Il debito è pagato

 

Molte persone desiderose di conoscere il Signore Gesù come loro Salvatore trovano difficoltà a capire in che modo il suo sacrificio li salva, e non ne ricevono alcun sollievo. La vera storia di una povera donna che provava questa stessa difficoltà potrà essere utile ad altri, mostrandogli come si riceve questa grande benedizione. Il Signore voglia che sia così!

Si chiamava Betty e come ho detto era povera, molto povera; non solo, era anche abbastanza malata tanto da stare confinata nel suo letto. La malattia da sola è già una grande sventura, come pure la povertà, ma quando vengono tutte e due insieme sono veramente un pesante fardello. Tuttavia Betty aveva un altro fardello ancora più pesante, un fardello di dubbi e di paure che riguardavano la salvezza della sua anima. Aveva sentito molte volte parlare della morte espiatoria del nostro divino Salvatore; aveva creduto in lui ma non poteva comprendere e la sua anima era rattristata al pensiero di essere lontana da Dio, e incapace di trovare la via per andare a Lui.

La Signora Pax, che aveva l’abitudine di visitare Betty, aveva cercato molto spesso di esporle la meravigliosa verità, cioè che Cristo ha espiato il peccato sulla croce, ch’egli ha pagato il debito per sempre, e che essendo giustificati per fede in lui abbiamo pace con Dio; ma in qualunque modo ella presentasse la cosa la sua povera amica non poteva capirla, e così, senza trovare alcun sollievo per la sua anima, la povera Betty andava avanti negli anni finché alla fine dovette mettersi a letto e fu vicina alla morte.

Alla fine, un giorno la Signora Pax entrando in casa di Betty trovò la povera Betty nella più profonda disperazione.

Aveva tirato le lenzuola sulla sua faccia e piangeva singhiozzando come se il suo cuore stesse per spezzarsi, a tal punto che il letto tremava sotto di lei.

- Cara Betty, disse la Signora Pax, che cosa è accaduto che la rende così infelice oggi?

- Oh! Signora, non ho potuto pagare l’affitto, e sono venuti per il pignoramento, e per prendere il mio letto da sotto a me, e io morirò! Morirò!

La sua angoscia era così grande che tutto quello che la sua amica poté dirle fu inutile. Come avrebbe potuto calmarla? Non aveva una lira e il debito doveva essere pagato altrimenti le avrebbero portato via il letto.

Mentre la Signora Pax cercava di consolarla, un colpo violento risuonò alla porta di casa, il che gettò la povera creatura in una nuova angoscia. Riportando le lenzuola sulla testa esclamò: Oh! Vengono! Vengono! Essendo rimasta profondamente commossa nel vedere la disperazione di quella sventurata, la Signora Pax scese piano le scale, e trovò infatti due uomini venuti lì per pignorare i mobili di Betty.

- Ma, ella gli disse dopo che essi spiegarono ciò che erano venuti a fare, voi sapete che la povera donna non può assolutamente pagare l’affitto.

- Probabilmente, Signora, ma non possiamo farci niente. Se non può pagare l’affitto, noi dobbiamo prendere il suo letto.

- Ma sarebbe terribilmente crudele! La povera donna ne morirà. È già quasi morente.

- Signora, non sono affari nostri. Bisogna che abbiamo i soldi o i mobili.

- Ebbene! Ditemi, qual’è la somma che reclamate.

Gli uomini gliela dissero. Allora la signora, tirando fuori alcune grosse monete dalla sua borsa, gliele consegnò dicendo: "Datemi ciò che mi spetta, e fatemi una ricevuta". Essi le fecero la ricevuta, e dopo avere ricevuto la quietanza la Signora Pax la mise fra due foglietti della Bibbia che teneva in mano, e risalì per rassicurare la povera Betty a proposito del suo letto, non pensando più di tanto che il suo atto di bontà stava per essere usato dallo Spirito di Dio come il mezzo tramite cui l’anima turbata della sventurata donna avrebbe ricevuto una benedizione migliore.

La trovò disperata, aspettando da un momento all’altro che gli uomini della polizia entrassero per gettarla sul pavimento e prendere il letto come quietanza del suo affitto. Si sedette accanto a lei, e le disse dolcemente: "Betty, non si preoccupi…".

- Ma, Signora, io devo preoccuparmi, poiché morirò!"

- Ma il debito è pagato, Betty.

La povera creatura levò le lenzuola da sopra la faccia e guardò con stupore intorno a lei. Poteva a malapena credere ai suoi orecchi. La Signora Pax ripeté nuovamente quelle parole deliziose:

- Le assicuro Betty che non ha più da preoccuparsi del suo debito poiché l’ho pagato io. E aprendo la Bibbia, mostrò la ricevuta, dicendo: "Vede Betty, ecco la ricevuta per i soldi". La legga lei stessa e si convinca.

La povera donna la lesse ripetendo lentamente le parole nel miglior modo che poté fare, e allora si mise a contemplarla con uno sguardo molto allegro, come se delle notizie e dei meravigliosi pensieri stessero attraversando la sua mente. Alla fine il suo volto si illuminò, alzò le mani ed esclamò:

- Ah! Ora capisco, Signora, capisco e la ringrazio mille volte. E più che questo ora capisco il senso di quello che lei si è così spesso sforzata di insegnarmi. Ora ho capito, ho capito! Gesù ha pagato il mio debito, sono liberata e posso morire felice!

E fu così. Si rovesciò lentamente sul cuscino e rimise il suo spirito gioioso nelle mani di Colui che aveva pagato il suo debito.

E ora, lettore, hai inteso? Riconosci Cristo come tuo Salvatore e lo hai ricevuto come tale? Credi ch’egli ha pagato il tuo debito e che siccome il tuo debito è stato pagato da lui tu non devi pagarlo di nuovo? Puoi dire con il cantico:

 

Al peccatore di cui Gesù ha pagato il riscatto,

Dio lo reclama? – Oh! No, mille volte no!

 

Se tale è il linguaggio del tuo cuore, tu dai gloria a Cristo. Tu l’onori come tuo liberatore e puoi essere sicuro che quello che tu gli hai affidato egli lo custodirà fino all’ultimo giorno.

Se invece temi che il tuo debito non sia stato pagato e pensi di pagarlo tu stesso con le tue proprie buone azioni e i tuoi meriti, tu rigetti realmente Cristo e cerchi di ottenere il cielo senza di lui. Ah! Uomo vano, il Signore ti liberi da una simile illusione! Poiché per certo nessuna delle tue opere sudice sarà mai ricevuta nel tesoro del cielo come pagamento del grande debito del peccato.

 

Testimonianza tratta da: La Bonne Nouvelle (La Buona Novella) 1869 pag. 241-246

 

Traduzione dal francese di Illuminato Butindaro

 

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