Quello che crediamo e insegniamo

(esposto molto brevemente)

 

LA BIBBIA

La Bibbia è la Parola di Dio. Essa è composta da sessantasei libri sacri che portano i seguenti nomi: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Ruth, 1 Samuele, 2 Samuele, 1 Re, 2 Re, 1 Cronache, 2 Cronache, Esdra, Nehemia, Ester, Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei cantici, lsaia, Geremia, Lamentazioni, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Habacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia, Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti degli apostoli, Romani, 1 Corinzi, 2 Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi, 1 Tessalonicesi, 2 Tessalonicesi, 1 Timoteo, 2 Timoteo, Tito, Filemone, Ebrei, Giacomo, 1 Pietro, 2 Pietro, 1 Giovanni, 2 Giovanni, 3 Giovanni, Giuda, Apocalisse. Tutti questi libri sono sacri – ecco perché sono chiamati ‘Sacre Scritture’ o ‘Sacra Scrittura’ - perché ispirati da Dio, infatti non furono scritti per volontà d’uomo ma dei santi uomini di Dio li scrissero perché mossi dallo Spirito Santo. Quindi tutto quello che questi libri dicono e insegnano è vero perché procede da Dio, che non può mentire. Noi perciò abbiamo piena ed assoluta fiducia nella Bibbia. La Bibbia non contiene né errori e neppure contraddizioni.

Le Sacre Scritture sono complete perché contengono tutto ciò che coloro che vivono lontano da Dio devono sapere per essere salvati dai loro peccati ed essere riconciliati con Dio, e tutto quello che dobbiamo sapere noi Cristiani per condurci in maniera degna del Vangelo (cioè per vivere giustamente, piamente e temperatamente) nell’attesa della beata speranza e dell’apparizione della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore Gesù Cristo.

Le Sacre Scritture costituiscono l’autorità assoluta e finale in materia di fede, di condotta e di morale. Tutte le dottrine, tutte le rivelazioni, e tutte le profezie, devono essere accuratamente esaminate alla luce degli Scritti Sacri per stabilire se sono sane, e quindi da accettare; o sono sbagliate, e quindi da rigettare. Qualsiasi autorità terrena che ci comanda espressamente di violare la Parola di Dio non va ubbidita. Quindi, per esempio, se le autorità ci comandano di non pregare Dio nel nome di Gesù Cristo, noi dobbiamo disubbidirgli; come anche dobbiamo disubbidirgli se ci vietano di predicare il Vangelo della grazia di Dio.

Tramite le Sacre Scritture noi siamo consolati, incoraggiati, ammaestrati, corretti e ripresi, guidati per sentieri di giustizia, e resi savi a salvezza mediante la nostra fede in Cristo Gesù, il Figlio di Dio. Esortiamo quindi i santi a meditare del continuo sulla Parola di Dio, a riporla nel loro cuore, e ad averla sempre pronta sulle labbra per consolarsi gli uni gli altri con essa e ammaestrarsi e ammonirsi gli uni gli altri con ogni sapienza. E non solo questo, ma anche a tagliarla rettamente, vale a dire ad interpretarla correttamente al fine di non fare spazio a false dottrine e rimanere così confusi.

 

DIO

C’è un solo Dio, il cui nome è YHWH (Yahweh) che significa ‘Io sono colui che sono’. Egli è il primo e l’ultimo e fuori di Lui non c’è Dio. Dio è un Essere vivente e intelligente con una volontà, con la capacità di ragionare, e con delle emozioni. Dio è spirito, e nessun uomo ha mai veduto Dio né può vederlo. Egli è l’Eterno perché non ha mai avuto un principio e non avrà mai un termine; Egli abita l’eternità. Dio è santo, giusto, savio, buono, lento all’ira, misericordioso, fedele e verace. Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio; che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinché per mezzo di Lui vivessimo.

Dio è il Creatore di tutte le cose; Egli le ha create per mezzo del suo amato Figliuolo, e in vista di Lui. Dio le ha fatte tutte con sapienza e le sostiene con la parola della sua potenza. Egli è il governatore dell’universo, e nulla accade nell’intero universo senza il suo volere. I cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi furono da Lui creati in sei giorni (1 giorno = 24 ore). Rigettiamo sia la teoria dell’evoluzione che la gap-theory. Dio è Onnipotente perché è in grado di compiere ogni cosa; è Onnisciente perché sa tutto, ed è Onnipresente perché si trova in ogni luogo quantunque il suo trono è nei cieli. Dio inoltre è immutabile; Egli è sempre stato lo stesso, e rimarrà sempre lo stesso.

 

GESU’ CRISTO

Gesù Cristo nacque a Betleem, la città di Davide (che si trova in Giudea), circa duemila anni fa, da una donna vergine di nome Maria sposata ad un uomo di nome Giuseppe della famiglia di Davide. Maria concepì Gesù per virtù dello Spirito Santo (prima che ella e Giuseppe fossero venuti a stare insieme), quindi Gesù nacque senza peccato. La nascita di Gesù avvenne ai giorni dell’imperatore Cesare Augusto. Gesù fu circonciso secondo la legge di Mosè l’ottavo giorno, e presentato al Signore nel tempio di Gerusalemme dopo che furono terminati i giorni della purificazione di Maria.

Egli fu allevato a Nazareth di Galilea, ecco perché è chiamato il Nazareno. All’età di circa 30 anni Gesù lasciò la Galilea e si recò al fiume Giordano per essere battezzato da Giovanni il Battista, l’uomo che Dio mandò davanti a Gesù per preparargli la via. Dopo essere stato battezzato, Gesù fu unto di Spirito Santo e dopo di ciò fu sospinto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Per quaranta giorni e quaranta notti egli non mangiò nulla, poi alla fine dei quaranta giorni il diavolo si accostò a lui per tentarlo e farlo cadere nel peccato, ma Gesù si oppose fermamente al diavolo che, finita che ebbe ogni sorta di tentazione, lo lasciò fino ad altra occasione. Dopo di ciò, Gesù cominciò a predicare il Vangelo del Regno per le città e i villaggi della Galilea (egli diceva: ‘Il tempo è compiuto, e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’Evangelo’) ed anche a guarire gli ammalati e a cacciare i demoni. Andò attorno anche per la Giudea, predicando il Vangelo, guarendo gli ammalati e cacciando i demoni. Gesù guariva in virtù della potenza del Signore che era con lui per compiere guarigioni e cacciava i demoni per l’aiuto dello Spirito di Dio. Egli annunciò agli uomini la salvezza che Dio aveva promesso, la quale poteva essere ottenuta solo credendo in Lui. Tra i suoi discepoli egli ne scelse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli, che mandò a predicare il Regno con la potestà di guarire gli ammalati e di cacciare i demoni. Gesù Cristo non commise peccato e nella sua bocca non fu trovata alcuna frode. Egli fece solo del bene, eppure fu odiato, calunniato, e disprezzato da molti in Israele. Cercarono più volte di ucciderlo, ma non ci riuscirono perché l’ora sua non era ancora venuta. Il mondo lo odiò perché Egli testimoniava del mondo che le sue opere erano malvage. I Farisei, gli scribi e i capi sacerdoti, e molti Giudei, lo odiarono e lo perseguitarono perché egli chiamava Dio suo Padre, ed anche perché guariva di sabato, il giorno di riposo sacro secondo la legge di Mosè in cui secondo la tradizione giudaica non si potevano guarire gli ammalati. Venne poi il giorno in cui Satana entrò in Giuda Iscariota, uno dei dodici apostoli, che in cambio di trenta denari tradì Gesù Cristo, e lo diede nelle mani dei Farisei, degli scribi e dei sacerdoti, i quali lo fecero comparire davanti al Sinedrio e lo condannarono a morte.

Poi lo diedero in mano di Ponzio Pilato, governatore della Giudea, il quale quantunque all’inizio lo voleva liberare perché non trovava in lui nulla che fosse degno di morte alla fine sentenziò che fosse fatto quello che la folla chiedeva e cioè che Gesù Cristo fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore menarono via Gesù per crocifiggerlo. Lo condussero al luogo detto ‘Golgota’, che si trova a Gerusalemme, e lo crocifissero in mezzo a due ladroni. Egli morì per i nostri peccati. Gesù, dopo che spirò, fu preso e sepolto in un sepolcro dove ancora nessuno era stato posto.

Ma il terzo giorno Dio lo risuscitò dai morti per la nostra giustificazione, ed egli apparve ai suoi testimoni mangiando e bevendo in loro presenza e parlando con loro. Nel periodo in cui Gesù rimase morto egli andò, per mezzo dello Spirito, a predicare agli spiriti ritenuti in carcere i quali un tempo furono ribelli quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè mentre si preparava l’arca. La resurrezione di Cristo fu una resurrezione corporale, il che significa che Gesù Cristo riprese il suo corpo con cui era morto, infatti il corpo con cui Egli apparve ai suoi discepoli aveva i segni dei chiodi sia nelle mani che nei piedi. Quel corpo però era immortale, glorioso e potente. Gesù Cristo è la primizia di quelli che dormono.

Dopo quaranta giorni, Gesù fu assunto in cielo e si sedette alla destra del Padre, dove si trova attualmente e dove intercede per noi essendo divenuto Sommo Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. Egli, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette ond’è che può anche salvare appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.

Il Cristo di Dio

Gesù di Nazareth è il Cristo di Dio, cioè l’Unto di Dio del quale scrissero Mosè nella legge e i profeti e che doveva venire in questo mondo per morire per i nostri peccati e risuscitare per la nostra giustificazione. Ecco alcune delle predizioni bibliche, concernenti il Cristo di Dio, che si sono adempiute in Gesù di Nazareth.

Egli nacque in Betleem di Giuda come aveva detto il profeta Michea; nacque da una vergine come aveva detto il profeta Isaia; crebbe e fu allevato a Nazareth affinché si adempissero le parole dei profeti secondo le quali egli sarebbe stato chiamato Nazareno; all’età di circa trent’anni fu unto di Spirito Santo e cominciò a predicare il Vangelo e a guarire affinché si adempissero le parole del profeta Isaia; parlò alle turbe in parabole affinché si adempissero le parole del profeta Asaf; non commise peccato e nella sua bocca non fu trovata frode alcuna come aveva detto Isaia; fu odiato senza ragione e tradito da uno dei suoi discepoli come era stato scritto nei Salmi; fu crocifisso in mezzo a due malfattori affinchè si adempisse quello che aveva detto il profeta Isaia; nessun osso del suo corpo fu rotto affinché si adempissero le parole di Davide; i soldati romani si spartirono le sue vesti e tirarono a sorte sulla sua tunica affinché si adempissero le parole di Davide. Egli si caricò delle nostre iniquità come aveva detto il profeta Isaia. Fu sepolto nella tomba di un uomo ricco come aveva detto sempre il profeta Isaia; ma il terzo giorno risuscitò dai morti e dopo alcune settimane ascese in cielo alla destra del Padre affinché si adempissero le parole di Davide.

Il Figlio di Dio

Gesù di Nazareth è il Figlio di Dio che, prima di prendere la forma di servo e diventare simile ai figli degli uomini, esisteva da sempre in forma di Dio con Dio Padre in cielo. Quando dunque diciamo che Gesù è il Figlio di Dio non intendiamo dire che ci fu un tempo nel quale egli non esisteva e poi Dio lo ha creato. Egli era Dio prima di scendere dal cielo, e rimase Dio nei giorni della sua carne, infatti Egli rimise alle persone i loro peccati e fu adorato. In varie occasioni egli confermò di essere Dio, in una di queste egli disse: "Prima che Abrahamo fosse nato io sono". Il Padre si compiacque di fare abitare in Gesù Cristo tutta la pienezza della Deità.

Il Figliuolo adesso alla destra del Padre è adorato da tutti gli angeli di Dio, e da tutti i santi che sono in cielo, il che conferma che Egli è Dio e per sempre lo sarà. Egli dunque è degno di essere adorato come il Padre, e noi suoi discepoli questo facciamo. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.

Il Figlio dell’uomo

Gesù di Nazareth era un vero uomo. Nacque però senza peccato affinché potesse morire sulla croce per i nostri peccati. Essendo un vero uomo, egli aveva necessità di mangiare, di bere e di riposarsi. Ed ebbe anche bisogno di essere unto di Spirito Santo. Essendo un vero uomo, egli fu tentato in ogni cosa come noi, però senza peccare. Egli giubilò per lo Spirito, ma fu anche oppresso da tristezza mortale. Gesù Cristo sentì dolore nel suo corpo quando fu flagellato, quando fu percosso sul capo e sul viso, e quando fu crocifisso. Mentre era appeso alla croce dal suo corpo uscì sangue ed acqua.

Il Signore

Dio ha fatto Gesù di Nazareth, oltre che Cristo anche Signore. Egli dunque è il Signore di tutti. In virtù del fatto che Egli abbassò se stesso facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte della croce, Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

Il profeta

Gesù di Nazareth è il profeta del quale parlò Mosè agli Israeliti, dicendo: "Il Signore Iddio vi susciterà di fra i vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. E avverrà che ogni anima la quale non avrà ascoltato codesto profeta, sarà del tutto distrutta di fra il popolo". Egli quale profeta di Dio proferì le parole di Dio, nessun uomo parlò mai come Lui. Egli preannunciò molte cose, tra cui ci sono molti eventi che succederanno prima della sua seconda venuta. E’ Gesù Cristo dunque il profeta suscitato da Dio negli ultimi tempi e nel quale l’uomo deve credere per essere liberato dall’ira di Dio a venire.

Avvertimento

Se qualcuno viene a voi e vi dice che Gesù Cristo non esisteva prima di essere concepito nel seno di sua madre, o che nacque dal rapporto sessuale tra Dio Padre e Maria, o che Egli non è venuto in carne, o che qualche volta peccò pure lui, o che si sposò, o che egli non era il Cristo, o che non era Dio, o che era Figlio di Dio per adozione, o che Egli assunse la natura di Satana, o che Egli nacque di nuovo, o che Egli oltre ad essere il Figlio è anche il Padre e lo Spirito Santo, o che non sentì dolore quando fu flagellato e crocifisso, guardatevi da quel tale e ritiratevi da lui perché è un seduttore.

 

LO SPIRITO SANTO

Gesù Cristo, nella notte in cui fu tradito, disse ai suoi discepoli che dopo che sarebbe andato via da loro, avrebbe mandato loro da parte del Padre lo Spirito Santo che sarebbe stato sempre con loro, li avrebbe guidati in ogni verità, avrebbe annunciato loro le cose a venire, li avrebbe ammaestrati e gli avrebbe ricordato tutte le parole che Egli aveva loro detto, e avrebbe convinto il mondo quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio. E poco prima di esser assunto in cielo, Gesù disse loro: "Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi". E così avvenne pochi giorni dopo la sua ascensione, infatti Gesù Cristo, ricevuto dal Padre lo Spirito promesso, lo sparse sopra i suoi discepoli. Quel giorno (il giorno della Pentecoste) si adempì la promessa che il Padre aveva fatto tramite gli antichi profeti e confermato tramite Gesù Cristo.

Lo Spirito Santo è una persona e non una forza, infatti parla, insegna, guida, rivela, può essere contristato e contrastato. Egli è eterno, buono, giusto, e santo. Conosce ogni cosa, può fare ogni cosa, ed è ovunque, quindi Egli è Dio. Lo Spirito distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole. Se noi possiamo chiamare Dio ‘Padre’, lo possiamo fare in virtù dello Spirito Santo che Dio ha mandato nei nostri cuori e che grida ‘Abba, Padre’. Lo Spirito Santo fa un’altra cosa molto importante, e cioè intercede per i santi secondo Iddio. Ed oltre a ciò, Egli ci trasforma nella stessa immagine di Cristo perché noi figliuoli di Dio siamo stati predestinati ad essere conformi all’immagine del Figliuolo di Dio, onde Egli sia il primogenito fra molti fratelli. Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non ha remissione in eterno, ma è reo d’un peccato eterno. Lo Spirito Santo è chiamato anche Spirito di Dio, Spirito di Cristo, Spirito di Gesù, Spirito del Signore, Spirito della grazia, Spirito della verità, e Spirito di adozione. Noi non preghiamo e neppure cantiamo cantici allo Spirito Santo, perché non vogliamo andare al di là di ciò che è scritto.

 

LA TRINITA’

Dio Padre, il suo Figliuolo Gesù Cristo, e lo Spirito Santo sono un solo Dio. Quindi la Divinità è composta da Tre Persone divine distinte ma nello stesso tempo unite. Ciò non intacca assolutamente l’unità di Dio perché l’unità di Dio di cui parla la Scrittura è un’unità composita.

Nonostante la parola ‘Trinità’ non è scritta nella Bibbia, il concetto della Trinità, cioè il concetto di un Dio UNO e TRINO è ampiamente confermato dalla Scrittura. La divinità sia del Padre, che del Figliuolo che dello Spirito Santo, è la chiara prova che Dio oltre che essere UNO è anche TRINO. Gesù disse ai suoi discepoli che avrebbe pregato il Padre che avrebbe mandato un altro Consolatore, cioè lo Spirito Santo; e comandò loro di fare discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo dimorano in tutti coloro che sono figli di Dio.

Il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo non sono dunque tre titoli del solo vero Dio, e neppure tre manifestazioni del solo vero Dio, ma TRE PERSONE distinte dotate tutte e tre di una personalità e di una individualità propria.

Chiunque nega la Trinità è un cianciatore ed un seduttore di menti a cui si deve turare la bocca e da cui bisogna guardarsi.

 

ANGELOLOGIA

Gli angeli sono degli esseri celesti creati da Dio. Essi sono santi e potenti, e ubbidiscono alla voce di Dio. Sono moltissimi; adorano Dio e l’Agnello che sta alla sua destra. Essi sono degli spiriti ministratori mandati a servire a pro di quelli che hanno da ereditare la salvezza, infatti Dio si usa di loro per proteggere i suoi santi, guidarli, supplire ai loro bisogni, comunicargli dei messaggi particolari, incoraggiarli e confortarli, liberarli da ogni sorta di pericoli, ecc. Gli angeli però non vanno adorati e neppure invocati; noi dobbiamo adorare e invocare Dio. Gli angeli di Dio possono apparire agli uomini. Alcuni, ospitando dei forestieri, senza saperlo hanno albergato degli angeli.

Oltre agli angeli, Dio ha creato i cherubini e i serafini. La Scrittura parla anche di un arcangelo che porta il nome di Michele.

 

DEMONOLOGIA

Satana (ovvero il diavolo) è un essere spirituale malvagio che tiene sotto la sua potestà tutto il mondo. Egli ha al suo servizio degli esseri spirituali malvagi che sono i seguenti: i principati, le potestà, i dominatori di questo mondo di tenebre e le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti. Satana è bugiardo, padre della menzogna, ed è omicida; egli odia l’umanità e procaccia del continuo il suo male convincendola con l’inganno a trasgredire i comandamenti di Dio (ecco perché è chiamato quello spirito che opera al presente nei figli della disubbidienza).

Gesù Cristo, il Figlio di Dio, mediante la sua morte ha distrutto Satana; Egli ha trionfato su Satana e su tutti i suoi ministri (i suddétti esseri spirituali) per mezzo della croce. Per mezzo della fede nel nome di Gesù Cristo, dunque, gli uomini possono essere affrancati dalla potestà di Satana.

Esistono molti uomini e donne che sono posseduti da demoni, cioè da spiriti malvagi. Questi spiriti malvagi inducono i posseduti a comportarsi malvagiamente sia contro i loro propri corpi che contro gli altri esseri umani. I demoni conferiscono ad alcune persone dei poteri soprannaturali per fargli compiere segni e prodigi. Nel nome di Gesù Cristo noi possiamo cacciare gli spiriti maligni. Gli spiriti maligni sanno che quando vengono sgridati e viene loro ordinato nel nome di Gesù Cristo di uscire dal corpo dove dimorano, essi devono ubbidire. Ci sono degli spiriti maligni che non escono se non mediante la preghiera e il digiuno.

Satana ci tenta e ci combatte per sviarci e farci rinnegare il Signore Gesù Cristo. Per non rimanere vittime delle macchinazioni di Satana, noi dobbiamo vegliare e pregare del continuo, sottometterci a Dio e resistere a Satana; se facciamo queste cose, le macchinazioni di Satana contro di noi non avranno successo. Noi non dobbiamo ridicolizzare Satana.

Satana e tutti gli esseri spirituali che sono al suo servizio un giorno saranno gettati nel fuoco eterno, dove saranno tormentati per l’eternità.

 

L’UOMO E IL PECCATO

L’uomo fu creato da Dio il sesto giorno. Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, e gli soffiò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne un’anima vivente. Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza. Dopo che Dio ebbe formato l’uomo (Adamo), gli fece una donna (Eva) usandosi di una delle costole dell’uomo, e gliela pose accanto. Dio pose l’uomo nel Giardino dell’Eden che si trovava in Oriente, e nel quale si trovavano ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare, ma gli ordinò di non mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male perché nel giorno che avrebbe ciò fatto sarebbe certamente morto. Ma Adamo disubbidì a Dio e mangiò di quel particolare frutto, e morì spiritualmente proprio in quel giorno come Dio gli aveva detto. Con questa disubbidienza il peccato entrò nel mondo e passò su tutti gli uomini, che sono quindi dei peccatori, schiavi di varie concupiscenze e voluttà. Gli uomini sono dati al male, e i disegni del loro cuore sono malvagi sin dalla loro fanciullezza. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, neppure uno; non c’è neppure uno che ricerchi Iddio, non c’è timore di Dio dinnanzi agli occhi loro. Gli uomini sono dunque sotto la condanna di Dio. Essi sono sulla via che mena in perdizione.

 

LA SALVEZZA

Gli uomini, essendo dei peccatori, sono schiavi del peccato (che è la trasgressione della legge) ed hanno dunque bisogno di essere salvati (o liberati) dai loro peccati, che sono come delle catene invisibili ma potenti che gli impediscono di piacere a Dio. Gli uomini, essendo dei peccatori, sono morti nei loro peccati e nelle loro trasgressioni, e perciò hanno bisogno di essere rigenerati spiritualmente per poter avere comunione con Dio. Gli uomini, essendo dei peccatori, sono dei debitori verso Dio che è adirato verso di loro perché essi hanno trasgredito la sua Parola, e quindi essi hanno bisogno che questi loro debiti siano cancellati per poter essere riconciliati con Dio. Gli uomini, essendo dei peccatori, meritano di essere puniti con il tormento eterno, e perciò hanno bisogno di essere giustificati per poter scampare al tormento eterno, perché quando uno viene giustificato riceve la vita eterna.

La liberazione dalla schiavitù del peccato, la rigenerazione spirituale, la cancellazione dei debiti, e la giustificazione, possono essere sperimentate dagli uomini solo attraverso il ravvedimento e la fede, vale a dire, solo se si ravvedono dei loro peccati e credono che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è morto per i nostri peccati e risuscitato il terzo giorno per la nostra giustificazione. Le opere buone, le rinunce, e le mortificazioni corporali non possono affrancare l’uomo dai suoi peccati, né rigenerarlo, né cancellare i suoi debiti, né salvarlo dal tormento eterno, e neppure riconciliarlo con Dio. Se queste cose potessero salvare l’uomo, Cristo Gesù sarebbe morto inutilmente e la grazia sarebbe annullata dalla legge delle opere. Non solo, ma se fosse così, l’uomo potrebbe gloriarsi davanti a Dio dicendo di essersi meritato o guadagnato la salvezza. Noi dunque predichiamo che la salvezza si ottiene soltanto mediante la fede in Gesù Cristo senza le opere della legge. Ed esortiamo quindi piccoli e grandi, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, a ravvedersi nel cospetto di Dio e a credere nel nostro Signore Gesù Cristo facendo opere degne del ravvedimento.

 

LA NUOVA NASCITA

L’uomo è morto nei suoi peccati ed è sulla via che mena in perdizione, ed ha perciò bisogno di essere rigenerato spiritualmente per poter entrare nel Regno di Dio. Questa rigenerazione spirituale è chiamata nuova nascita. Gesù ne parlò a Nicodemo, uno dei capi dei Giudei, quando gli disse che se uno non è nato di nuovo non può vedere il Regno di Dio. Essa si sperimenta quando ci si pente dai propri peccati e si crede nel Signore Gesù Cristo, cioè quando si crede che Gesù è il Figlio di Dio morto sulla croce per i nostri peccati e risorto il terzo giorno per la nostra giustificazione. Uno che è nato di nuovo si sente perdonato da Dio e riconciliato con Dio; egli è sicuro di essere diventato un figlio di Dio perché lo Spirito di Dio attesta con il suo spirito che egli è un figlio di Dio; ed è assolutamente certo di avere la vita eterna, per cui non ha più paura della morte sapendo che quando morirà egli si dipartirà da questo mondo ed entrerà nel Paradiso di Dio in cielo. Inoltre egli sente di essere diventato una persona nuova interiormente: con dei desideri e dei pensieri nuovi. Questa trasformazione è notata chiaramente da chi sa che tipo di persona era prima della sua nuova nascita. Egli sente di possedere una pace e una gioia mai conosciute prima; questa pace e questa gioia sono il frutto dello Spirito che Dio ha messo nel suo cuore. Con la nuova nascita l’uomo entra a far parte del Corpo di Cristo, cioè la Chiesa di Dio, perché egli viene battezzato dallo Spirito Santo nel Corpo di Cristo; ed ha inizio per lui una vita benedetta da Dio, ma anche una vita piena di afflizioni, tramite cui la sua fede sarà messa alla prova. Chi è nato di nuovo quindi deve rimanere saldo nella fede, fortificandosi nella grazia che è in Cristo Gesù, per superare le svariate prove ed ottenere in quel giorno la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.

 

L’ESPIAZIONE COMPIUTA DA CRISTO GESU’

Gesù Cristo nella pienezza dei tempi morì sulla croce per i nostri peccati, egli portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce affinché i nostri peccati fossero rimessi e noi fossimo riconciliati con Dio Padre mediante il suo prezioso sangue.

Gesù Cristo dunque è la propiziazione dei nostri peccati, mediante la fede nel suo sangue abbiamo ottenuto la remissione dei nostri peccati. Il suo sacrificio espiatorio era stato adombrato dalla legge di Mosè, infatti secondo la legge di Mosè i sacerdoti dovevano offrire dei sacrifici per i loro peccati e per quelli del popolo. Ma mentre il sangue di quei sacrifici non poteva togliere i peccati dalla coscienza degli adoratori, il sangue di Cristo purifica la coscienza dell’uomo che si pente e crede in Gesù e perciò lo rende perfetto quanto alla coscienza.

E’ dunque assolutamente necessario accettare per fede il Suo sacrificio espiatorio per essere salvati. Qualsiasi sacrificio personale, mortificazione personale, qualsiasi opera buona, compiuta con l’intento di acquistare la salvezza o meritarsi la salvezza, è inutile, oltre che blasfema perché pretende di sostituire il sacrificio di Gesù Cristo e annulla così la grazia di Dio sulla quale si fonda il Vangelo di Dio. Se la salvezza fosse per opere, grazia non sarebbe più grazia. Ma ora noi proclamiamo che la salvezza si ottiene per grazia mediante la fede in Cristo Gesù, e non per opere giuste. Tutti coloro che per la loro salvezza si basano sulle opere della legge sono sotto la maledizione della legge perché è scritto che chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica è maledetto. Coloro che invece hanno creduto nel Signore Gesù Cristo sono benedetti con il credente Abrahamo perché la loro fede gli è stata messa in conto di giustizia (cioè sono stati giustificati per fede), e non hanno nulla di che gloriarsi nel cospetto di Dio come non aveva nulla di che gloriarsi nostro padre Abrahamo. Ecco perché annunciamo a piccoli e grandi di ravvedersi dei loro peccati e credere in Gesù Cristo, perché la salvezza si ottiene soltanto per fede e perciò per grazia; per la fede nel Vangelo che è la potenza di Dio per la salvezza di ognuno che crede.

La vera circoncisione non è quella della carne, ma quella del cuore operata da Cristo Gesù nell’uomo quando egli si ravvede e crede nel Vangelo. I veri circoncisi quindi siamo noi, noi che offriamo il nostro culto a Dio per mezzo dello Spirito di Dio, che ci gloriamo in Cristo Gesù e non ci confidiamo nella carne.

Mediante la morte di Gesù Cristo sulla croce noi siamo stati affrancati dal peccato essendo con Lui morti al peccato. Il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con Cristo affinché il corpo del peccato fosse annullato. Questo però non significa che noi ora siamo senza peccato o che non abbiamo peccato, perché tutti falliamo in molte cose. Tuttavia, se confessiamo i nostri peccati, Dio è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità mediante il sangue di Cristo.

 

IL VANGELO DI DIO

Gesù Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; fu seppellito e risuscitò il terzo giorno per la nostra giustificazione, secondo le Scritture; e dopo essere risorto, Dio fece sì che Egli si manifestasse ai testimoni che erano stati prima scelti da Dio.

Questo è il Vangelo, cioè la Buona Notizia, che noi abbiamo accettato per fede, nel quale stiamo saldi, mediante il quale siamo salvati e che noi predichiamo agli uomini scongiurandoli nel nome di Cristo a pentirsi e a credere in esso per essere salvati. Questo è il Vangelo che bisogna credere per essere salvati e riconciliati con Dio, questa infatti è la parola della nostra salvezza che sia Paolo che tutti gli altri apostoli del Signore (e tutti gli altri servitori di Cristo) annunciarono nel primo secolo dopo Cristo e mediante il quale molti Giudei e Gentili furono salvati dai loro peccati.

Chi afferma che esso non è completo o che non è sufficiente per essere salvati perché Dio avrebbe rivelato dopo la morte degli apostoli la pienezza del Vangelo (che nella sostanza è un altro Vangelo) a Tizio, o a Caio, o a Sempronio, è un seduttore, un cianciatore, un uomo riprovato quanto alla fede la cui fine è la perdizione; è un figlio della maledizione. Egli è un serpente velenoso e un lupo rapace da cui bisogna guardarsi. Come bisogna guardarsi anche da tutti coloro che dopo avere iniziato per lo Spirito vogliono raggiungere la perfezione con la carne, nel senso che dopo avere creduto nel Vangelo della grazia hanno cominciato a giudaizzare e a costringere gli altri a giudaizzare, per cui si sono messi a imporre la circoncisione, il sabato, le feste giudaiche, e i precetti delle vivande scritti nella legge di Mosè (per citare solo alcune cose), tutte cose che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire perché la legge ha l’ombra e non la realtà stessa delle cose. Costoro annullano la grazia di Dio e rendono vana la fede in Cristo, e perciò devono essere ammoniti severamente.

 

LA LEGGE E LA GRAZIA

La legge è stata data per mezzo di Mosè al monte Sinai. La legge fu data affinché il peccato abbondasse e per dare all’uomo la conoscenza del peccato e non al fine di giustificare l’uomo; dunque mediante le opere della legge l’uomo non può essere giustificato dinnanzi a Dio. Certamente esiste una giustizia derivante dalla legge che dice che l’uomo che farà quelle cose vivrà per esse, e quindi è una giustizia che si basa sulle opere della legge; ma tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono maledetti perché è scritto che chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica è maledetto. Ora, però, indipendentemente dalla legge è stata manifestata la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; per cui tutti coloro che credono nel Signore Gesù Cristo vengono giustificati di tutte le cose delle quali non hanno potuto essere giustificati per la legge di Mosè, e perciò essi hanno pace con Dio. La giustificazione dunque si ottiene soltanto per fede senza le opere della legge. Tutti coloro che pensano di poter essere giustificati mediante le opere della legge annullano la grazia di Dio e dichiarano implicitamente che Cristo è morto inutilmente. Coloro che predicano l’osservanza della legge (o anche solo una parte di essa), quale mezzo per essere giustificati, vogliono che noi ricadiamo sotto la maledizione della legge, da cui siamo stati liberati mediante il sacrificio di Cristo, il quale è divenuto maledizione per noi per riscattarci dalla maledizione della legge.

Dunque, sappiano sia i Giudei che tutti coloro che pur non essendo Giudei di nascita pensano di potere essere giustificati per la legge di Mosè, che essi errano grandemente. Cristo è il termine della legge per essere giustizia ad ognuno che crede. E’ dunque mediante la legge della fede e non la legge delle opere che si viene giustificati dinnanzi a Dio. E qual’è questa legge della fede? Questa: se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati. Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sarà svergognato. Poiché non v’è distinzione fra Giudeo e Greco; perché lo stesso Signore è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano; poiché chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato. Questa è la Buona Notizia della grazia del beato Dio.

 

L’ANTICO E IL NUOVO PATTO

Dio, dopo che ebbe tratto gli Ebrei dal paese d’Egitto, fece con loro un patto nel deserto del Sinai. Questo patto aveva delle norme per il culto e un santuario terreno che Mosè costruì per ordine di Dio secondo il modello che gli era stato mostrato sul monte Sinai. Il santuario era suddiviso in un luogo santo e in un luogo santissimo; nel luogo santo potevano entrare ogni giorno i sacerdoti leviti per adempiere le loro funzioni, mentre nel luogo santissimo poteva entrare una volta sola all’anno il Sommo Sacerdote ed egli vi entrava con il sangue di alcuni animali che egli offriva anno dopo anno per i suoi peccati e per i peccati del popolo. Quel santuario dunque era semplicemente l’ombra del vero santuario che è in cielo e che non è fatto da mano d’uomo, e quei sacrifici erano un ombra del vero sacrificio che Cristo avrebbe offerto nella pienezza dei tempi. Essi erano un’ombra perché con quel sangue i peccati degli adoratori non venivano mai cancellati dalla loro coscienza. L’Antico Patto dunque si fondava su dei sacrifici imperfetti che non avevano il potere di purificare la coscienza dell’uomo dalle opere morte e difatti la memoria di quei peccati non era mai cancellata. Ma Dio tramite i profeti promise che sarebbe venuto il giorno in cui avrebbe fatto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un Nuovo Patto, non come quello che Egli aveva fatto con i loro padri quando li aveva tratti fuori dall’Egitto, perché Egli avrebbe avuto misericordia delle loro iniquità e non si sarebbe più ricordato dei loro peccati. Questo Patto egli lo ha fatto nella pienezza dei tempi tramite Gesù Cristo il Suo Figliuolo, il quale mediante l’offerta propiziatoria del suo corpo ci ha santificati; in altre parole, Gesù, mediante il Suo prezioso sangue, ha purificato la nostra coscienza dalle opere morte che il sangue di becchi e di vitelli non potevano togliere. Dio, in virtù del sangue di Gesù, ha avuto misericordia delle nostre iniquità e non si ricorda più dei nostri peccati. Gesù dunque ha dedicato il Nuovo Patto con il suo sangue che Egli sparse per la remissione dei nostri peccati. E con quel sangue è entrato – lo stesso giorno che i discepoli lo videro andare in cielo - nel santuario celeste, e non in un santuario fatto da mano d’uomo come quello in cui entrava il sommo sacerdote una volta all’anno con sangue non suo, per comparire davanti a Dio per noi e per intercedere sempre per noi. In virtù di quel sangue noi siamo stati dunque riconciliati con Dio; è il sangue del Nuovo Patto che Dio aveva predetto avrebbe fatto con noi. Ho detto poco fa che sia il santuario terreno che i sacrifici dell’Antico Patto erano delle ombre e non la realtà stessa delle cose, ma anche il Sommo Sacerdote era un ombra infatti egli rappresentava il Sommo Sacerdote dei futuri beni, cioè Gesù Cristo. Era un ombra perché anch’egli era circondato da infermità, ed a cagione di questa egli era obbligato ad offrire dei sacrifici per i peccati tanto per sé stesso quanto per il popolo; mentre Gesù Cristo fu tentato in ogni cosa come noi però senza peccare, per cui Egli potè caricarsi delle nostre iniquità ed offrire sé stesso per i nostri peccati. Il Sommo Sacerdote sotto l’Antico Patto era impedito per la morte di durare e quindi il sacerdozio era trasmissibile, mentre Gesù Cristo perché dimora in eterno ha un sacerdozio che non si trasmette, ond’è che può anche salvare appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio vivendo egli sempre per intercedere per loro. Inoltre ogni Sommo Sacerdote sotto l’Antico Patto fu fatto tale senza giuramento, mentre Cristo fu fatto Sommo Sacerdote con giuramento per opera di Dio, e questo Dio lo fece per mostrare vie meglio agli eredi della promessa la immutabilità del suo consiglio.

Il Nuovo Patto è dunque migliore dell’Antico perché è fondato su migliori promesse. La gloria del Nuovo Patto è molto superiore alla gloria dell’Antico Patto; l’Antico Patto è vicino a sparire, mentre il Nuovo Patto è un Patto Eterno in virtù del cui sangue Dio ha tratto dai morti Gesù nostro Signore, il gran Pastore delle pecore. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.

 

IL PROPONIMENTO DELL’ELEZIONE DI DIO

Noi siamo stati predestinati da Dio avanti la fondazione del mondo ad ottenere la salvezza che è in Cristo Gesù. Per cui noi ci siamo ravveduti ed abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo perché a Suo tempo siamo stati messi in grado da Dio di ravvederci e di credere (cioè perché Dio ci ha donato sia il ravvedimento che la fede), affinché si adempisse il Suo proponimento, vale a dire il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di Colui che chiama. Non è egli scritto che Dio di Sua volontà ci ha generati mediante la parola di verità affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature, e che non siamo noi che abbiamo scelto il Signore ma è il Signore che ha scelto noi? Non dipende dunque né da chi vuole e neppure da chi corre, ma da Dio, che fa misericordia a chi vuole. Ma Dio non solo fa misericordia a chi vuole, ma Egli indura anche chi vuole. E chi sono coloro che Egli indura? Essi sono coloro che Egli ha predestinato ad andare in perdizione.

Perciò esistono dei vasi di misericordia innanzi preparati da Dio per la gloria, e dei vasi d’ira preparati per la perdizione. Tra questi vasi d’ira c’è anche l’anticristo che deve venire, perché la Scrittura dice che egli deve andare in perdizione. Non v’è ingiustizia alcuna in Dio nell’agire in questa maniera, perché Egli fa tutto quello che vuole, e gli è lecito fare di quello che possiede ciò che vuole. Chi oserà dirgli dunque: ‘Che fai?’ o ‘Tu hai fatto male’? Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile? Il proponimento dell’elezione di Dio è di fondamentale importanza per capire cosa significa essere salvati per grazia, ma anche per capire perché non tutti gli uomini vengono salvati da Dio.

 

IL MISTERO DI CRISTO

Noi Gentili di nascita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d’uomo, un tempo eravamo senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avevamo speranza ed eravamo lontani da Dio e senza Dio nel mondo. Ma a Dio è piaciuto avvicinarci a Lui mediante la morte di Gesù Cristo. Infatti mediante la morte di Gesù Cristo quel muro che ci separava da Dio e dai Giudei di nascita è stato abbattuto, perché Cristo nella sua carne ha abolito la causa di questa inimicizia, cioè la legge fatta di comandamenti in forma di precetti. Mediante la sua morte sulla croce dunque Gesù ci ha riconciliato (Gentili e Giudei) in un corpo unico con Dio. E tutto ciò per la sua grazia, mediante la fede in Cristo. Ora dunque noi Gentili in Cristo siamo eredi con i Giudei di nascita che sono in Cristo, membri con loro di un medesimo corpo, ossia della Chiesa, e con loro partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante il Vangelo, cioè della promessa della vita eterna. Non siamo più degli estranei e degli avventizi, ma siamo concittadini dei santi, e membri della famiglia di Dio essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, con Cristo Gesù che è la pietra angolare di questo edificio spirituale che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito. Questo mistero è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, ma nella pienezza dei tempi è stato manifestato ai santi di Dio, affinché nel tempo presente ai principati, ed alle potestà, nei luoghi celesti sia data a conoscere per mezzo della Chiesa la svariata sapienza di Dio.

Teniamo a mente questo: che affinché noi Gentili ricevessimo misericordia da Dio ed entrassimo così a fare parte del Suo popolo era necessario che la gran parte dei Giudei disubbidissero a Dio; cosicché noi abbiamo ottenuto misericordia per la disubbidienza dei Giudei. Come sappiamo infatti ai giorni di Gesù e ai giorni degli apostoli la maggior parte dei Giudei si rifiutò (e tuttora la maggior parte di loro si rifiuta) di accettare Gesù come il Messia promesso, mostrandosi così disubbidienti nei confronti di Dio. Ed allora Dio, disgustato di questa loro disubbidienza, fece predicare il Vangelo della grazia anche ai Gentili per trarre all’ubbidienza della fede anche loro e provocare a gelosia i Giudei disubbidienti tramite i Gentili credenti. Questa loro disubbidienza era stata predetta da Dio tramite i suoi antichi profeti, infatti Dio aveva in svariate maniere detto che avrebbe indurito gli Ebrei per farli intoppare nella Parola. Essi dunque sono stati predestinati ad intoppare; invece noi siamo stati predestinati ad accettare la Parola. L’induramento parziale dunque che si è prodotto in Israele è opera di Dio. Questo induramento però è temporaneo perché verrà il giorno in cui Dio farà misericordia a tutti i Giudei, questo avverrà quando sarà entrata la pienezza dei Gentili. Allora Dio allontanerà da Giacobbe l’empietà, e torrà via i loro peccati.

 

ISRAELE

Gli Ebrei (o Israeliti) sono discendenti di Abrahamo, e sono il popolo che Dio ha preconosciuto e a cui Dio rivelò i suoi oracoli e con cui Egli stabilì un patto dopo che li trasse fuori dal paese d’Egitto. Essi però si sono attirati molte volte l’ira di Dio a motivo della loro caparbietà di cuore. Nella Bibbia questo si può vedere molto bene. Nel deserto mentre erano in cammino verso la terra di Canaan, e dopo che entrarono nella terra promessa (durante il periodo dei Giudici), essi trasgredirono i comandamenti di Dio e Dio li punì per le loro trasgressioni. Anche dopo che il Regno d’Israele fu diviso in Regno di Giuda e in Regno di Israele, il popolo si ribellò molte volte a Dio dandosi all’idolatria e a tanti altri peccati. Dio mandò loro i suoi profeti per scongiurarli ad abbandonare le loro opere malvage e a tornare alla sua Parola, ma essi non vollero dargli ascolto, per cui Dio li punì mandando contro di loro degli eserciti stranieri che uccisero molti, e portarono in cattività molti (in Assiria e a Babilonia). Ma Dio nella sua misericordia e nella sua fedeltà non abbandonò gli Israeliti perché li fece tornare nella terra promessa. Quando poi nella pienezza dei tempi Dio mandò in Israele Gesù, il Messia, al fine di salvare il suo popolo dai loro peccati, i Giudei (o meglio la maggior parte dei Giudei) non lo riconobbero come il Messia promesso da Dio tramite gli antichi profeti, e lo uccisero tramite i Romani, che a quel tempo dominavano la loro nazione. Il popolo d’Israele e i Gentili fecero tutte le cose che la mano di Dio e il Suo consiglio avevano innanzi determinato che avvenissero. Solo un piccolo numero di Ebrei accettarono Gesù di Nazareth come il Messia di cui avevano parlato Mosè nella legge ed i profeti. Ancora oggi la maggior parte degli Ebrei che vivono in Israele (ed anche fuori da Israele) non credono che Gesù di Nazareth sia il Messia; solo un piccolo numero di Ebrei crede che Gesù è il Messia, essi sono il residuo secondo l’elezione della grazia che Dio ha preordinato a vita eterna; gli altri Ebrei sono stati indurati da Dio affinché urtino nella pietra d’intoppo. Questo induramento parziale però un giorno avrà termine, perché l’apostolo Paolo afferma che in Israele si è prodotto un induramento parziale finché sia entrata la pienezza dei Gentili, e così tutto Israele sarà salvato. Dio dunque, nonostante abbia indurato molti Ebrei, non ha rigettato il popolo che ha preconosciuto. Essi, per quanto concerne il Vangelo, sono nemici per via di noi; ma per quanto concerne l’elezione, sono amati per via dei loro padri, perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento.

Guardiamoci dunque dal dire: ‘Dio ha rigettato Israele’. E non insuperbiamoci nei confronti degli Ebrei disubbidienti. Ricordiamoci le seguenti cose: primo, noi Gentili di nascita un tempo eravamo esclusi dalla cittadinanza di Israele ed estranei ai patti della promessa; secondo, noi siamo stati innestati contro natura nell’ulivo domestico mediante la fede in Cristo per la misericordia di Dio, che ha voluto salvarci; terzo, la radice di questo ulivo è ebraica. Certo, da questo ulivo domestico sono stati troncati dei rami a motivo della loro incredulità, e noi siamo stati innestati in esso mediante la nostra fede, ma badiamo a noi stessi perché se noi non perseveriamo nella benignità di Dio anche noi saremo recisi.

Rigettiamo l’Anglo-Israelismo.

 

LA SANTIFICAZIONE

Noi che crediamo nel Signore Gesù Cristo siamo stati santificati mediante lo Spirito Santo di Dio, ecco perché la Scrittura ci chiama ‘i santi’. Perciò come si conviene a dei santi noi dobbiamo santificarci nel timore di Dio, odiando e fuggendo il male e attenendoci al bene. In altre parole, come già nel passato noi prestammo le nostre membra al servizio dell’impurità e della iniquità per commettere l’iniquità, ora noi dobbiamo prestare le nostre membra al servizio della giustizia per la nostra santificazione. E dato che viviamo in mezzo ad una generazione storta e perversa, che chiama bene il male, e male il bene, dobbiamo badare a noi stessi ed esaminare ogni cosa per vedere che cosa sia accetto al Signore e che cosa non Gli sia accetto. Dobbiamo esaminare ogni cosa mediante la Scrittura; lo Spirito di Dio, che dimora nei nostri cuori, ci guida in ogni verità.

Come Colui che ci ha chiamati alla sua eterna gloria è santo, anche noi dobbiamo essere santi in tutta la nostra condotta. Dobbiamo quindi astenerci dalle concupiscenze carnali e dalle concupiscenze mondane di questo secolo malvagio. La fornicazione, le impurità, le gozzoviglie, le ubriachezze, la lussuria, l’invidia, le dissolutezze, la stregoneria, le gelosie, la cupidigia (che è idolatria), la malignità, le inimicizie, gli omicidi, le discordie, le ire, le contese, le divisioni, le sètte, la maldicenza, ed altre simili cose, sono tutte opere della carne da cui noi ci dobbiamo astenere (non dobbiamo mischiarci con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro, o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone o un rapace; con un tale non dobbiamo neppure mangiare). Tutti coloro che vivono secondo la carne, benché vivi, sono morti e mieteranno dalla carne corruzione. Andare al cinema, al teatro, al circo, ai parchi di divertimento, andare al mare a mettersi mezzi nudi per abbronzarsi o bagnarsi, andare a vedere la partita di calcio (come anche la partita di pallacanestro, di baseball, ecc.), ascoltare musica mondana, guardare la televisione, vestirsi indecentemente o con vesti sfarzose, per citare solo alcune delle concupiscenze di questo mondo, sono tutte cose che non si addicono ai santi, per cui mettiamo in guardia i credenti da esse (per ciò che riguarda la televisione esortiamo i santi a non comprarla e a non metterla in casa loro). L’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio.

Noi dobbiamo essere umili, buoni, mansueti, giusti, misericordiosi, longanimi verso tutti, temperati in ogni cosa, ospitali gli uni verso gli altri, pieni di amore fraterno (Gesù ha detto che da questo riconosceranno tutti che siamo suoi discepoli, se abbiamo amore gli uni per gli altri), pronti a confessare i nostri falli gli uni agli altri e pronti a perdonare come Cristo ha perdonato noi, e pronti a fare ogni opera buona quando se ne presenta l’opportunità.

Senza la santificazione nessuno vedrà il Signore. I fornicatori, gli adulteri, gli omosessuali, gli effeminati, i ladri, gli avari, gli ubriachi, gli oltraggiatori, i rapaci, gli idolatri, i bugiardi, gli omicidi, gli stregoni, i codardi, gli abominevoli, e gli ingiusti, non erediteranno il regno di Dio.

 

LE DECISIONI PRESE DAGLI APOSTOLI E DAGLI ANZIANI A GERUSALEMME

Attorno alla metà del primo secolo dopo Cristo, gli apostoli e gli anziani si riunirono a Gerusalemme per discutere un’importante questione, vale a dire si riunirono per decidere se si doveva ordinare ai Gentili (che avevano creduto in Gesù Cristo) di farsi circoncidere e osservare la legge di Mosè. Essi deliberarono che ai Gentili non si doveva imporre altro peso all’infuori di queste cose necessarie, e cioè che dovevano astenersi dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione. Noi Gentili in Cristo Gesù dunque siamo obbligati ad osservare quelle decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme. Quindi dobbiamo astenerci dalla fornicazione (rapporto sessuale con qualcuno che non sia la propria moglie o il proprio marito), dalle carni di quegli animali che sono stati soffocati o strangolati, dalle carni o cose che i pagani offrono ai loro idoli, e dal sangue e da qualsiasi cibo a base di sangue.

 

LE OPERE BUONE

Noi Cristiani, essendo delle persone che si sono ravvedute ed hanno creduto nel Signore Gesù Cristo, dobbiamo compiere opere degne del ravvedimento. Queste opere sono chiamate opere buone e sono state innanzi preparate da Dio affinché noi le pratichiamo. Cristo ha dato sé stesso per noi al fine di purificarsi un popolo suo proprio zelante nelle opere buone. La fede senza le opere è morta, nella stessa maniera che è morto il corpo senza lo spirito. Le opere buone devono seguire la fede; tramite di esse noi confermiamo apertamente la nostra professione di fede, onoriamo il Vangelo e induciamo gli uomini a glorificare Iddio per la nostra ubbidienza al Vangelo. Per ogni opera buona che noi compiamo c’è una ricompensa da parte di Dio, perché Dio è giusto.

Siamo chiamati a fare del bene a tutti, ma specialmente a quelli della famiglia dei credenti. Dobbiamo ricordarci dei poveri fra i santi e visitare le vedove e gli orfani nelle loro afflizioni. Chi sa fare il bene e non lo fa commette peccato.

 

PERSECUZIONI

Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore, ha detto che se hanno perseguitato Lui perseguiteranno anche noi suoi discepoli. Noi siamo dunque stati chiamati a soffrire per amore del suo nome. In altre parole, noi siamo stati chiamati a partecipare alle sofferenze di Cristo. Ma noi non ci vergogniamo di soffrire come Cristiani, ma glorifichiamo Dio portando questo nome. Siamo pienamente persuasi che le sofferenze del tempo presente non siano punto da paragonare con la gloria che ha da essere manifestata a nostro riguardo nel giorno di Cristo. Perciò noi sopportiamo con pazienza le nostre sofferenze, e raccomandiamo le nostre anime al nostro fedele Creatore facendo il bene, perché quando Cristo sarà manifestato allora anche noi saremo con Lui manifestati in gloria e ci rallegreremo giubilando; mentre coloro che ci affliggono saranno ripagati con afflizione.

Le sofferenze sono utili perché l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza e l’esperienza speranza. Ecco perché noi consideriamo argomento di completa allegrezza le svariate prove in cui ci veniamo a trovare per amore del Signore. Noi dobbiamo entrare nel Regno di Dio attraverso molte tribolazioni.

 

I GIUDIZI DI DIO

La Scrittura afferma che chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ama, lo corregge per tempo. Se dunque un padre terreno corregge i suoi figli per l’amore che nutre verso di loro, quanto più il nostro Padre celeste, che nel Suo grande amore non ha risparmiato il proprio Figliolo ma l’ha dato per tutti noi, correggerà noi! Se Dio ci risparmiasse la correzione, di cui noi tutti abbiamo bisogno, Egli non sarebbe un padre buono ma un padre cattivo. Dio dunque ci corregge eseguendo i Suoi giudizi su di noi, e lo fa per l’utile nostro, affinché siamo partecipi della Sua santità e non siamo condannati con il mondo. Guardiamoci dunque dal disprezzare la disciplina del Signore.

Dio esegue i Suoi giudizi anche su quelli di fuori. Egli è un giusto giudice che si adira ogni giorno. I suoi giudizi si esercitano su tutta la terra.

 

LA POSSIBILITA’ DI SCADERE DALLA GRAZIA

Un credente può scadere dalla grazia e andare in perdizione. Dio dice infatti che quelli che sono stati una volta illuminati, e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo, e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono – cioè se rinnegano il Signore, tenendo per profano il sangue del patto con il quale sono stati santificati e oltraggiando lo Spirito della grazia -, è impossibile menarli da capo a ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono ad infamia; ed Egli dice anche che il giusto vivrà per fede, ma se si tira indietro l’anima Sua non lo gradisce.

Studiamoci dunque di perseverare nella fede sino alla fine e di non gettare via la nostra franchezza che ha una grande ricompensa, e di santificarci nel timore di Dio astenendoci da ogni specie di male e facendo ogni opera buona alla gloria di Dio. In questa maniera noi renderemo sicura la nostra vocazione ed elezione, non inciamperemo giammai, e ci sarà largamente provveduta l’entrata nel regno eterno del nostro Signore Gesù Cristo.

 

LA CHIESA

La Chiesa è l’Assemblea dei riscattati, cioè l’assemblea di tutti coloro che sono stati riscattati dalla potestà delle tenebre e trasportati nel Regno del Figliuolo di Dio, nel quale essi hanno la redenzione mediante il sangue di Cristo, la remissione dei loro peccati secondo le ricchezze della sua grazia. Tutti coloro che ne fanno parte sono dunque sicuri di essere stati salvati dai loro peccati e dalla perdizione eterna. Si entra a fare parte della Chiesa di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, che ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei affin di santificarla dopo averla purificata con il lavacro dell’acqua mediante la Parola affin di farla comparire egli stesso dinnanzi a sé gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile. La Chiesa è il Corpo di Cristo e ogni credente è un membro di esso; i credenti però hanno dei doni differenti secondo la grazia che è stata loro data. Il capo della Chiesa è Gesù Cristo.

La Chiesa locale deve essere condotta da un pastore e da degli anziani (o vescovi) aiutati da dei diaconi. Chi desidera diventare anziano deve essere irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, non dedito al vino né violento, mite, non litigioso, non amante del danaro, deve governare bene la propria famiglia e tenere i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), non deve essere novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del diavolo. Chi desidera diventare diacono deve essere dignitoso, non doppio in parole, non proclive a troppo vino, non avido di illeciti guadagni; un uomo che ritenga il mistero della fede in pura coscienza. Sia il candidato all’ufficio di vescovo che quello all’ufficio di diacono devono essere prima provati, e poi assunti se trovati irreprensibili. Il pastore e gli anziani hanno il dovere di pascere le pecore del Signore (cibandole spiritualmente, sorvegliandole, consolandole e ammonendole) non forzatamente ma volonterosamente secondo Dio, non per un vil guadagno ma di buon animo, e non signoreggiandole ma dando loro stessi come esempio. I diaconi devono aiutare il pastore e gli anziani. Coloro che vengono ammaestrati nella Parola hanno l’obbligo di fare parte di tutti i loro beni a coloro che li ammaestrano. Essi ne sono degni, infatti il Signore ha comandato che quelli che annunciano il Vangelo devono vivere del Vangelo. Nessuno fa il soldato a sue spese, e chi pasce un gregge ha il diritto di cibarsi del latte del gregge. I conduttori vanno ubbiditi, amati e tenuti in grande stima a motivo della loro opera. Non si deve ricevere accusa contro un anziano, se non sulla deposizione di due o tre testimoni.

Quando la Chiesa si raduna, il culto del Signore si deve svolgere in un atmosfera permeata dal timore di Dio e quindi in maniera ordinata. Perciò la predicazione, l’insegnamento, le preghiere, i canti (che possono essere accompagnati da strumenti musicali), le testimonianze, e l’esercizio dei doni spirituali, devono essere guidati da un santo timore di Dio. Non vanno permesse né frivolezze, né barzellette e neppure buffonerie. Come anche non vanno permessi e tollerati i seguenti comportamenti indecorosi: donne che insegnano, la cosiddetta ‘santa risata’, emissioni di versi di animali, predicatori che spingono le persone affinché cadano a terra, predicatori che soffiano sulle persone, qualsiasi forma di suggestione esercitata sui credenti affinché parlino in lingue, scene teatrali, e qualsiasi altra cosa che possa contristare lo Spirito Santo con il quale siamo stati suggellati. I credenti sono chiamati ad avere tutti un medesimo parlare, a non avere divisioni fra loro, ma a stare perfettamente uniti in una medesima mente e in un medesimo sentire. Essi devono vivere in pace fra loro, ammonire i disordinati, confortare gli scoraggiati, e sostenere i deboli. Non devono essere tollerate né gelosie e neppure contese. I credenti si devono salutare con un santo bacio.

La Chiesa si deve adoperare al fine di spandere nel mondo il Vangelo della grazia di Dio. La diffusione del Vangelo va però compiuta non per invidia o contenzione, ma di buon animo. Inoltre il Vangelo non va diffuso appoggiandosi a mezzi impropri, come per esempio le scene teatrali e la musica rock, che sono usati da alcuni per attirare le persone. La predicazione del Vangelo deve essere fatta con potenza, con lo Spirito Santo e con gran pienezza di convinzione. Agli uomini va detto con molta chiarezza che devono ravvedersi dei loro peccati e credere nel Signore Gesù Cristo – cioè che Egli è morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione - per ottenere la remissione dei loro peccati ed essere salvati, e che se rifiuteranno di ravvedersi e di credere nel Signore Gesù Cristo quando moriranno scenderanno nell’Ades (l’inferno), e poi alla resurrezione degli ingiusti saranno gettati nel fuoco eterno. La Chiesa deve desiderare e aspettare che il Signore confermi il Vangelo con segni e prodigi.

La Chiesa locale è autonoma e deve rimanere tale, quindi non deve unirsi ad altre Chiese per formare una denominazione con un Presidente, un Segretario, un Tesoriere, un Consiglio Generale, uno Statuto, ecc, ecc. Una tale forma di organizzazione ecclesiastica non è biblica e quindi va rigettata. La Chiesa non deve allearsi con lo Stato o cercare da esso dei privilegi, perché la Scrittura insegna che la Chiesa primitiva era separata dallo Stato. La storia della Chiesa ci insegna che ogni qual volta la Chiesa si è alleata con lo Stato, per avere da esso privilegi, essa si è corrotta, è diventata arrogante ed ha calpestato parte del consiglio di Dio.

In mezzo alla Chiesa ci sono degli operatori di scandali che disprezzano le parole del nostro Signore Gesù Cristo e quelle dei santi apostoli. Costoro sono delle macchie e delle vergogne, servono il loro ventre e non il nostro Signore, hanno l’animo alle cose della carne, sono arroganti e audaci, e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici. Costoro insegnano cose che non dovrebbero, per amore di disonesto guadagno. Per via di questi operatori di scandali la via della verità viene diffamata. Esortiamo i santi a tenere d’occhio costoro, a smascherare le loro opere malvage e le loro menzogne, e a ritirarsi da costoro. I credenti devono togliere il malvagio di mezzo a loro stessi.

Il locale di culto non è la casa di Dio, perché secondo la Scrittura la casa di Dio è la Chiesa dell’Iddio vivente.

 

GLI ORDINAMENTI

Il battesimo in acqua

Gesù Cristo, prima di essere assunto in cielo alla destra del Padre, comandò agli apostoli di andare e fare discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Chi crede nel Vangelo della grazia di Dio deve dunque essere subito battezzato in acqua – con una singola immersione - nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Il battesimo in acqua è un atto esteriore che attesta che nel credente è avvenuta la nuova nascita: la sua immersione rappresenta il seppellimento del vecchio uomo, mentre la sua uscita dall’acqua rappresenta la sua resurrezione con Cristo. Noi siamo dunque stati con Cristo seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinché come Cristo è risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. Il battesimo in acqua è la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio.

Il battesimo dunque, dato che segue l’atto del credere, non rimette i peccati e non rigenera l’uomo; e inoltre, dato che deve seguire l’atto del credere, non può essere amministrato a dei neonati.

La Cena del Signore

La Cena del Signore consiste in un rito durante il quale noi mangiamo del pane e beviamo del frutto della vigna per annunciare la morte del Signore Gesù Cristo finché Egli venga. Il pane rappresenta il corpo di Cristo, mentre il frutto della vigna rappresenta il suo sangue. Il pane che noi rompiamo è la comunione con il corpo di Cristo, il calice che noi benediciamo è la comunione con il sangue di Cristo. Rigettiamo la transustanziazione e la consustanziazione. Questo rito fu istituito da Cristo Gesù la notte che fu tradito mentre si trovava a cena con i suoi dodici apostoli. Prima di accostarci al pane e al calice del Signore dobbiamo esaminare noi stessi per non attirare su noi il giudizio di Dio. Sì, perché coloro che mangiano il pane o bevono del calice del Signore indegnamente vengono colpiti da Dio con la malattia o con la morte.

 

IL BATTESIMO CON LO SPIRITO SANTO

Il battesimo con lo Spirito Santo è un battesimo amministrato da Gesù Cristo a coloro che credono nel suo nome. Mediante questo battesimo il Cristiano viene rivestito di potenza dall’alto esattamente come lo furono i primi discepoli del Signore quando – pochi giorni dopo che Gesù fu assunto in cielo - furono battezzati con lo Spirito Santo nella città di Gerusalemme il giorno della Pentecoste. Quando egli viene battezzato con lo Spirito Santo egli viene riempito di Spirito Santo e comincia a parlare in altra lingua secondo che lo Spirito gli dà di esprimersi, esattamente come avvenne ai primi discepoli il giorno della Pentecoste. Il parlare in lingue è dunque il segno esteriore attestante che un Cristiano è stato battezzato con lo Spirito Santo o riempito di Spirito Santo.

Il battesimo con lo Spirito Santo è una esperienza successiva alla salvezza dai propri peccati e alla rigenerazione o nuova nascita (che si sperimentano quando ci si ravvede dei propri peccati e si crede nel Signore Gesù Cristo). Quindi tramite questo battesimo non si viene salvati, e neppure rigenerati, ma semplicemente rivestiti di potenza e messi in grado di pregare e benedire Dio in altra lingua, perché questo fa chi parla in altra lingua. Quando la Scrittura dice che lo Spirito Santo intercede per i santi secondo Iddio, si riferisce al pregare in altra lingua che fa il credente mediante lo Spirito Santo. Un Cristiano può ricevere il battesimo con lo Spirito Santo sia mentre sta pregando che mentre non sta pregando, e sia mediante l’imposizione delle mani che senza.

 

I DONI DI MINISTERIO

Il Signore Gesù Cristo ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, per il perfezionamento de’ santi, per l’opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più de’ bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Chi ha ricevuto uno qualsiasi di questi ministeri deve farlo valere al servizio degli altri, e non usarlo per dei suoi interessi personali. Egli è un amministratore dei misteri di Dio e da lui si richiede che sia trovato fedele.

L’apostolo è colui che viene mandato da Dio a predicare il Vangelo ad un popolo (o in regioni non ancora evangelizzate) e che fonda delle Chiese; il profeta è colui che ha ricevuto il dono di profezia e doni di rivelazione (quando i santi si radunano, parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino; e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia); l’evangelista è colui che va di città in città a predicare il Vangelo; il pastore è colui che è stato chiamato da Dio a pasturare la Chiesa locale, e il dottore è colui che ha una conoscenza molto profonda della Parola di Dio (per cui conosce bene le dottrine bibliche), ed ha una spiccata capacità di insegnare la Parola di Dio e di confutare le false dottrine.

 

I DONI DELLO SPIRITO SANTO

Lo Spirito Santo distribuisce i suoi doni a ciascuno come Egli vuole. Questi doni sono i seguenti: parola di sapienza; parola di conoscenza; fede; doni di guarigioni; potenza d’operar miracoli; profezia; il discernimento degli spiriti; diversità di lingue, e la interpretazione delle lingue. Anche questi doni, come quelli di ministerio, sono dati per l’edificazione del Corpo di Cristo e per il perfezionamento dei santi. Ed anche questi doni devono, da parte di chi li ha ricevuti, essere messi al servizio degli altri.

La parola di sapienza è la rivelazione di un evento futuro (questo dono non si manifesta solo predicendo eventi futuri ma anche dando quei comandi divini la cui esecuzione farà sì che quegli eventi si verifichino); la parola di conoscenza è la rivelazione di un fatto che è già avvenuto o che sta avvenendo; il dono della fede consiste in una fede speciale tramite cui il credente viene messo in grado di compiere dei prodigi; i doni di guarigioni permettono di guarire gli ammalati; il dono di potenza di operare miracoli permette di compiere miracoli; il dono di profezia permette di rivolgere agli uomini un linguaggio di edificazione, di consolazione e di esortazione (quando i santi si radunano, tutti coloro che hanno il dono di profezia possono profetizzare uno ad uno affinché tutti imparino e tutti siano consolati); il dono del discernimento degli spiriti permette di discernere gli spiriti maligni in modo da smascherare le loro opere diaboliche e cacciarli nel nome di Gesù Cristo; il dono della diversità delle lingue è la capacità soprannaturale di parlare più lingue straniere e il dono della interpretazione delle lingue è la capacità di interpretare quello che è stato detto in altra lingua a Dio. Sì, perché chi parla in altra lingua si rivolge a Dio pregandolo, ringraziandolo e benedicendolo o parlando delle cose grandi di Dio. Quando i santi si radunano, se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un dopo l’altro; e uno interpreti; e se non v’è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio. Noi dobbiamo desiderare ardentemente i doni spirituali.

 

VISIONI, SOGNI, RIVELAZIONI

Dio parla agli uomini mediante visioni e sogni, o soltanto mediante una voce (in questo caso dunque senza l’ausilio né di una visione né di un sogno). Quando Egli parla agli increduli lo fa per menarli a Cristo Gesù, vale a dire per salvarli dai loro peccati e dalla perdizione eterna. Quando Egli parla ai santi lo fa per incoraggiarli, confortarli, riprenderli, ammaestrarli, avvertirli. Dio può fare conoscere ai santi un evento che ancora deve accadere, un evento nascosto già avvenuto, la vera identità di una persona, e può dire loro di andare in un certo luogo o di fare una determinata cosa. Dio può anche rivelare la presenza di spiriti maligni in una persona o in un luogo.

Dio non può mentire e quindi non può rivelare un evento futuro che poi non accade o un evento che non è accaduto. Nel caso dunque di una predizione di un evento futuro, se essa non si adempie chi ha fatto la predizione l’ha fatta per presunzione; e nel caso qualcuno dica che il Signore gli ha rivelato un evento già avvenuto, se quel fatto non è accaduto vuol dire che chi ha parlato ha mentito. Dio non può rivelare dottrine che annullano la Sacra Scrittura, come non può rivelare un altro Vangelo, o un presunto ‘Vangelo completo’ o una presunta ‘pienezza del Vangelo’ come se il Vangelo che è scritto nella Bibbia fosse incompleto. Tutte quelle visioni, tutti quei sogni e tutte quelle rivelazioni che risultano essere presuntuose, mendaci e contrarie all’insegnamento della Scrittura vanno rigettate senza esitazione.

Dio qualche volta ci guida anche mediante visioni, sogni e rivelazioni. Ho detto ‘qualche volta’ perché non sempre Dio si usa di questi mezzi per farci andare in un luogo, o far fare qualcosa di particolare, o farci incontrare qualcuno. Nella maggior parte delle situazioni Dio ci guida mediante le Scritture, gli impulsi che lo Spirito di Dio ci dà internamente in una direzione o nell’altra, e mediante le circostanze che Lui crea e cambia secondo il consiglio della Sua volontà.

 

GUARIGIONI, MIRACOLI, SEGNI E PRODIGI

Dio guarisce, compie miracoli e fa segni e prodigi. Gli ammalati dunque possono essere guariti mediante la loro fede in Gesù Cristo, i ciechi recuperare la vista, i sordi sentire, i muti parlare, gli zoppi camminare. I morti possono essere risuscitati nel nome di Gesù Cristo. I demoni possono essere sgridati e cacciati nel nome di Gesù Cristo (è per l’aiuto dello Spirito di Dio che i demoni sono cacciati). Mediante la fede in Cristo possono essere compiuti altri segni portentosi diversi da quelli appena citati.

Mediante le guarigioni, i miracoli, e i segni e i prodigi compiuti nel nome del Signore Gesù Cristo, per la potenza dello Spirito Santo di Dio, il Vangelo è confermato, i santi incoraggiati e confortati, e gli increduli (una parte e non tutti) sono tratti all’ubbidienza della fede.

Alcuni dei predicatori che compiono guarigioni, cacciano i demoni e fanno segni e prodigi nel nome di Gesù Cristo, non vivono una vita temperata, giusta e pia, perché sono dei cattivi operai. Da essi dobbiamo guardarci e ritirarci.

Tutti i segni e i prodigi operati dai maghi e dalle streghe, e da qualsiasi altro ministro del diavolo, devono essere rigettati e smascherati perché sono opere del diavolo.

 

LA PREGHIERA

Noi dobbiamo pregare Dio Padre per i nostri fratelli affinché Egli li fortifichi, li consoli, li confermi in ogni opera buona e in ogni parola buona, affinché essi siano ripieni della profonda conoscenza della Sua volontà in ogni sapienza e intelligenza spirituale e portino frutto in ogni opera buona alla gloria di Dio, e affinché Dio li liberi dal maligno e li guarisca; per citare solo alcune delle cose che dobbiamo chiedere a Dio nelle nostre preghiere che facciamo per loro. Nelle nostre preghiere dobbiamo ricordarci dei nostri fratelli che sono in carcere e perseguitati a motivo del Vangelo. Dobbiamo anche pregare affinché Dio mandi degli operai nella sua mèsse. Per quegli operai che sono già nella mèsse dobbiamo pregare affinché Dio apra loro una porta per la Parola, che Egli dia loro di annunciare il Vangelo con ogni franchezza, stendendo la Sua mano per guarire, e perché si facciano segni e prodigi nel nome di Gesù Cristo; e affinché Dio li liberi dagli uomini malvagi e molesti. Dobbiamo anche pregare per gli increduli, siano essi Giudei che Gentili, affinché Dio li salvi. Dobbiamo pregare per tutti coloro che sono in autorità affinché Dio li salvi, li aiuti, li benedica, e li protegga. E non dimentichiamoci di ringraziare Dio per tutto il bene che noi riceviamo tramite le autorità.

Noi dobbiamo pregare anche per noi stessi, chiedendo a Dio sia cose spirituali che materiali. Non dobbiamo essere con ansietà solleciti di cosa alcuna, ma in ogni cosa le nostre richieste devono essere rese note a Dio in preghiera e supplicazione con azioni di grazie. Il nostro Dio ascolta la preghiera dei giusti. Nella distretta e nel bisogno dobbiamo invocare Dio, che ha promesso di esaudirci. Molto può la supplicazione del giusto fatta con efficacia. La preghiera va fatta nel nome di Gesù Cristo. Se noi preghiamo Dio con fede (o credendo), se osserviamo i Suoi comandamenti e se quello che chiediamo è secondo la Sua volontà, Egli ci esaudisce. E’ bene pregare in ginocchio; è una posizione molto appropriata perché esprime umiltà. Le orecchie di Dio però sono attente alle nostre supplicazioni anche quando preghiamo seduti o in piedi. E’ lecito pregare e digiunare. Non dobbiamo cessare di pregare.

E’ bene accompagnare le nostre preghiere, sia quelle fatte in privato che quelle fatte in pubblico, con ringraziamenti rivolti a Dio nel nome di Gesù Cristo. Che gli uomini alzino mani pure durante la preghiera, senza ira e senza dispute. La donna deve pregare con il capo coperto da un velo perché ella è la gloria dell’uomo; ella deve velarsi il capo a motivo degli angeli, il velo è il segno dell’autorità da cui ella dipende (ogni donna che prega o profetizza senza il capo coperto disonora l’uomo, che è il capo della donna). L’uomo invece deve pregare con il capo scoperto, perché egli è immagine e gloria di Dio (ogni uomo che prega o profetizza con il suo capo coperto disonora il suo capo, che è Cristo). Noi non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili, e Colui che investiga i cuori conosce quale sia il sentimento dello Spirito perché Egli intercede per i santi secondo Iddio. Questo accade quando uno prega in altra lingua.

 

L’IMPOSIZIONE DELLE MANI

L’imposizione delle mani è un atto tramite cui si pongono le mani nel nome di Gesù Cristo su una persona affinché sia guarita da una malattia, o sia riempita di Spirito Santo, o venga consacrata per esercitare l’ufficio di vescovo o quello di diacono, o sia raccomandata alla grazia del Signore per una certa opera a cui il Signore l’ha chiamata. Sia Gesù che gli apostoli praticarono l’imposizione delle mani. Essa non va fatta con precipitazione.

 

IL MATRIMONIO

Dio prese dall’uomo una costola e con essa fece la donna, e la menò all’uomo e disse che l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Dunque il matrimonio è stato stabilito da Dio.

Un Cristiano deve sposarsi una Cristiana e non una incredula, e questo perché non ci è permesso di metterci con gli infedeli sotto un giogo che non è per noi; non c’è nessuna comunione tra la luce e le tenebre.

Il marito deve amare la moglie come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei affin di santificarla e di farla comparire davanti a sé gloriosa, santa ed irreprensibile. Il marito deve vivere con sua moglie con la discrezione dovuta al vaso più debole che è quello femminile e portarle onore; nel caso contrario le sue preghiere saranno impedite. La moglie deve stare soggetta a suo marito in ogni cosa, come la Chiesa è soggetta a Cristo, e rispettarlo, quindi non le è permesso d’usare autorità su suo marito.

Marito e moglie devono procreare, ed accettare dalla mano di Dio quanti figli Egli ha deciso di dare loro, quindi essi non devono impedire il concepimento. Il frutto del seno materno è un premio. L’aborto è un omicidio, dunque lo rigettiamo. Siamo contro la procreazione medicalmente assistita perché si tratta di una procreazione innaturale.

I figli devono essere allevati in disciplina e ammonizione del Signore, e non devono essere provocati ad ira affinché non si scoraggino. I figli devono ubbidire ai loro genitori in ogni cosa perché questo piace a Dio.

Marito e moglie sono, per la legge, vincolati l’uno all’altro fino a che tutte e due sono in vita, per cui il vincolo matrimoniale viene sciolto solo con la morte. Se la moglie commette fornicazione, il maritò può mandarla via ma non può passare a nuove nozze. Chiunque manda via la propria moglie e passa a nuove nozze commette adulterio. (Se un marito credente viene abbandonato dalla moglie non credente perché questa non è più contenta di abitare con lui, ed egli passa a nuove nozze, egli commette adulterio). Se una donna maritata passa ad un altro uomo, mentre vive il marito, ella commette adulterio. Se il divorzio e le seconde nozze sono avvenuti prima della conversione, allora i due devono rimanere in quella condizione in cui erano quando il Signore li ha chiamati. Uno che ha divorziato e si è risposato prima di convertirsi al Signore non può fare il pastore né l’anziano e neppure il diacono.

Le vedove e i vedovi sono liberi di sposarsi. La vedova deve essere iscritta nel catalogo quando non abbia meno di sessant’anni: quando sia stata moglie d’un marito solo, quando sia conosciuta per le sue buone opere: per avere allevato figliuoli, esercitato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso ad ogni opera buona.

Il matrimonio deve essere tenuto in onore da tutti, e il talamo deve rimanere incontaminato perché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri.

L’uomo può rimanere celibe se ha ricevuto dal Signore questo dono. Ma se non ha ricevuto questo dono, si sposi, perché è meglio sposarsi che ardere. Il celibato non va imposto a nessuno, deve essere una libera scelta. Chi dà la sua figliola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio. Chiunque vieta il matrimonio insegna una dottrina di demoni.

 

LA DONNA

Dio fece cadere un profondo sonno sopra Adamo, che si addormentò; e presagli una costola formò con quest’ultima una donna e la menò all’uomo. Quindi la donna fu fatta per l’uomo. La donna però fu sedotta dal serpente, infatti esso con l’inganno la convinse a mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male ed ella ne diede a suo marito, il quale ne mangiò. Ambedue quindi peccarono davanti a Dio e in quel giorno morirono spiritualmente. Chi però rimase sedotto dal serpente fu la donna e non l’uomo.

In Cristo Gesù non c’è né maschio né femmina perché sia gli uomini che le donne che sono stati rigenerati da Dio sono uno in Cristo Gesù. Tuttavia Dio ha stabilito che l’uomo è il capo della donna, e quindi la moglie deve essere soggetta a suo marito come la Chiesa è soggetta a Cristo Gesù. L’autorità da cui la donna dipende dunque è l’uomo, e a motivo degli angeli ella deve avere sul capo un segno dell’autorità da cui ella dipende, e questo segno è il velo, che ella deve avere quando prega o profetizza. Se la donna prega o profetizza (non solo nel locale di culto, ma anche a casa e all’aria aperta) senza avere il capo coperto disonora il suo capo.

Le donne devono vestirsi in modo decoroso, con verecondia e modestia, quindi non devono indossare minigonne, gonne con spacchi, vesti attillate, vestiti sbracciati e scollati, vesti sontuose, vesti trasparenti, pantaloni, e qualsiasi altro vestito che non si addice a donne che fanno professione di pietà. Che indossino delle gonne lunghe e delle camicie con le maniche lunghe. Le donne inoltre non devono intrecciarsi i capelli, e non devono portare né perle e neppure gioielli. Inoltre le donne non devono truccarsi e neppure tingere i capelli. Le donne abbiano la chioma sul capo perché ciò per loro è un onore. (Anche gli uomini devono vestirsi in modo decoroso, con verecondia e modestia, quindi non devono indossare pantaloncini, pantaloni stretti e camicie attillate, magliette senza maniche e scollate, vestiti costosi, gioielli, ecc. Gli uomini non devono portare la chioma perché ciò è per loro un disonore, e non devono tingersi i capelli). Le donne si devono adornare di opere buone come si addice a donne che fanno professione di pietà.

Alla donna non è permesso insegnare, né usare autorità sull’uomo, ma deve imparare in silenzio con ogni sottomissione; quindi la donna non può fare il pastore, e non può ambire all’ufficio di anziano, perché sia il pastore che l’anziano devono insegnare la Parola di Dio. La donna però può ambire all’ufficio di diacono perché il diacono non è preposto all’insegnamento. Nell’assemblea alla donna è permesso pregare e profetizzare, ma non le è permesso fare domande perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea.

Le donne attempate devono avere un portamento convenevole a santità, non devono essere maldicenti né dedite a molto vino, e devono essere maestre di ciò che è buono affinché insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i figliuoli, ad esser assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinché la Parola di Dio non sia bestemmiata.

La donna sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia.

 

LA SOTTOMISSIONE ALLE AUTORITA’

Non v’è autorità se non da Dio ed ogni autorità che esiste è stata stabilita da Dio. Quindi, per amore del Signore, dobbiamo stare soggetti alle autorità ed osservare le leggi della nazione in cui viviamo. Chi si ribella all’autorità si ribella a Dio e si attira una pena. Noi dobbiamo dunque rispettare le autorità superiori, e sottometterci ad esse, non importa di che partito politico o di che religione siano. E dobbiamo pure pregare Dio in favore di tutti coloro che sono in autorità, affinché Dio li salvi, li aiuti, li protegga e li benedica assieme alle loro famiglie. E rendiamo grazie a Dio per il bene che le autorità fanno.

Siamo chiamati a disubbidire alle autorità solo nel caso ci ordinano di fare qualcosa che è contraria alla Parola di Dio. In questo caso dobbiamo dire quello che dissero gli apostoli dinnanzi al Sinedrio che aveva vietato loro di insegnare nel nome di Gesù, vale a dire che bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini.

 

SERVI E PADRONI

I Cristiani devono lavorare onestamente con le loro mani affinché possano supplire ai loro propri bisogni e a quelli delle loro famiglie, e fare parte dei loro beni a coloro che sono nel bisogno. I pigri dunque vanno ammoniti ed esortati a mangiare il loro pane quietamente lavorando.

I servi devono ubbidire ai loro signori secondo la carne, con timore e tremore, nella semplicità del cuor loro, come a Cristo, non servendo all’occhio come per piacere agli uomini, ma, come servi di Cristo, facendo il voler di Dio d’animo; servendo con benevolenza, come se servissero il Signore e non gli uomini. Non li devono contraddire e neppure frodare, ma compiacerli in ogni cosa, affinché la dottrina di Dio sia onorata. Quei servi sleali e fraudolenti vengono puniti da Dio a suo tempo.

I padroni devono dare ai loro servi ciò che è giusto ed equo, e si devono astenere dalle minacce. Quei padroni ingiusti che defraudano i loro operai del loro salario commettono peccato e a suo tempo vengono puniti da Dio.

 

ESCATOLOGIA

Lo stato dell’uomo dopo la morte

L’essere umano è composto da corpo, anima e spirito. Quando egli muore il suo spirito torna a Dio che l’ha dato, il suo corpo torna alla polvere perché dalla polvere è venuto, mentre la sua anima continua a vivere in maniera cosciente in un altro mondo.

Quando muore un Cristiano la sua anima va subito in Paradiso, che è un meraviglioso luogo celeste preparato per i santi, ad abitare con il Signore Gesù Cristo. Là egli rimane in uno stato cosciente in attesa della resurrezione di vita. Egli in Paradiso loda il Signore, ma non intercede per i vivi che sono sulla terra. In Paradiso regna la pace, non ci sono sofferenze, e la gloria di Dio illumina tutti e tutto. Ecco perché per noi il morire è guadagno. I morti che muoiono nel Signore sono beati perché si riposano dalle loro fatiche. La Nuova Gerusalemme, che Giovanni vide in visione mentre si trovava sull’isola di Patmos, è una vera città, una città celeste.

Quando muore un peccatore la sua anima va subito nell’Ades (parola greca che significa ‘il mondo invisible’), che è un luogo di tormento situato nel cuore della terra, dove regna il caos, dove ci sono tenebre fitte e dove il peccatore è tormentato dal fuoco, che gli produce dolori e sofferenze atroci. Nell’Ades c’è il pianto e lo stridore dei denti e i malvagi aspettano la resurrezione di condanna.

Il ritorno di Cristo e il nostro adunamento con Lui

Il Signore Gesù Cristo tornerà a suo tempo sulle nuvole del cielo con gloria e con potenza, e con i santi angeli. Egli scenderà dal cielo, con potente grido, con voce d’arcangelo, e con la tromba di Dio, ed allora i morti in Cristo risusciteranno i primi, poi noi viventi che saremo rimasti fino alla sua venuta verremo trasformati dalla potenza di Dio e insieme con loro rapiti sulle nuvole a incontrare il Signore nell’aria. Il corpo che tutti coloro che sono di Cristo otterranno in quel giorno sarà un corpo reso conforme al corpo glorioso di Cristo, quindi esso sarà un corpo immortale, potente e glorioso. In quel giorno si compirà la redenzione del nostro corpo che noi stiamo aspettando con bramosia.

La venuta di Cristo e il nostro adunamento con Lui si verificheranno dopo che sarà venuta l’apostasia e dopo che sarà manifestato l’uomo del peccato (cioè l’anticristo), il quale si innalzerà sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto, fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo che egli è Dio, e farà anche ogni sorta di segni e di prodigi bugiardi e ogni sorta di inganno di iniquità a danno di quelli che periscono. Il Signore Gesù in quel giorno lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con l’apparizione della sua venuta. Rigettiamo la dottrina del ‘rapimento segreto’.

La venuta del Signore è vicina. Il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, ma Egli è paziente verso di noi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi. Studiamoci di dimorare in Cristo, affinché, quando egli apparirà, abbiam confidanza e alla sua venuta non abbiam da ritrarci da lui, coperti di vergogna.

Il tribunale di Cristo

Dopo che Cristo tornerà, noi compariremo davanti al tribunale di Cristo affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand’era nel corpo, secondo quel che avrà operato o bene o male. Quindi ciascuno di noi riceverà da Dio il suo premio in base alla sua condotta; ecco perché dobbiamo vivere una vita santa e irreprensibile, avendo una pura coscienza davanti a Dio e davanti agli uomini, odiando e fuggendo ogni forma di male, perché in quel giorno dovremo tutti rendere conto di noi stessi a Dio.

Ogni ministro del Vangelo deve studiarsi di edificare sul fondamento che è Cristo, cose di valore cioè oro, argento e pietre di valore; e non cose vane, cioè legno, fieno e paglia. Perché il giorno di Cristo manifesterà a tutti quale sia l’opera di ciascuno perché quel giorno ha da apparire qual fuoco, e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, egli ne riceverà ricompensa; se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco.

Il millennio e gli eventi successivi

Con il ritorno di Cristo inizierà un regno di mille anni, durante il quale Cristo regnerà con i santi sulla terra. Durante questi mille anni Satana non potrà sedurre gli uomini perché quando Gesù tornerà egli sarà legato e gettato nell’abisso che sarà chiuso e suggellato sopra di lui affinché non seduca più le nazioni finché siano compiuti i mille anni.

Dopo che saranno terminati i mille anni, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro canti della terra, le quali si aduneranno contro la città diletta e il campo dei santi, ma dal cielo Dio farà scendere il fuoco che le divorerà. Satana allora sarà gettato nello stagno ardente di fuoco e di zolfo (o fuoco eterno), dove sarà tormentato per l’eternità.

A questo punto questo cielo e questa terra saranno annientati da Dio (fuggiranno dalla presenza di Dio e non sarà più trovato posto per loro, e al loro posto Dio creerà un nuovo cielo e una nuova terra) e si terrà il giudizio finale. Tutti i peccatori risorgeranno e compariranno davanti al trono di Dio e saranno giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. E saranno gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda, dove saranno tormentati nei secoli dei secoli, cioè per sempre. In quel giorno saranno giudicati gli angeli di Satana che lo seguirono nella sua ribellione, e gli angeli che lasciarono la loro dignità primiera e commisero fornicazione con le figlie degli uomini (Dio cacciò quegli angeli in una prigione chiamata Tartaro, tenendoli in catene di tenebre, per esservi custoditi per il giudizio).

Dopo il giudizio finale, dal cielo scenderà la Santa Città, la Nuova Gerusalemme, il cui architetto e costruttore è Dio e che Dio ha preparato per i suoi eletti, e questa città si poserà sulla nuova terra in cui non ci sarà più il mare. E i santi regneranno per l’eternità. A Dio sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen.

 

LA NOSTRA POSIZIONE SU VARIE COSE

Vivande e bevande

Escludendo le carni sacrificate agli idoli, le cose soffocate e il sangue, noi possiamo mangiare qualsiasi vivanda. Infatti nessuna cosa è impura in sé stessa, però se uno stima che una cosa è impura, allora si astenga pure da essa senza però giudicare coloro che mangiano di tutto. Chi mangia di tutto non deve disprezzare quei fratelli che per una loro convinzione personale si astengono da un certo cibo perché lo considerano impuro. Il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo. Prima di mangiare noi rendiamo grazie a Dio. E’ lecito bere con moderazione vino o altre bevande alcoliche. Chiunque ordina l’astensione da certi cibi, che Dio ha creato affinché quelli che credono e hanno conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie, insegna una dottrina di demoni.

Giorni e feste

Stimiamo tutti i giorni uguali. Non pensiamo quindi che la domenica deve essere osservata. Se un fratello stima la domenica più degli altri giorni e la osserva, noi non lo giudichiamo, ma egli non deve imporre questa sua convinzione agli altri e neppure giudicare coloro che non hanno la sua stessa convinzione. Sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente. Non osserviamo né il sabato, né la festa di Pasqua, né la festa della Pentecoste, e neppure la festa delle Capanne, come neppure tutte le altre feste ebraiche, e questo perché noi non siamo stati chiamati ad osservare sabati e feste. Nessuno ci giudichi riguardo a queste cose. Rigettiamo il Carnevale, Halloween, e il Natale.

Violenza e autodifesa

Siamo contro ogni forma di violenza contro il prossimo, anche in caso di difesa. Noi, essendo dei discepoli di Cristo, dobbiamo essere pacifici e miti, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini, ecco perché rifiutiamo la violenza. Noi non dobbiamo fare le nostre vendette, perché la vendetta appartiene a Dio. Noi dobbiamo amare i nostri nemici, e fare del bene a quelli che ci odiano.

Servizio militare e guerra

Siamo contro il servizio militare, perché come figli di Dio non dobbiamo imparare la guerra. Se l’autorità ci ordina di andare in guerra, noi dobbiamo disubbidirgli.

Magia, spiritismo, astrologia ….

Siamo contro la magia, e contro lo spiritismo, l’astrologia, la cartomanzia, la caffeomanzia, la chiromanzia, la radioestesia, e qualsiasi altra arte divinatoria, perché sono tutte opere del diavolo, che è nemico di Dio e padre della menzogna. Tutti coloro che praticano queste cose saranno gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. Siamo contro lo yoga, la meditazione trascendentale, l’agopuntura, l’omeopatia, e qualsiasi altra tecnica di meditazione o di medicina alternativa che ha alla sua base principi occulti e come scopo quello di fare sentire l’uomo uno con quella che è chiamata ‘energia universale’, vale a dire il cui scopo è quello di indurre l’uomo a credere di essere Dio. Sono tutte opere del diavolo, che inganna le persone e fa loro del male.

Superstizioni

Siamo contro ogni forma di superstizione, perchè le superstizioni sono delle macchinazioni create da Satana per impaurire ed illudere le persone.

Statue e immagini ‘sacre’

Siamo contro la fabbricazione delle cosiddette immagini e statue sacre e il rendere a queste cose una qualsiasi forma di servizio, perché tali cose sono degli idoli e qualsiasi servizio reso loro è idolatria; e noi dobbiamo fuggire l’idolatria. Tutti coloro che rendono il culto alle cosiddette immagini e statue sacre rendono il loro culto ai demoni. I demoni spesso compiono segni e prodigi bugiardi per fare rimanere le persone devote agli idoli.

La vendita di cose che concernono il Regno di Dio

Siamo contro il mettere in vendita Bibbie, innari, libri di testimonianze, libri di insegnamenti ecc. perché siamo convinti che il vendere le cose che concernono il Regno di Dio è una cosa contraria alla sana dottrina. E’ qualcosa che porta la corruzione nella Chiesa e costituisce una cattiva testimonianza per coloro che sono di fuori. Fermo restando che l’operaio è degno della sua mercede, noi siamo convinti che tutto ciò che viene fatto per l’avanzamento del Regno di Dio deve essere sostenuto dai santi con libere offerte. Dunque l’operaio del Signore ha il dovere di dare gratuitamente quello che lui compie per l’edificazione della Chiesa, e coloro che beneficiano della sua opera hanno il dovere di sostenerlo finanziariamente e materialmente.

Se un Cristiano desidera riprodurre e diffondere la Bibbia o parti di essa, o se desidera riprodurre e diffondere una testimonianza o un insegnamento scritto da qualche credente, egli è libero nel Signore di farlo.

Decima e prosperità

Siamo contro l’imporre ai santi il pagamento della decima, perché la decima fa parte di quei precetti della legge di Mosè che noi non dobbiamo osservare perché siamo sotto la grazia. Ogni Cristiano deve dare per l’opera di Dio secondo che ha deliberato in cuore suo, guardandosi da qualsiasi avarizia. Rigettiamo la dottrina che afferma che Dio vuole che noi siamo ricchi materialmente (il cosiddetto ‘messaggio della prosperità’) perché è in contrasto con la Scrittura, la quale afferma che quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione.

Raccolta delle offerte

Siamo contro il far passare il cestino delle offerte nel locale di culto; non è questa la maniera corretta per raccogliere il denaro per l’opera di Dio. Si metta in un angolo del locale di culto una cassa delle offerte e coloro che sono disposti a fare un offerta per l’opera di Dio la mettano in quella cassa.

Fare debiti

Siamo contro il fare debiti, perché chi prende in prestito diventa schiavo di chi presta.

Barzellette ….

Siamo contro il raccontare barzellette e contro il proferire qualsiasi parola disonesta. Il nostro parlare deve essere sempre con grazia, condito con sale. Parliamoci con salmi ed inni e canzoni spirituali, cantando e salmeggiando col cuor nostro al Signore; rendendo del continuo grazie d’ogni cosa a Dio e Padre, e nel nome del Signor nostro Gesù Cristo.

La bugia giocosa e la bugia ‘bianca’

Siamo contro la menzogna anche quando viene detta per scherzare o per fare del bene a qualcuno, perché la Scrittura ci comanda di non mentire gli uni agli altri.

Giurare

Siamo contro il giurare perché Cristo ci ha comandato di non giurare.

Chiamare in giudizio i fratelli davanti agli infedeli

Siamo contro il chiamare in giudizio dinanzi agli infedeli i fratelli che ci fanno dei torti. I fratelli vanno chiamati in giudizio – nel caso occorre giudicare cose di questa vita – dinnanzi ai santi e non dinnanzi agli infedeli, perché Gesù ha detto: "Se poi il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello; ma, se non t’ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. E se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano e il pubblicano. Io vi dico in verità che tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo".

Ecumenismo

Siamo contro l’ecumenismo, ritenendolo una macchinazione del diavolo contro la Chiesa, per portare confusione in seno alla Chiesa di Dio, e fare sviare i santi dalla verità. Non accettiamo quindi di metterci a pregare o ad evangelizzare o a collaborare con i Cattolici Romani: essi predicano che si viene salvati per opere, oltre a tante altre eresie (come il purgatorio, la confessione, la messa, il primato del papa, la perpetua verginità di Maria, il pregare per i morti, ecc.) che noi confutiamo sia privatamente che pubblicamente. Con loro non c’è nessuna comunione.

Votare e fare politica

Noi siamo apolitici, quindi non andiamo a votare e non facciamo politica; ed esortiamo i santi ad essere apolitici come noi, perché il nostro Signore e Salvatore era apolitico.

Eutanasia

Siamo contro l’eutanasia perché crediamo che solo Dio abbia il diritto di toglierci la vita. Lui ce l’ha data e Lui solo ce la può togliere.

Donazione e trapianto degli organi

Siamo contro la donazione e il trapianto degli organi perché l’espianto degli organi danneggia il donatore. Nel caso dei trapianti di cuore o di fegato (o di altri organi vitali unici) l’espianto di questi organi pone termine alla vita del donatore perché essi vengono estratti mentre egli è ancora vivo. Infatti la cosiddetta morte cerebrale, che viene certificata dai medici prima dell’espianto degli organi, non è una vera morte, perché il cuore del donatore batte ancora.

Cremazione

Siamo contro la cremazione perché secondo la Sacra Scrittura i morti devono essere seppelliti.

Omosessualità, pedofilia, ……

Siamo contro l’omosessualità, contro la pedofilia, contro la prostituzione, e contro ogni forma di pornografia. Siamo anche contro la clonazione. Tutte queste cose sono in abominio a Dio.

Prendere le medicine

Siamo contro il prendere medicine perché consideriamo ciò una mancanza di fiducia nella potenza di Dio che ancora oggi guarisce. Il credente che cade ammalato deve chiamare gli anziani della Chiesa che devono pregare su di lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore, e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà.

Caccia e vivisezione

Siamo contro la caccia per divertimento, ma non contro la caccia fatta per procurarsi del cibo. E’ giusto uccidere gli animali anche nel caso costituiscano un pericolo per la vita delle persone. Siamo contro la vivisezione, cioè la pratica di compiere operazioni su degli animali vivi con lo scopo di fare degli esperimenti o delle ricerche scientifiche, perché la Scrittura ci vieta di essere crudeli verso gli animali.

Fumo, droghe, piercing e tatuaggi

Siamo contro il fumare, contro l’assunzione di cocaina, di eroina, di allucinogeni, ecc., contro il piercing, e contro l’usanza di farsi dei tatuaggi sul corpo, perché tutte queste cose guastano il nostro corpo che è il tempio dello Spirito Santo.

Gioco d’azzardo

Siamo contro il gioco d’azzardo, il gioco del lotto, il totocalcio, le corse dei cavalli, e qualsiasi altro sistema di scommessa, perché tutte queste cose fanno nascere il desiderio di diventare ricchi e incoraggiano la cupidigia (che è idolatria), mentre la Scrittura ci comanda di essere contenti delle cose che abbiamo, di non amare il denaro e di non farci tesori sulla terra. Coloro che si sono dati a queste concupiscenze mondane si sono sviati dalla fede e si sono trafitti di molti dolori. Noi abbiamo fiducia in Dio, che ha promesso di supplire a tutti i nostri bisogni. A Lui sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen.

 

La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti i santi.

 

Giacinto Butindaro

 

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