I giudizi di Dio

 

Dio è giusto

 

La Sacra Scrittura dice che il nostro "Dio è un giusto giudice" (Sal. 7:11) che quindi giudica con giustizia sia quando deve retribuire qualcuno per una opera buona fatta e sia quando deve punire qualcuno per una sua azione malvagia. Per questo il Salmista esalta la giustizia di Dio dicendo: "Anche la tua giustizia, o Dio, è eccelsa" (Sal. 71:19), ed anche: "Io loderò l'Eterno per la sua giustizia" (Sal. 7:17). Faremo bene quindi anche noi ad esaltare Dio per la sua giustizia. Come ho detto poco fa, Dio retribuisce per il bene fatto e punisce per il male fatto.

 

Il bene ricompensato da Dio

 

Vediamo alcuni esempi biblici di retribuzioni per opere giuste o per atti compiuti in onore di Dio o in ubbidienza alla sua parola.

Dio retribuì Abrahamo per avergli ubbidito quando gli comandò di andare a sacrificare il suo figliuolo. Dopo che Dio fermò Abrahamo affinché non facesse alcun male ad Isacco, e dopo che Abrahamo offerse un montone in olocausto invece del suo figliuolo, Dio infatti gli parlò dal cielo una seconda volta e gli disse: "Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che, siccome tu hai fatto questo e non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo, io certo ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo e come la rena ch’è sul lido del mare; e la tua progenie possederà la porta de’ suoi nemici. E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, perché tu hai ubbidito alla mia voce" (Gen. 22:16-18).

Dio benedisse e fece prosperare le case di quelle levatrici degli Ebrei le quali temettero Dio e non misero a morte i neonati maschi degli Ebrei come invece aveva loro ordinato Faraone. Ecco quanto viene detto: "Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici degli Ebrei, delle quali l’una si chiamava Scifra e l’altra Pua. E disse: ‘Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, e le vedrete sulla seggiola, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere’. Ma le levatrici temettero Iddio, e non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro; lasciarono vivere i maschi. Allora il re d’Egitto chiamò le levatrici, e disse loro: ‘Perché avete fatto questo, e avete lasciato vivere i maschi?’ E le levatrici risposero a Faraone: ‘Egli è che le donne ebree non sono come le egiziane, sono vigorose, e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito’. E Dio fece del bene a quelle levatrici; e il popolo moltiplicò e divenne oltremodo potente. E perché quelle levatrici temettero Iddio, egli fece prosperare le loro case" (Es. 1:15-21).

Quando Davide fece portare l'arca dell'Eterno in casa di Obed-Edom di Gath la Scrittura dice: "E l’arca dell’Eterno rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gath, e l’Eterno benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. Allora fu detto al re Davide: ‘L’Eterno ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto quel che gli appartiene, a motivo dell’arca di Dio’. Allora Davide andò e trasportò l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di Davide, con gaudio" (2 Sam. 6:11-12).

Dio retribuì quella donna ricca (non aveva figli e suo marito era vecchio) che aveva avuto così tanta premura verso Eliseo facendogli costruire una camera in muratura e facendogli mettere un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere. La retribuì dandole un figlio (cfr. 2 Re 4:8-17).

 

Il male punito da Dio

 

Vediamo adesso invece alcuni esempi biblici di punizioni inflitte da Dio contro delle persone per delle loro male azioni.

Dio punì Caino per avere ucciso suo fratello Abele, Egli gli disse: "E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano. Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra" (Gen. 4:11-12).

Dio punì il mondo degli empi ai giorni di Noè facendo venire il diluvio che sterminò tutti gli animali e tutti gli esseri umani, tranne Noè e sette altri, assieme a tutti gli animali che erano entrati nell'arca che Dio gli aveva comandato di costruire. Ecco quanto dice la Scrittura: "E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E l’Eterno disse: ‘Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti’ .... farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò di sulla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto’ .... E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra. E le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra, e l’arca galleggiava sulla superficie delle acque. E le acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; e tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli, furon coperte. Le acque salirono quindici cubiti al disopra delle vette dei monti; e le montagne furon coperte. E perì ogni carne che si moveva sulla terra: uccelli, bestiame, animali salvatici, rettili d’ogni sorta striscianti sulla terra, e tutti gli uomini. Tutto quello ch’era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici, morì. E tutti gli esseri ch’erano sulla faccia della terra furono sterminati: dall’uomo fino al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo; furono sterminati di sulla terra; non scampò che Noè con quelli ch’eran con lui nell’arca" (Gen. 6:5-7; 7:4, 17-23).

Dio punì le città di Sodoma e Gomorra per tutti i loro peccati tra cui c'erano la fornicazione e dei vizi contro natura a cui si erano abbandonati i loro abitanti. Ecco quanto dice la Scrittura: "Allora l’Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno; ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo" (Gen. 19:24-25), e: "Ecco, questa fu l’iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figliuole vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. Erano altezzose, e commettevano abominazioni nel mio cospetto; perciò le feci sparire, quando vidi ciò" (Ez. 16:49-50), ed anche: "Riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente" (2 Piet. 2:6); ed ancora: "Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizî contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno" (Giuda 7).

Dio punì il re Saul facendolo morire perchè non aveva ubbidito ai suoi ordini e perchè era andato a consultare gli spiriti secondo che è scritto: "Così morì Saul, a motivo della infedeltà ch’egli avea commessa contro l’Eterno col non aver osservato la parola dell’Eterno, ed anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non avea consultato l’Eterno. E l’Eterno lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figliuolo d’Isai" (1 Cron. 10:13-14).

Dio punì il re Davide per avere fatto uccidere Uria lo Hitteo e per essersi giaciuto con sua moglie. Ecco quello che Dio gli mandò ad annunciare tramite il profeta Nathan e che in seguito si adempì pienamente: "Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: - Io t’ho unto re d’Israele e t’ho liberato dalle mani di Saul, t’ho dato la casa del tuo signore, e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; t’ho dato la casa d’Israele e di Giuda; e, se questo era troppo poco, io v’avrei aggiunto anche dell’altro. Perché dunque hai tu disprezzata la parola dell’Eterno, facendo ciò ch’è male agli occhi suoi? Tu hai fatto morire colla spada Uria lo Hitteo, hai preso per tua moglie la moglie sua, e hai ucciso lui con la spada dei figliuoli di Ammon. Or dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, giacché tu m’hai disprezzato e hai preso per tua moglie la moglie di Uria lo Hitteo. Così dice l’Eterno: Ecco, io sto per suscitare contro di te la sciagura dalla tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo prossimo, che si giacerà con esse in faccia a questo sole; poiché tu l’hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole’ (2 Sam 12:7-12), ed anche: "Siccome facendo così tu hai data ai nemici dell’Eterno ampia occasione di bestemmiare, il figliuolo che t’è nato dovrà morire" (2 Sam. 12:14).

Dio punì il re Salomone perchè questi nella sua vecchiaia lo aveva abbandonato volgendosi agli dèi delle nazioni circonvicine. Ecco quello che dice la Scrittura a proposito del giudizio divino annunciatogli da Dio e che si adempì: "E l’Eterno s’indignò contro Salomone, perché il cuor di lui s’era alienato dall’Eterno, dall’Iddio d’Israele, che gli era apparito due volte, e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andar dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l’ordine datogli dall’Eterno. E l’Eterno disse a Salomone: ‘Giacché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che t’avevo date, io ti strapperò di dosso il reame, e lo darò al tuo servo. Nondimeno, per amor di Davide tuo padre, io non lo farò te vivente, ma lo strapperò dalle mani del tuo figliuolo. Però, non gli strapperò tutto il reame, ma lascerò una tribù al tuo figliuolo, per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme che io ho scelta’ (1 Re 11:9-13).

Dio punì Jehoram, re di Giuda, per la sua malvagità in questa maniera: "E l’Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito de’ Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi; ed essi salirono contro Giuda, l’invasero, e portaron via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figliuoli e le sue mogli, in guisa che non gli rimase altro figliuolo se non Joachaz, ch’era il più piccolo. Dopo tutto questo l’Eterno lo colpì con una malattia incurabile d’intestini. E, con l’andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gl’intestini gli venner fuori, in sèguito alla malattia; e morì, in mezzo ad atroci sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in onore di lui, come avea fatto per i suoi padri" (2 Cron. 21:16-19).

Dio punì Uzzia, re di Giuda, perchè questi si insuperbì e commise una infedeltà contro Dio. Ecco il racconto biblico di questo fatto: "Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise una infedeltà contro l’Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare dell’incenso sull’altare dei profumi. Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti dell’Eterno, uomini coraggiosi, i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: ‘Non spetta a te, o Uzzia, di offrir de’ profumi all’Eterno; ma ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che son consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso una infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria dinanzi a Dio, all’Eterno’. Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si adirò; e mentre s’adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare dei profumi. Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che avea la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente, ed egli stesso s’affrettò ad andarsene fuori, perché l’Eterno l’avea colpito. Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e stette nell’infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell’Eterno; e Jotham, suo figliuolo, era a capo della casa reale e rendea giustizia al popolo del paese. Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figliuolo di Amots. Uzzia s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto coi suoi padri nel campo delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: ‘È lebbroso’. E Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo" (2 Cron. 26:16-23).

Dio punì il re Erode perchè quando in un occasione il popolo si era messo ad acclamarlo come se fosse un dio lui non aveva dato a Dio la gloria. Ecco come andarono le cose: "Or Erode era fortemente adirato contro i Tirî e i Sidonî; ma essi di pari consentimento si presentarono a lui; e guadagnato il favore di Blasto, ciambellano del re, chiesero pace, perché il loro paese traeva i viveri dal paese del re. Nel giorno fissato, Erode, indossato l’abito reale, e postosi a sedere sul trono, li arringava pubblicamente. E il popolo si mise a gridare: Voce d’un dio, e non d’un uomo! In quell’istante, un angelo del Signore lo percosse, perché non avea dato a Dio la gloria; e morì, roso dai vermi" (Atti 12:20-23).

Dio fece morire Anania e Saffira perchè questi si erano accordati per tentare lo Spirito del Signore. Ecco come andarono le cose: "Ma un certo uomo, chiamato Anania, con Saffira sua moglie, vendé un possesso, e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e portatane una parte, la pose ai piedi degli apostoli. Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere? Se questo restava invenduto, non restava tuo? E una volta venduto, non ne era il prezzo in tuo potere? Perché ti sei messa in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio. E Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E gran paura prese tutti coloro che udiron queste cose. E i giovani, levatisi, avvolsero il corpo, e portatolo fuori, lo seppellirono. Or avvenne, circa tre ore dopo, che la moglie di lui, non sapendo ciò che era avvenuto, entrò. E Pietro, rivolgendosi a lei: Dimmi, le disse, avete voi venduto il podere per tanto? Ed ella rispose: Sì, per tanto. Ma Pietro a lei: Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito il tuo marito sono all’uscio e ti porteranno via. Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi, e spirò. E i giovani, entrati, la trovarono morta; e portatala via, la seppellirono presso suo marito" (Atti 5:1-10).

Dio colpì con la morte e con la malattia parecchi credenti della Chiesa di Corinto perchè si erano accostati alla Cena del Signore in maniera indegna. Disse infatti Paolo ai santi di Corinto: "Or provi l’uomo se stesso, e così mangi del pane e beva del calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudicio su se stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questa cagione molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; ma quando siamo giudicati, siam corretti dal Signore, affinché non siam condannati col mondo. Quando dunque, fratelli miei, v’adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. Se qualcuno ha fame, mangi a casa, onde non vi aduniate per attirar su voi un giudicio" (1 Cor. 11:28-34).

 

Alcune parole di incoraggiamento e di avvertimento

 

Fratelli nel Signore, avendo un Dio giusto che remunera già sulla terra il giusto per le sue opere giuste e l'empio per le sue malvagie azioni secondo che è scritto: "Ecco, il giusto riceve la sua retribuzione sulla terra, quanto più l’empio e il peccatore!" (Prov. 11:31), io vi incoraggio a fare il bene, ad abbondare in opere buone, ma vi metto anche in guardia dal mettervi a fare il male perchè l'Iddio che abbiamo non ha riguardi personali, chi fa torto riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto (cfr. Col. 3:25). Badate alle vostre vie, non ingannatevi perchè alla fine ciascuno di noi mieterà nella vita quello che avrà seminato. Come chi semina patate alla fine mieterà patate, chi semina spine e triboli a suo tempo mieterà, perchè Dio glieli farà mietere, spine e triboli.

Nessuno si illuda pensando che noi siamo liberi di fare quello che vogliamo, cioè siamo liberi di fare il male, tanto alla fine Dio ci perdona, Egli è così misericordioso!! Perchè noi figliuoli di Dio siamo stati liberati dal peccato per servire la giustizia e solo la giustizia; chi fa della libertà ottenuta in Cristo una occasione per la carne, sappia quel tale che a suo tempo Dio gli farà ricadere sul capo tutto il male da lui fatto. E i giudizi di Dio sono tremendi!!!

 

Giacinto Butindaro

 

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