Deluso dalla Religione

 

Verità o tradizione?

 

Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché per la morte erano impediti di durare; ma questi, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette; ond’è che può anche salvar appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.

Ebrei 7:23-25.

 

E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli.

Matteo 23:9.

 

Nato nella Somme, nella prima decade di questo secolo, da famiglia cattolica romana, fui battezzato quando avevo cinque giorni. Fin dalla mia tenera età, la mia famiglia, che temeva Dio, m’insegnò a pregare. Frequentai il catechismo regolarmente, amavo già l’Evangelo…

Il prete che mi preparò alla prima comunione era zelante e nel vederlo mi venne l’idea di diventare prete come lui. In accordo con quel prete, i miei genitori e me stesso, fu deciso che sarei entrato nel piccolo seminario nell’ottobre del 1922.

 

LA MIA VOCAZIONE

 

A 18 anni decisi di entrare nel grande seminario. Per due anni studiai filosofia e per altri due anni teologia. Di solito il ciclo teologico dura quattro anni, ma quando ebbi una conoscenza più approfondita dell’ordine dei domenicani ebbi il desiderio di entrarvi: andai dunque dagli insegnanti domenicani nel loro convento dell’Isère, poi nel convento di studi in Svizzera. Vi rimasi cinque anni. Quando al termine di quegli anni mi fu chiesto d’insegnare in un loro collegio, sentii che la mia vocazione non era l’insegnamento in collegio ma la predicazione dell’Evangelo.

In accordo con i miei superiori, chiesi a papa Pio XI la dispensa che mi permetteva di lasciare regolarmente l’ordine dei domenicani. Fu così che in virtù della richiesta pressante del vescovo di Amiens ritornai nella mia ex-diocesi.

Dal 1936 al 1938, fui professore al piccolo seminario, essendo stato ordinato prete nel 1937.

Nel 1938 fui nominato viceparroco ad Amiens, in una delle parrocchie della città. Vi rimasi fino al 1940, data della mia mobilitazione. Fatto prigioniero, piantai in asso le guardie tedesche e rimasi due anni in zona libera esercitando il ministerio di viceparroco.

Dal 1940 al 1942 abitai presso i missionari della Salette. Nel settembre del 1942, essendo la situazione diventata migliore nella zona occupata, mi fu possibile ritornare nel dipartimento della Somme. Nei quattro anni successivi esercitai il ministerio in una decina di parrocchie.

Nel 1946 fui nominato parroco di sei parrocchie, vi rimasi venti anni.

 

HO RIGETTATO L’INSEGNAMENTO DEI "TESTIMONI DI GEOVA"

 

Sono stato un prete zelante e devoto, che amava i pellegrinaggi, e con fervore trascinavo la gente a recarsi nei santuari di Lourdes, Lisieux, etc… Attaccato a tutte le forme e tradizioni del culto, e fermamente convinto che la mia religione fosse la sola vera, io non mi rendevo conto che quel culto poteva essere modificato e che la liturgia poteva sopportare le para-liturgie.

Fu durante quel periodo che in presbiterio mi fecero visita dei "testimoni di Geova" di cui ammiravo lo zelo. Un giorno gli dissi perfino: "Date degli Evangeli ai miei parrocchiani, non ne avranno mai troppi". Ero molto contento di vederli con la Bibbia in mano, e molte volte mi intrattenei a lungo con loro. Siccome volevano convincermi dell’esattezza della loro dottrina, dietro mia richiesta mi procurarono libri e riviste.

Pur restando un prete convinto ed esercitando fedelmente il mio ministerio, studiai attentamente i loro libri, Bibbia nella mano. Per una decina d’anni mantenei dei contatti con loro…

Lo studio comparativo dei loro libri e della Bibbia mi portò a rigettarli sui seguenti punti. Non credono all’esistenza dello spirito dopo la morte, il che è in contraddizione con Ecclesiaste 12:9, Luca 23:46 e Atti 7:59. Non credono alla punizione dei perversi nel fuoco eterno, il che è in contraddizione con Matteo 25:41 e Apocalisse 20:14-15. Non credono alla risurrezione corporale di Gesù, il che è in contraddizione con Luca 24:39. Non credono alla divinità di Gesù, il che è in contraddizione con Giovanni 20:28. Non credono che lo Spirito Santo è una persona, il che è in contraddizione con Giovanni 14:16, 25 e 26, Giovanni 16:12 a 15 etc… Alla luce di questi testi Scritturali, confutai i loro errori e li rigettai definitivamente.

 

UNA LUNGA RICERCA

 

Quel contatto con i Testimoni di Geova mi aveva portato ad approfondire lo studio della Parola di Dio e a riconsiderare le verità fondamentali e le loro ripercussioni nel culto, questo tanto più che nella Chiesa cominciavano ad essere introdotti dei cambiamenti.

Durante quel periodo, non volendo appoggiarmi sulle mie sole conoscenze, lasciai le mie parrocchie diversi giorni e dietro consiglio del mio vescovo andai a consultare dei maestri in teologia e in Sacra Scrittura…

In definitiva non fui per niente soddisfatto delle risposte che mi diedero.

Fu allora che nel dicembre del 1964 incontrai sul treno un giovane soldato. Conversando con lui, venni a sapere che era un Cristiano Evangelico appartenente al Movimento Pentecostale. Prima di separarci mi consegnò diversi piccoli trattati. Dietro uno di essi si trovavano gli indirizzi delle Assemblee di Dio del Nord della Francia.

Attirato da queste parole "Cristiani Evangelici", decisi di fare visita al Pastore della Chiesa Evangelica di Amiens. Dopo il colloquio, mi procurai una Bibbia senza gli Apocrifi e il programma delle trasmissioni evangeliche alla radio. Per un anno ascoltai quelle trasmissioni regolarmente, in funzione delle possibilità che mi lasciava il mio ministerio.

Durante quello stesso periodo andai ad alcune riunioni nella Chiesa Evangelica di Amiens, in particolare per verificare il culto di Santa Cena. Fui contento di constatare che era perfettamente conforme ai tre Evangeli sinottici e all’insegnamento di Paolo nella sua prima epistola ai Corintî.

Il passaggio delle Sacre Scritture che fu determinante quanto alla mia ricerca della verità fu nell’Evangelo secondo Luca, capitolo primo, versi primo a quattro e soprattutto il verso quattro: "… affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate".

 

UN UOMO NUOVO

 

L’ascolto dei messaggi evangelici sulla salvezza dell’anima trasmessi alla radio mi convinse non solo che ero un peccatore, ma che secondo le Scritture, il Padre solo aveva il potere di perdonare i miei peccati (Matteo 6:9 e Luca 23:34).

Il 29 gennaio 1966 presi un foglio di carta su cui scrissi la confessione dei miei peccati e dei miei errori. Siccome è detto diverse volte nell’Evangelo che Gesù parlava al Padre alzando gli occhi al cielo, feci la mia confessione alzando gli occhi al cielo, davanti a "Dio il Padre e Gesù seduto alla sua destra". Fatta la confessione, fui pervaso da una pace profonda.

Alcuni giorni dopo, nei primi giorni di febbraio, ascoltando alla radio un altro messaggio evangelico, fui preso in tutto il mio essere dalla grazia di Dio. Dapprima piansi, lacrime di pentimento che si mutarono in lacrime di gioia. Da sopra di me scendeva la grazia che mi avvolgeva, mi sentii libero e puro. Non ero più lo stesso uomo, ero diventato un uomo nuovo.

LA QUESTIONE DEL BATTESIMO

 

A partire da quella esperienza benedetta ebbi il desiderio di conformarmi agli insegnamenti della Scrittura e alla pratica di quegli insegnamenti. La questione del battesimo fu allora fondamentale. Non volevo lasciarmi influenzare da nessuno e così fui portato a ricercare io stesso nelle Scritture e nelle opere teologiche.

Sapevo già che il battesimo per immersione era storico, devo dire però che per mio conto personale non ero ancora convinto della sua evidenza dottrinale. Dapprima consultai la Bibbia del signor canonico Crampon e alla nota del capitolo 6 verso 3 dell’epistola ai Romani, vi lessi che nei primi secoli il battesimo veniva ministrato per immersione. Ripresi in seguito un libro di teologia dogmatica del signor Bartman in cui a proposito del battesimo vi era una citazione di Tommaso d’Aquino, l’eminente teologo cattolico: in pratica il battesimo per immersione è il più sicuro.

Quando scoprii questo fui costretto a concludere, ma a malincuore perché ero profondamente attaccato alla mia religione: "Io non sono più cattolico".

 

AL SERVIZIO DEL SALVATORE

 

Alla fine di una lunga serie di colloqui che ebbi con il mio vescovo a questo proposito, gli comunicai la mia decisione di non esercitare più il sacerdozio nell’ambito della religione romana, ma di consacrarmi alla predicazione dell’unico e puro evangelo. Gli fissai la data della mia partenza, informai della cosa i cari confratelli del mio decanato, così come i miei parrocchiani.

E così il 2 aprile del 1966, dopo aver fatto attenzione affinché la mia successione si facesse senza contrasti, mi congedai fraternamente dagli uni e dagli altri.

Obbedendo alla Sacra Scrittura, fui subito battezzato per immersione ed ebbi l’immensa gioia di ricevere poco dopo il battesimo nello Spirito Santo, come l’avevano ricevuto gli apostoli e i primi Cristiani.

Da allora, diventai predicatore dell’Evangelo in seno alla Chiesa Evangelica: andando di luogo in luogo, in Francia e all’estero, annuncio la Buona Novella della Salvezza in Gesù Cristo.

 

Maurice Gatoux

 

Testimonianza tratta da: http://www.bereanbeacon.org/

 

Traduzione dal francese di Illuminato Butindaro

 

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