36. Caro fratello, vorrei sapere la tua opinione su questo argomento: Come si può conciliare 1Cor.13:13 dove leggiamo che la fede e la speranza durano (presuppongo in eterno insieme alla carità), con altre dichiarazioni da cui sembra che la fede e la speranza cesseranno (vedi Rom. 8:24,25; 2 Cor. 5:7; Ebr. 8:11)? Quando sarà arrivata la perfezione a cosa serviranno la fede e la speranza?

 

Ascolta, fratello, la mia opinione è questa, e cioè che quando la perfezione sarà giunta noi smetteremo di sperare nella redenzione del nostro corpo, e questo perché il nostro corpo sarà trasformato dalla potenza di Dio e reso conforme al corpo della gloria del nostro Signore Gesù Cristo. Finalmente vedremo quello che per tanto tempo abbiamo sperato di vedere, e se lo vedremo redento che bisogno ci sarà ancora di sperare di vederlo redento? Dice bene Paolo: "Poiché noi siamo stati salvati in isperanza. Or la speranza di quel che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe egli ancora?" (Rom. 8:24). Si può sperare solo qualcosa che ancora non vediamo, quindi è evidente che fino a che non vedremo quello che noi aspettiamo con fede e pazienza la speranza sarà in noi, poi quando vedremo quello che abbiamo sperato allora quella speranza smetterà di essere tale. Potremo dire in quel giorno che quella era stata la nostra speranza per tanto tempo, ma certamente non potremo più dire di sperare ancora quella determinata cosa. E’ un po’ insomma come quando si prega Dio di provvedere ad una nostra particolare necessità; è evidente che fino a che Dio non ci darà quella cosa noi la spereremo, e poi smetteremo di sperare di riceverla una volta che l’avremo ricevuta. Se un genitore ha un figlio che vive lontano da Dio e prega Dio di salvarlo, egli può dire di avere la speranza di vedere un giorno suo figlio salvato dal Signore, ma è evidente che quando questo suo figlio sarà salvato non potrà continuare a sperare la stessa cosa perché quella speranza si è compiuta nel Signore, suo figlio è stato salvato perché mai dovrebbe ancora sperare che sia salvato?

Per ciò che concerne la fede invece ritengo che le cose siano un po’ diverse perché anche dopo che sarà giunta la perfezione noi continueremo a credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione, continueremo a credere che siamo stati salvati per grazia. Possiamo noi dire che quando la perfezione sarà venuta cesseremo di credere queste cose? Cesseremo di credere alla Parola di Dio? Io non me la sento di dire questo. Se lo dicessi dovrei pure dire che quando la perfezione sarà venuta i santi smetteranno di essere dei credenti perché la parola stessa ‘credenti’ indica il fatto che essi credono, che hanno la fede, e dato che essi non avrebbero più la fede cesserebbero di essere dei credenti. Ma come si può dire che un giorno i santi smetteranno di credere nel loro Salvatore e Signore?

Cosa dire allora delle parole di Paolo: "Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità" (1 Cor. 13:13)? Io ritengo che quel "durano" si riferisca al tempo presente infatti Diodati ha tradotto così: "Or queste tre cose durano al presente", e comunque tra queste tre cose la più grande è la carità.

Voglio dire pure questo; considerando che Paolo al versetto 2 parla di tutta la fede in modo da trasportare i monti, si può pure dire che quando la perfezione sarà venuta il dono della fede cesserà di esistere, questo dono infatti è uno dei doni spirituali menzionati da Paolo (cfr. 1 Cor. 12:9). Dono che permette di compiere segni prodigiosi, segni che naturalmente non ci sarà più bisogno di compiere quando la perfezione sarà venuta. Quindi sono pure d’accordo nel dire che la fede un giorno cesserà, ma la fede come dono dello Spirito Santo che mette in grado di fare miracoli, che è una fede speciale che non tutti i credenti hanno, come non tutti hanno il dono della diversità delle lingue, il dono di profezia, e così via. Quindi, in questo caso, intendendo per fede il dono spirituale della fede, va detto che tra le tre solo la carità non cesserà di esistere quando la perfezione sarà giunta.

 

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