato e non vedi via di sbocco nel posto dove abiti?
Rivolgiti a Dio; lui dai suoi tesori fa uscire fuori pure il lavoro per chi
ne ha bisogno. Forse vorresti dei figli ma tua moglie non te ne può dare
perché è sterile? O uomo, non ti preoccupare; rivolgiti anche in questo caso
a Dio, perché i figli li dà lui. |
E che dirò ancora? il tempo verrebbe meno se mi
mettessi a dire tutti gli altri bisogni della vita in cui ci si deve
rivolgere a Dio sapendo che Lui può supplire ad essi. |
Ma veniamo a quelle situazioni in cui uno ha bisogno di
sapere come comportarsi giustamente: hai bisogno di sapere come educare i
tuoi figli? Leggi la sua parola; essa te lo dirà. Hai bisogno di sapere come
ti devi comportare con tua moglie? Leggi la Parola di Dio ed essa ti dirà
anche questo. Hai bisogno di sapere come ti devi comportare con il tuo
padrone o col collega di lavoro che ti tratta male? Leggi la Parola di Dio ed
essa te lo dirà. Vuoi sapere come adoperare saggiamente il denaro che
guadagni? Leggi la Parola e vedrai che essa ti guiderà pure in questo, ed
eviterai tanti sperperi. La Parola di Dio è “una lampada splendente in luogo
oscuro” (2 Pietro 1:19), ed una lampada al nostro piede e una luce sul nostro
sentiero (cfr. Salmo 119:105); seguire i suoi comandamenti è imperativo per
vedere buoni giorni e prendere piacere nella vita. |
Il nostro discorso si è voluto centrare sull’avere
piena fiducia in Dio e pregarlo, e consultare la sua Parola scritta perché è
questa la via maestra da seguire nella nostra vita in ogni distretta.
Ribadiamo anche per esperienza che chi si attiene a questa via vedrà la
potente mano di Dio assisterlo e benedirlo e constaterà come solo Dio ha il
potere di mutare le circostanze della sua vita in suo favore, e la saggezza
per guidarlo rettamente in ogni situazione difficile della sua vita. |
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Le predizioni
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Adesso vogliamo affrontare la questione delle
predizioni che è alla base dell’astrologia; perché l’astrologia pretende di
svelare il futuro, sempre affidandosi agli astri. Dai discorsi sin qui fatti
risulta già chiaro che per la Scrittura l’astrologia è una falsa scienza
impossibilitata a predire il futuro di chicchessia perché solo Dio conosce
con certezza il futuro di una persona e perciò solo lui può fare conoscere le
cose avvenire prima che accadano. Ma gli impostori di ogni generazione,
compresa quella presente, essendo sotto la potestà di Satana e perciò privi
del timore di Dio, si sono lanciati nell’impresa di predire il futuro di
nazioni e di persone appoggiandosi sull’aspetto degli astri, sperando che le
cose si verificassero ma la loro speranza è rimasta frustrata da Dio che ha
reso vani i loro presagi. |
Vediamole alcune di queste famose predizioni del
futuro. Le prendiamo dal libro di Paul Couderc L’astrologia: |
‘Nel 1179 il mondo civile fu gettato in un abisso di
terrore dalle lettere d’un misterioso Giovanni da Toledo, pubblicate dapprima
nei paesi tedeschi. Queste lettere predicevano una congiunzione di tutti i
pianeti nella Bilancia, per l’anno 1186; da questa congiunzione in un segno ventoso si trova presagio d’una
catastrofe universale. Il 1186 sarebbe stato un anno di disgrazia e nel mese
di settembre la Terra sarebbe stata agitata da terremoti, squassata da
violente tempeste (...) La predizione dilagò: in Germania si scavarono
caverne; l’arcivescovo di Canterbury ordinò dei digiuni; a Costantinopoli
furono murate le finestre del palazzo imperiale; in Persia,
in Mesopotamia si sistemarono delle caverne. Il mese di settembre del 1186
passò senza cataclisma: non si ebbero nemmeno delle bufere (salvo nel nord
della Francia, e senza conseguenze)’ (Paul Couderc,
L’astrologia, Milano 1977, pag.
93-94); |
‘Un autore d’almanacchi assai diffusi, Giovanni Stoffler, annunciò nell’edizione del 1499 che nel
febbraio 1524 ci sarebbero state terribili inondazioni, un nuovo diluvio,
perché numerosi pianeti si sarebbero trovati in congiunzione in un segno
umido (....) Malgrado la resistenza degli astronomi, la popolazione ne fu
impressionata; furono inviati corrieri a Carlo V perché provvedesse luoghi di
rifugio; alcuni vendettero casa e mobili per rifugiarsi sulle navi; altri
impazzirono d’angoscia. Nel Brandeburgo il margravio e la sua corte si
riunirono sul Kreuzberg, nei pressi di Berlino, per
attendervi i giorni nefasti. Il febbraio 1524 fu insolitamente secco!’
(Ibid., pag.94-95); |
‘Cardano, uomo di scienza italiano, fu anche il più
eminente astrologo di quei tempi (...) Ricorderemo qui soltanto la sua
disavventura con Edoardo VI. Cardano venne nel 1552
in Scozia a curare un alto prelato. Durante il ritorno fu ospite di Sir John Clerke, precettore del giovane re Edoardo VI, allora quindicenne. Il principino aveva cattiva
salute e Cardano fu pregato di trarne l’oroscopo; il che egli s'accinse a
fare con cura eccezionale. Giove, in mezzo al cielo, promette una splendida
carriera; il segno del Leone all’ascendente è indice di vita lunga e felice.
Cardano annunciò che Edoardo passerebbe il mezzo d’una vita normale, ma che
‘a partire dall’età di cinquantacinque anni tre mesi e diciassette giorni,
soffrirebbe diverse malattie...Nel mese di luglio seguente, nove mesi dopo
il presagio di Cardano, Edoardo morì. Aveva appena sedici anni’ (Ibid., pag.
96-97). |
Tutti questi esempi di presagi caduti a terra ci
ricordano queste parole di Dio: “Io rendo vani i presagi degli impostori, e
rendo insensati gli indovini” (Isaia 44:25), ed anche queste altre: “Dite pur
la parola, e rimarrà senza effetto…” (Isaia 8:10);
ed infine queste: “Presentate la vostra causa, dice l’Eterno; esponente le
vostre ragioni, dice il Re di Giacobbe. Le espongan
essi, e ci dichiarino quel che dovrà avvenire. Le vostre predizioni di prima
quali sono? Ditecele, perché possiam porvi mente, e
riconoscerne il compimento; ovvero fateci udire le cose avvenire.
Annunziateci quel che succederà più tardi... Ecco, voi siete niente, e
l’opera vostra è da nulla: E' un abominio lo sceglier voi!” (Isaia 41:21-24).
|
Ecco che cosa è per Dio scegliere gli astrologi per
conoscere le cose avvenire; un abominio! Sia chiaro dunque; gli astrologi
sono dei cianciatori, che sfruttando la credulità
delle persone e la loro voglia di sapere il futuro, fanno ogni sorta di mendaci
divinazioni. Ma Dio è giusto, e li rende confusi annullandogli i presagi;
mostrando così la loro falsità e come gli astri non hanno per nulla il potere
di rivelare il futuro di chicchessia. E questo lo hanno capito persino delle
persone del mondo! |
Le predizioni vere, quelle che si adempiono
puntualmente, le fa solo Dio perché solo lui è in grado di proclamare
l’avvenire. Vi sono molti passi che attestano ciò; ne citiamo alcuni. Dio
dice in Isaia: “Chi, come me, proclama l’avvenire fin da quando fondai questo
popolo antico? Ch’ei lo dichiari e me lo provi!” (Isaia 44:7), ed ancora: “Io
son Dio, e non v’è n’è alcun altro; son Dio, e niuno è simile a me; che annunzio
la fine sin dal principio, e molto tempo prima predico le cose non ancora
avvenute; che dico: ‘Il mio piano sussisterà, e metterò ad effetto tutta la
mia volontà... Sì, io l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il
disegno e l’eseguirò” (Isaia 46:9-11); “Io t’annunziai queste cose
anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero…
Tu ne hai udito l’annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo
proclamerete voi stessi?” (Isaia 48:5,6). |
Abbiamo prima visto come Dio predisse la nascita e
l’opera di Sansone, la nascita e l’opera di Giovanni Battista, la nascita di
Ciro e la sua opera, come anche quello che sarebbe avvenuto a Esaù e Giacobbe, e come le cose si adempirono come Egli
aveva predetto. Eccole avvenute tutte quante! Chi ha fatto quelle predizioni?
Dio. E chi le ha mandate ad effetto? Sempre Dio. Ma il tempo verrebbe meno se
ci dovessimo mettere a scrivere tutte le predizioni che sono scritte nella
Bibbia e il loro adempimento; potremmo parlare dal diluvio che Dio
preannunziò a Noè, poi delle predizioni che Dio fece ad Abrahamo,
a Isacco, e Giacobbe, e a Giuseppe figlio di Giacobbe; e poi passare alle
numerose predizioni fatte da Dio tramite i profeti che nel tempo fissato da
Dio si sono adempiute, in particolar modo delle predizioni concernenti il
Cristo, e tante e tante altre; potremmo scrivere un libro a parte per parlare
di come esse si sono adempiute nei minimi dettagli, ma chi lo desidera se le
vada a leggere nella Bibbia, e riconosca che solo il nostro Dio proclama le
cose avvenire molto tempo prima che esse accadono, e poi accadono. Delle sue
predizioni sì che ci si può fidare ciecamente, perchè
Egli vigila su di esse del continuo per mandarle ad effetto. A Dio dunque
bisogna rivolgersi se si vuole conoscere qualche cosa del futuro; per
rivelare questo ha stabilito la parola di sapienza, che è uno dei doni dello
Spirito Santo. Sì, ancora oggi, perché il nostro Dio non muta; egli ancora
oggi può predire un matrimonio, la nascita di un figlio, una guerra, una
carestia, una inondazione, un terremoto, la morte di qualcuno (anche il
giorno esatto) e tante altre cose. Consultatelo, invocatelo con fede,
desiderate ardentemente anche il dono di parola di sapienza, perché esso è a
disposizione della chiesa di Dio come tutti gli altri doni dello Spirito
Santo. Ma tenete i vostri piedi lontani dalle vie degli astrologi; questi cianciatori avidi di denaro, sotto la potestà del
diavolo. |
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CONCLUSIONE
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Nei cieli ci sono tanti astri, di ogni grandezza e con
aspetti diversi l’un dall’altro, essi si vedono anche a occhio nudo ma il
destino dell’uomo non è in loro potere e non controllano la vita di nessun
uomo; ma nei cieli c’è anche Dio perché là ha posto il suo trono; Lui nessuno
uomo può vedere, ma è da Lui che dipende il destino dell’uomo, è da Lui che
viene la guida infallibile quando dobbiamo prendere delle decisioni, ed è
sempre da Lui che viene la soluzione ad ogni nostro problema non importa di
che natura esso sia. A Lui quindi bisogna affidarsi e fare conoscere le
nostre richieste, e la sua Parola occorre leggere e meditare per avere del
continuo la necessaria luce per non inciampare. |
Va da sè quindi che noi
credenti non ci dobbiamo affidare all’astrologia se non vogliamo corromperci
e cadere sotto la schiavitù di ogni genere di superstizione e di errore.
Lasciate che l’oroscopo lo leggano e se lo facciano fare i superstiziosi, gli
uomini ignoranti estranei alla vita di Dio; voi schivatelo sapendo che esso
porta l’uomo lontano dalla fede in Dio e riprovatelo facendo uso delle
Scritture. La vostra luce risplenda nel cospetto degli uomini; mostrate a
coloro che credono nell’influenza degli astri nella vita degli uomini che
voi non ci credete a queste favole profane e da vecchie perché credete
nell’Iddio creatore di tutte le cose che ha la sua dimora nel cielo da dove
esegue i suoi disegni sulla terra; ditelo chiaramente che il destino
dell’uomo lo ha stabilito Dio; ditelo chiaramente che a voi vi guida la lucente
stella mattutina che è Gesù; ditelo chiaramente che in qualsiasi distretta voi vi trovate voi cercate la faccia del
Signore per uscirne; ditelo chiaramente che “L’Eterno regna” (Salmo 96:10). A
Lui che ci ha liberati da ogni superstizione sia la gloria ora e in eterno.
Amen. |
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