Fratello Giacinto, pace. |
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Durante gli anni della persecuzione degli evangelici in Italia, sotto quel regime ateo che è il regime fascista, un nostro fratello fu preso e portato da un gendarme in una stanza, nella quale c’erano un medico, un cane, e un tavolo sul quale giacevano una bottiglia con del liquido, e una Bibbia aperta al libro di san Marco. |
Il gendarme, rivolto a questo fratello, disse: "Tu sei un Cristiano? Credi nella Bibbia?". Il fratello rispose di si. Al che, il gendarme prese la bottiglia dal tavolo, e ne diede da bere il contenuto al cane, che subito mori’: si trattava di un veleno mortale. "Allora", continuò il gendarme prendendo la Bibbia, "ecco, qui e’ scritto: ‘anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male’. Hai detto di essere un Cristiano, allora bevi!" e gli porse la bottiglia. Il fratello rispose: "Permettetemi prima di andare a inginocchiarmi in quell’angolo per pregare". Essi, allibiti per la richiesta inconsueta, glielo permisero. Egli dunque pregò cosi’: "Padre, se e’ nella Tua volonta’, fa che il veleno non abbia efficacia su me; altrimenti, sia fatto come Tu vuoi, rimetto la mia vita nelle Tue mani". |
Tornò e, presa la bottiglia, bevve il veleno, sotto gli occhi del medico e del gendarme; questi iniziarono a guardare nervosamente l’orologio: dieci secondi, trenta secondi, un minuto, due minuti, tre minuti.... non accadeva nulla. "Questa e’ la Bibbia?" fece il medico, rivolgendosi al fratello. "Voglio essere anch’io un Cristiano!" |
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