Quello che crediamo e insegniamo

L'antico e il nuovo patto

 

Dio, dopo che ebbe tratto gli Ebrei dal paese d’Egitto, fece con loro un patto nel deserto del Sinai. Questo patto aveva delle norme per il culto e un santuario terreno che Mosè costruì per ordine di Dio secondo il modello che gli era stato mostrato sul monte Sinai. Il santuario era suddiviso in un luogo santo e in un luogo santissimo; nel luogo santo potevano entrare ogni giorno i sacerdoti leviti per adempiere le loro funzioni, mentre nel luogo santissimo poteva entrare una volta sola all’anno il Sommo Sacerdote ed egli vi entrava con il sangue di alcuni animali che egli offriva anno dopo anno per i suoi peccati e per i peccati del popolo. Quel santuario dunque era semplicemente l’ombra del vero santuario che è in cielo e che non è fatto da mano d’uomo, e quei sacrifici erano un ombra del vero sacrificio che Cristo avrebbe offerto nella pienezza dei tempi. Essi erano un’ombra perché con quel sangue i peccati degli adoratori non venivano mai cancellati dalla loro coscienza. L’Antico Patto dunque si fondava su dei sacrifici imperfetti che non avevano il potere di purificare la coscienza dell’uomo dalle opere morte e difatti la memoria di quei peccati non era mai cancellata. Ma Dio tramite i profeti promise che sarebbe venuto il giorno in cui avrebbe fatto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un Nuovo Patto, non come quello che Egli aveva fatto con i loro padri quando li aveva tratti fuori dall’Egitto, perché Egli avrebbe avuto misericordia delle loro iniquità e non si sarebbe più ricordato dei loro peccati. Questo Patto egli lo ha fatto nella pienezza dei tempi tramite Gesù Cristo il Suo Figliuolo, il quale mediante l’offerta propiziatoria del suo corpo ci ha santificati; in altre parole, Gesù, mediante il Suo prezioso sangue, ha purificato la nostra coscienza dalle opere morte che il sangue di becchi e di vitelli non potevano togliere. Dio, in virtù del sangue di Gesù, ha avuto misericordia delle nostre iniquità e non si ricorda più dei nostri peccati. Gesù dunque ha dedicato il Nuovo Patto con il suo sangue che Egli sparse per la remissione dei nostri peccati. E con quel sangue è entrato – lo stesso giorno che i discepoli lo videro andare in cielo - nel santuario celeste, e non in un santuario fatto da mano d’uomo come quello in cui entrava il sommo sacerdote una volta all’anno con sangue non suo, per comparire davanti a Dio per noi e per intercedere sempre per noi. In virtù di quel sangue noi siamo stati dunque riconciliati con Dio; è il sangue del Nuovo Patto che Dio aveva predetto avrebbe fatto con noi. Ho detto poco fa che sia il santuario terreno che i sacrifici dell’Antico Patto erano delle ombre e non la realtà stessa delle cose, ma anche il Sommo Sacerdote era un ombra infatti egli rappresentava il Sommo Sacerdote dei futuri beni, cioè Gesù Cristo. Era un ombra perché anch’egli era circondato da infermità, ed a cagione di questa egli era obbligato ad offrire dei sacrifici per i peccati tanto per sé stesso quanto per il popolo; mentre Gesù Cristo fu tentato in ogni cosa come noi però senza peccare, per cui Egli potè caricarsi delle nostre iniquità ed offrire sé stesso per i nostri peccati. Il Sommo Sacerdote sotto l’Antico Patto era impedito per la morte di durare e quindi il sacerdozio era trasmissibile, mentre Gesù Cristo perché dimora in eterno ha un sacerdozio che non si trasmette, ond’è che può anche salvare appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio vivendo egli sempre per intercedere per loro. Inoltre ogni Sommo Sacerdote sotto l’Antico Patto fu fatto tale senza giuramento, mentre Cristo fu fatto Sommo Sacerdote con giuramento per opera di Dio, e questo Dio lo fece per mostrare vie meglio agli eredi della promessa la immutabilità del suo consiglio.

Il Nuovo Patto è dunque migliore dell’Antico perché è fondato su migliori promesse. La gloria del Nuovo Patto è molto superiore alla gloria dell’Antico Patto; l’Antico Patto è vicino a sparire, mentre il Nuovo Patto è un Patto Eterno in virtù del cui sangue Dio ha tratto dai morti Gesù nostro Signore, il gran Pastore delle pecore. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.

 

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