5. Tutte le volte che sento una predica su Giacobbe viene detto che lui è un ingannatore o imbroglione. Io ora non ne sono convinto. Qual’è la vostra posizione? Ve ne sarei grato se mi deste con la Parola di Dio delucidazione a ciò.

 

La nostra posizione in merito a Giacobbe è che Giacobbe effettivamente in una circostanza della sua vita agì con l’inganno nei confronti di suo padre Isacco per farsi benedire in luogo di Esaù. Ecco i passi biblici che descrivono dettagliatamente questo comportamento ingiusto di Giacobbe: "Or avvenne, quando Isacco era divenuto vecchio e i suoi occhi indeboliti non ci vedevano più, ch’egli chiamò Esaù, suo figliuolo maggiore, e gli disse: ‘Figliuol mio!’ E quello rispose: ‘Eccomi!’ E Isacco: ‘Ecco, io sono vecchio, e non so il giorno della mia morte. Deh, prendi ora le tue armi, il tuo turcasso e il tuo arco, vattene fuori ai campi, prendimi un po’ di caccia, e preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono; portamela perch’io la mangi e l’anima mia ti benedica prima ch’io muoia’. Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava ad Esaù suo figliuolo. Ed Esaù se n’andò ai campi per fare qualche caccia e portarla a suo padre. E Rebecca parlò a Giacobbe suo figliuolo, e gli disse: ‘Ecco, io ho udito tuo padre che parlava ad Esaù tuo fratello, e gli diceva: Portami un po’ di caccia e fammi una pietanza saporita perch’io la mangi e ti benedica nel cospetto dell’Eterno, prima ch’io muoia. Or dunque, figliuol mio, ubbidisci alla mia voce e fa’ quello ch’io ti comando. Va’ ora al gregge e prendimi due buoni capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. E tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire’. E Giacobbe disse a Rebecca sua madre: ‘Ecco, Esaù mio fratello è peloso, e io no. Può darsi che mio padre mi tasti; sarò allora da lui reputato un ingannatore, e mi trarrò addosso una maledizione, invece di una benedizione’. E sua madre gli rispose: ‘Questa maledizione ricada su me, figliuol mio! Ubbidisci pure alla mia voce, e va’ a prendermi i capretti’. Egli dunque andò a prenderli, e li menò a sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano al padre di lui. Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù suo figliuolo maggiore, i quali aveva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figliuolo minore; e con le pelli de’ capretti gli coprì le mani e il collo, ch’era senza peli. Poi mise in mano a Giacobbe suo figliuolo la pietanza saporita e il pane che avea preparato. Ed egli venne a suo padre e gli disse: ‘Padre mio!’ E Isacco rispose: ‘Eccomi; chi sei tu, figliuol mio?’ E Giacobbe disse a suo padre: ‘Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu m’hai detto. Deh, lèvati, mettiti a sedere e mangia della mia caccia, affinché l’anima tua mi benedica’. E Isacco disse al suo figliuolo: ‘Come hai fatto a trovarne così presto, figliuol mio?’ E quello rispose: ‘Perché l’Eterno, il tuo Dio, l’ha fatta venire sulla mia via’. E Isacco disse a Giacobbe: ‘Fatti vicino, figliuol mio, ch’io ti tasti, per sapere se sei proprio il mio figliuolo Esaù, o no’. Giacobbe dunque s’avvicinò a Isacco suo padre e, come questi l’ebbe tastato, disse: ‘La voce è la voce di Giacobbe; ma le mani son le mani d’Esaù’. E non lo riconobbe, perché le mani di lui eran pelose come le mani di Esaù suo fratello: e lo benedisse. E disse: ‘Sei tu proprio il mio figliuolo Esaù?’ Egli rispose: ‘Sì’. E Isacco gli disse: ‘Servimi, ch’io mangi della caccia del mio figliuolo e l’anima mia ti benedica’. E Giacobbe lo servì, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve. Poi Isacco suo padre gli disse: ‘Deh, fatti vicino e baciami, figliuol mio’. Ed egli s’avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l’odore de’ vestiti di lui, e lo benedisse dicendo: ‘Ecco, l’odor del mio figliuolo è come l’odor d’un campo, che l’Eterno ha benedetto. Iddio ti dia della rugiada de’ cieli e della grassezza della terra e abbondanza di frumento e di vino. Ti servano i popoli, e le nazioni s’inchinino davanti a te. Sii padrone de’ tuoi fratelli, e i figli di tua madre s’inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!’ (Genesi 27:1-29).

Ora, come puoi vedere Giacobbe per ben quattro volte mentì a suo padre, la prima volta quando gli disse: ‘Sono Esaù, il tuo primogenito’, la seconda quando gli disse di mettersi a sedere e mangiare la sua caccia, cosa che non era vera perché quella non era la caccia di Giacobbe ma si trattava di due capretti che lui era andato a prendere nel gregge e che sua madre aveva cucinato, la terza quando rispondendo ad una domanda di Isacco sulla cacciagione disse che l’aveva trovata così presto perché Dio l’aveva fatta venire sulla sua strada, e poi infine quando rispose affermativamente alla domanda se fosse veramente Esaù. Ora, come si fa a non dire che Giacobbe non agì ingiustamente e con inganno nei confronti di Isacco? Ma d’altronde lo stesso Isacco quando poi venne Esaù per ricevere da lui la benedizione, capito che cosa era successo, disse a Esaù: "Il tuo fratello è venuto con inganno e ha preso la tua benedizione" (Gen. 27.35).

Certamente, Giacobbe agì in quella maniera ingiusta perché istigato da sua madre, ma questo nulla toglie al fatto che lui si comportò malamente. Lui ebbe le sue precise responsabilità come anche le ebbe sua madre Rebecca. E bada bene a non farti trascinare dietro coloro che dicono che dato che Dio aveva predetto e prestabilito che Esaù servisse Giacobbe, Giacobbe non può essere biasimato per quel comportamento. Non è affatto così, perché la responsabilità personale di Giacobbe rimane. Discolpare Giacobbe o giustificarlo, sarebbe come discolpare o giustificare i fratelli di Giuseppe per avere odiato, cercato di uccidere loro fratello, e averlo venduto come schiavo ad una carovana di Ismaeliti, semplicemente perché il loro comportamento faceva parte del piano che Dio aveva formato, secondo il quale Giuseppe doveva essere mandato in Egitto e diventare governatore d’Egitto per poi salvare con una grande liberazione Giacobbe e tutto il suo parentado.

 

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