Lettera aperta a Sergio Crocetti, anziano
della Chiesa Pentecostale ‘Zaccardiana’ di Roma, in risposta alla sua lettera |
Introduzione |
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Fratelli
nel Signore, in data 16 Dicembre 2009 ho ricevuto una mail da Sergio
Crocetti, che è anziano della Chiesa Pentecostale ‘Zaccardiana’ di Roma. Dato
che mi ha detto: ‘Se volete farmi contento pubblicate anche questo mio
scritto’, ho deciso di pubblicare la sua lettera. |
Ma
il punto è che la pubblicazione di questa sua lettera mi costringe a
pubblicare assieme ad essa la mia risposta, e questo perché questa lettera
contiene delle menzogne che vanno confutate. Sì, delle menzogne, e non posso
accettare che un credente, e per giunta anziano di una Chiesa, si permetta di
dire delle menzogne a mio riguardo. Se infatti pubblicassi solo la sua
lettera, voi apprendereste delle cose false sul mio conto, come anche delle
falsità dette a riguardo del Vangelo della grazia di Dio, e questo non voglio
che avvenga, per amore della verità. |
Ma
procediamo per ordine, affinché comprendiate poi la risposta che ho dato a
Crocetti Sergio. Il 17 Gennaio 2009 e il 20 Febbraio 2009, ho fatto delle
telefonate a questo fratello, avendo saputo da alcuni fratelli che avrei
potuto contattarlo telefonicamente per avere delle informazioni sugli
Zaccardiani, dato che queste informazioni mi servivano per un lavoro. La
prima telefonata durò 1 ora e 15 minuti circa, mentre la seconda 1 ora e 1
minuto, e sono state ambedue telefonate cordiali. |
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Prima telefonata |
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Nella
prima telefonata che gli ho fatto, io mi sono presentato con nome e cognome,
come fratello pentecostale trinitariano, e gli ho detto anche da chi avevo
ricevuto il suo telefono. Gli ho detto
che stavo facendo delle ricerche sulla storia del Movimento Pentecostale e
quindi avevo bisogno di avere notizie dall’interno degli Zaccardini sulle due
scissioni che ci furono nella Chiesa di Roma, la prima nel 1935 e la seconda
nel 1945. Crocetti mi ricostruì la storia della prima scissione - quella che
scaturì da un peccato di fornicazione compiuto da uno dei figli dell’allora
pastore della Chiesa di Roma Ettore Strappaveccia (1886-1957),
che Domenico Zaccardi (1900-1978) considerava imperdonabile mentre altri lo
consideravano perdonabile - avendo appreso i fatti direttamente dal fratello
Domenico Zaccardi, di cui mi disse anche dei particolari della sua vita
avendolo conosciuto personalmente (particolari che io non conoscevo) come
anche particolari della vita dell’allora pastore Strappaveccia. Fu da questa
prima telefonata che appresi che il libretto dal titolo ‘è stato necessario
scrivervi’ – ad uso interno degli Zaccardiani -, è stato scritto da Sergio
Crocetti (dato che il libro non porta il nome dell’autore), perché fu lui
stesso a dirmelo senza che io glielo avessi chiesto. Da questa telefonata
ebbi la conferma dalla sua stessa
bocca che per gli Zaccardiani la fornicazione è un peccato a morte, cioè non
perdonabile. Ma seppi anche una cosa nuova, che oltre alla fornicazione
c’erano altri peccati a morte secondo gli Zaccardiani. |
Crocetti
mi riferì anche dei particolari sulla seconda scissione, quella in cui ebbe
un ruolo di primo piano Roberto Bracco (1915-1983), che si distaccò assieme
ad altri fratelli dagli Zaccardini perché non sopportavano più tutte le
posizioni dottrinali di Zaccardi, per fondare una nuova Chiesa. Poi parlammo
anche del fatto che una buona parte delle Chiese Pentecostali di allora
decisero di costituire l’associazione ADI, con uno statuto ecc (non dando retta
quindi a Luigi Francescon, cosa questa che dissi io e che lui mi confermò).
Gli chiesi la loro posizione sul prendere le medicine in caso di malattia,
sul rapimento segreto, gli chiesi se secondo la dottrina degli Zaccardiani
noi siamo già nella grande tribolazione (perché mi erano arrivate delle voci
a tale riguardo e io cercavo una conferma o una smentita), la loro posizione
sulla predestinazione, e a tutte queste mie domande lui ha risposto
cordialmente. Poi dopo avere parlato della predestinazione, mentre Crocetti
diceva che le cose occulte appartengono a Dio mentre le cose rivelate sono
per noi, e mi diceva che ci sono certi passi difficili a capire che vanno
confrontati con altri passi per evitare di dare loro un significato errato
perché la Scrittura non contraddice la Scrittura, egli ha citato il passo di
Paolo ai Corinzi: “Ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana, a
perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signor Gesù”
(1 Corinzi 5:5), al che io gli ho detto: ‘Se si ravvede!’, al che lui mi ha
detto: ‘Per noi, per il nostro concetto spirituale, noi non gliela diamo
questa interpretazione’, e proseguendo mi raccontò come Domenico Zaccardi
spiegava quel passo, cioè dicendo che lo spirito che sarà salvato in quel
giorno è quello della Chiesa! Io naturalmente gli ho confutato questa
interpretazione facendogli notare che poco prima Paolo aveva parlato della
carne di quel tale e quindi anche lo spirito era quello di quel tale. Su
questo punto ci siamo trovati in disaccordo, e gliel’ho detto molto
chiaramente che il peccato di fornicazione è perdonabile. Al che lui ha
detto: ‘D’altra parte un motivo per cui non siamo uniti, credo è proprio
questo, il più importante! No?’ Poi lui ha accennato ad un passo della
Scrittura che riguarda il peccato a morte, e quindi gli ho spiegato che non
tutti i peccati sono a morte, e la fornicazione non è un peccato a morte,
perché da esso un credente si può ravvedere ed essere così perdonato (e gli
ho spiegato in cosa consiste il peccato a morte). Al che lui mi ha ribadito:
‘Purtroppo, questo è il motivo che ci tiene lontani’, e mi ha spiegato perché
lui non se la sente di abbandonare questa sua posizione che prevede il non
perdono per il peccato di fornicazione dicendomi: ‘Per me è come un’offesa,
un oltraggio, alla potente opera di Dio’. E mi citò pure un caso di molti
anni fa verificatosi nel loro mezzo di un credente che in un momento d’ira
aveva bestemmiato, e Domenico Zaccardi lo espulse seduta stante. Dopo del
tempo quel credente telefonò a Zaccardi dicendogli piangendo che lui aveva
chiesto perdono a Dio e sentiva di essere stato perdonato, e il Zaccardi gli
disse: ‘Se il Signore ti ha perdonato, io sono contento. Però noi abbiamo una
dottrina, è con molto dispiacere che ti dico che non puoi rientrare’. Io ho
insistito dunque facendogli notare che secondo la Scrittura, cosa questa
confermata anche dall’esempio da lui raccontatomi, anche un credente che
commette il peccato di bestemmia può ravvedersi e ottenere il perdono perché
quel peccato non è quello imperdonabile. E gli ho poi citato il caso di
Jezabel e dei servitori di Cristo che commettevano fornicazione con lei
facendogli notare che Gesù diede del tempo per ravvedersi sia a Jezabel che
ai suoi servitori. Ma lui ha dato una interpretazione spirituale al peccato
di fornicazione o adulterio commesso dai servitori di Cristo con Jezabel. Gli
ho contestato la sua interpretazione, ma lui non ha voluto riconoscere la
verità ed ha fatto questa affermazione che mi ha colpito per la sua assurdità:
‘Nel momento che si fiuta la possibilità di ravvedimento, e le anime credono
in quella dottrina, si è indebolito proprio tutta la dottrina’!!! |
Alla
fine della telefonata l’ho ringraziato e salutato con la pace. |
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Seconda telefonata |
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Nella
mia seconda telefonata del 20 febbraio 2009 ho cominciato a chiedergli se era
vero che si erano costituiti come associazione ONLUS (dandosi quindi uno
statuto e un presidente), e Crocetti mi ha risposto di sì, ‘perchè siccome
stiamo costruendo questa Chiesa non c’era nessuna possibilità di farla se non
in questa forma, questo è stato il motivo’. Poi gli ho chiesto cosa c’entrava
il locale di culto di Via dell’Edera (a Roma) con gli Zaccardiani (che viene
data da alcuni come la via dove c’è la loro sede), e lui mi ha risposto che
una ventina di anni fa essi sono andati via da là per andare a Torre Maura a
Via dei Piovanelli (che è l’attuale loro sede). Poi gli ho chiesto quante
comunità Zaccardiane ci sono in Italia, e quanti sono gli Zaccardiani in totale.
Poi gli ho chiesto di raccontarmi la testimonianza personale di Domenico
Zaccardi, dato che lui lo ha conosciuto personalmente; e lui mi ha riferito
svariate cose. Poi gli ho chiesto se
quando una parte delle Chiese Pentecostali si costituirono in Associazione, e
fu proposto agli Zaccardiani di aderire all’Associazione, a proposito di quei
fatti il fratello Domenico Zaccardi gli aveva riferito di qualche rivelazione
(in sogno, visione o con una voce) data da Dio a qualche credente di quel
tempo per avvertirli di non entrare nell’Associazione. Lui però mi ha detto
che non sapeva nulla a tal proposito, sottolineandomi anche che secondo lui
la ragione principale per cui gli Zaccardiani non vollero mettersi con quelle
Chiese era perché quelle Chiese ammettevano il perdono dopo il peccato, e
comunque a quel tempo gli Zaccardiani erano contrari a che la Chiesa si
mettesse con lo Stato. E poi mi ha accennato di nuovo sulla loro decisione
(sofferta) di costituirsi in associazione ONLUS per comprare un terreno e
costruire il nuovo locale di culto, che mi ha detto – a mia domanda - si
trova in via di Tor Tre Teste 12. Poi gli ho chiesto se avevano una
sorta di convegni dei conduttori di tutte le Chiese Zaccardiane. Poi gli ho
chiesto quali sono le Chiese Zaccardiane più numerose in Italia. Poi gli ho
chiesto come e dove celebrano i matrimoni e i funerali. Gli ho chiesto poi la
loro posizione su Internet. Poi ho chiesto se gli Zaccardiani tendono a
sposarsi solo tra loro, e lui mi ha detto che non esiste tra loro che uno di
loro si sposi con un pentecostale di una Chiesa non Zaccardiana. Una cosa
simile è sconsigliata fortemente, perché ‘se uno sta a destra e l’altro sta a
sinistra non vedo perché ci deve poi stare l’unione nel matrimonio, che
comunione ci può essere?’. Non gli viene in mente a nessuno tra di loro di
sposarsi con un Pentecostale non Zaccardiano. Poi gli ho chiesto notizie
sulla scissione che c’è stata tra loro nel 1991, e lui mi ha detto quante
comunità più o meno si sono distaccate ed altre cose riguardanti la persona a
causa della quale quella scissione venne a prodursi. Inoltre gli ho chiesto
la loro posizione sulle trasfusioni di sangue, e mi ha detto che non sono
favorevoli ‘nel modo più assoluto’. Poi gli ho domandato come raccolgono le
offerte dei fedeli. Poi gli ho chiesto la loro posizione odierna sulla
patente per la donna, dato che Domenico Zaccardi era fortemente contrario.
Loro però adesso quando la macchina è necessaria la permettono alla donna.
Gli ho chiesto la loro posizione sulla decima, e mi ha detto che loro sono
contrari a insegnare quel precetto sotto la grazia. Poi gli ho chiesto se i
figli di Ettore Strappaveccia si erano convertiti. L’ho ringraziato per tutte
le informazioni che mi ha dato. Gli ho chiesto alcune cose su di lui. E poi
stavamo per accomiatarci, quando lui mi ha detto che ci teneva a dirmi che
loro riconoscevano come fratelli anche quelli del gruppo che si è scisso nel
1991 (anche se quest’ultimi si considerano ora i veri Zaccardiani). A questo
punto – dato che nel contesto di un discorso che stavamo facendo gli stavo
dicendo che quando una persona muore o va in paradiso o all’inferno - gli ho
detto che avevo scoperto che Luigi Francescon credeva nella dottrina del
sonno dell’anima, e gli ho spiegato in che cosa consiste questa dottrina, e
lui questo non lo sapeva. Ecco dunque come è uscito il nome di Francescon in
questa seconda telefonata. Naturalmente Crocetti non accetta la dottrina del
sonno dell’anima (come non l’accetto neppure io) e quindi l’ha contestata citando
un passo dell’Apocalisse. A questo punto ecco allora che Crocetti – senza
essere da me sollecitato o senza che io gli avessi chiesto alcunché su
Francescon (1866-1964) - mi dice: ‘Comunque
Francescon quando che è morto non è morto essendo unito con noi, noi eravamo
già disuniti’, e lui mi ha spiegato su mia richiesta cosa voleva dire, e mi
ha detto che tra loro e Francescon c’era stata la divisione ‘perchè
ritornando in America, lui comunque ammise il divorzio, e di conseguenza non
lo abbiamo più riconosciuto noi’. Al che io gli ho detto che la Congregaçāo Cristā no Brasil (Congregazione
Cristiana in Brasile - CCB),
che è stata fondata da Luigi
Francescon) ammette le seconde nozze in caso di fornicazione, e quindi quello
che mi aveva detto era confermato. E Crocetti ha proseguito dicendo che
sapeva che Zaccardi quando venne a conoscenza di questa posizione di
Francescon interruppe qualsiasi relazione con Francescon. Poi gli ho chiesto
se Roberto Bracco avesse la stessa posizione di Francescon sul divorzio e
seconde nozze, ma lui non ha saputo rispondermi. Poi mi è venuto in mente di
chiedergli se loro insegnano il ribattesimo per quei credenti già battezzati
in altre chiese Pentecostali (come per esempio le ADI) che vogliono entrare a
far parte degli Zaccardiani, e mi ha risposto: ‘Non è che abbiamo messo una
regola fissa, anche se anni fa c’era questa regola per tanti motivi, perché
il fratello Zaccardi era molto geloso. In questo, lui diceva: ‘E’ facile che
loro hanno creduto nel Signore … poi dopo hanno peccato, e poi vengono da noi
e noi gli rifacciamo il battesimo; questo era il ragionamento del fratello
Zaccardi’. Poi nel proseguio del discorso alla mia domanda se una persona
veramente convertita o nata di nuovo in un'altra chiesa pentecostale doveva farsi
ribattezzare da loro, lui mi ha fatto capire che in questo caso non c’è la
necessità di un altro battesimo in acqua. |
L’ho
ringraziato di nuovo, e l’ho salutato. Questa volta anche lui mi salutato con
‘pace’. |
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Questo
è il resoconto di ambedue le telefonate che ho fatto a Crocetti Sergio. Ce ne
sarebbe dovuta essere una terza, ma dopo avere preso appuntamento telefonico
con sua moglie (e se non ricordo male lui era a casa e l’appuntamento fu
stabilito con il consenso di lui dopo che la moglie gli parlò), la sera
quando ho telefonato all’orario stabilito ed anche oltre non mi ha risposto
nessuno. |
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La lettera di Sergio
Crocetti |
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16
Dicembre 2009 |
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Considerazioni |
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Quando
sono stato contattato mi è stato detto che si volevano acquisire notizie a
riguardo di Francescon. |
Oggi
io vedo che dalle due telefonate da me ricevute, ne sono state fatte delle
pubblicazioni in Internet e un file audio con il titolo: “Le eresie degli Zaccardiani”. |
Posso
dire che mi sono veramente compiaciuto del lavoro da Voi svolto, in quanto la
Verità del Vangelo, che tramuta l’uomo e lo salva dandogli la forza di non
peccare più, è stata divulgata. |
Disse
Gesù a Pilato: “Tu lo dici…”. Quindi questo non viene detto da noi
Zaccardiani, ma da chi è portato a confutare. |
Sento
di cuore di ringraziarVi per il lavoro svolto alla difesa della Verità che
ancora oggi grida e dice: “Da ora in avanti non peccare PIU’ che peggio non
ti avvenga”. |
Se
volete farmi contento pubblicate anche questo mio scritto. |
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Distinti
saluti da Crocetti Sergio |
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La mia risposta |
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Tu dici: Quando sono stato
contattato mi è stato detto che si volevano acquisire notizie a riguardo di
Francescon. |
Io ti rispondo: Pace a te. Sergio, ascolta, io
quando ti chiamai al telefono la prima volta non ti dissi affatto che ti
avevo contattato perché volevo acquisire notizie su Francescon, ma sulle
scissioni che si verificarono nella chiesa di Roma nel 1935 e 1945, e difatti
non ti chiesi nulla a riguardo di Francescon. Nella prima telefonata
Francescon lo menzionai io quando ti dissi che quando le Chiese Pentecostali
vollero costituirsi in associazione con uno statuto non vollero dare retta a
Francescon, che era contrario (cosa che tu mi confermasti perché la sapevi),
ma quella fu la sola ed unica volta che il nome di Francescon uscì fuori e di
cui si disse qualcosa. Nella mia prima telefonata quindi non ti chiesi nulla
su Francescon. Stesso discorso per la seconda telefonata, infatti il nome di
Francescon venne fuori dalla mia bocca quando pareva che la telefonata fosse
al termine, infatti ti dissi che avevo scoperto che Luigi Francescon credeva
nella dottrina del sonno dell’anima, e poi proseguendo a parlare tu mi
dicesti senza che io ti avessi fatto alcuna domanda in merito: ‘‘Comunque
Francescon quando che è morto non è morto essendo unito con noi, noi eravamo
già disuniti’, e poi mi hai spiegato su mia richiesta cosa volevi dire. |
Come mai dunque adesso te ne esci fuori dicendo: ‘Quando sono stato
contattato mi è stato detto che si volevano acquisire notizie a riguardo di
Francescon, quando io non ti ho chiesto notizie su Francescon in nessuna
delle tue telefonate’? Questa è una menzogna, e di questo peccato devi
ravvederti, e devi chiedere perdono pubblicamente. E’ un peccato perché tu
con queste parole hai attestato il falso contro di me, e sta scritto nella
legge: “Non attestare il falso contro il tuo prossimo” (Esodo 20:16), e il
peccato è la violazione della legge (1 Giovanni 3:4). E devi chiedere perdono
pubblicamente per esso per questa ragione. Tu hai voluto che io pubblichi
questa tua lettera. Cosa sarebbe accaduto però se i fratelli l’avessero
letta, senza sapere come erano andate tutte le cose? Avrebbero capito che io
ti ho chiamato al telefono per avere notizie su Francescon, e non invece per
avere informazioni sulle scissioni nella chiesa di Roma in cui furono
coinvolti Strappaveccia, Zaccardi, Roberto Bracco ed altri. Non solo, essi
non avrebbero saputo neppure che ti ho fatto tante domande sulle vostre
dottrine, pratiche, e così via, e che tu mi hai gentilmente risposto a tutte quante
le mie domande. Praticamente tu con la tua menzogna avresti fatto capire che
io ti ho telefonato per chiederti notizie su Luigi Francescon, e che se tu mi
hai detto qualcosa su di voi Zaccardiani è stato perché poi nel parlare con
te è stato inevitabile che tu mi parlassi di voi Zaccardiani. |
Ti pare giusto questo? Questo significa distorcere la realtà dei
fatti, e presentare le cose come si vogliono e non come sono realmente
andate, e Dio detesta che questo venga fatto. La Scrittura ci comanda di aborrire
la menzogna, e ci ordina di dire la verità gli uni agli altri, ma tu hai
palesemente violato questo comandamento. Vergognati, e sei pure un anziano di
Chiesa che deve dare il buon esempio al gregge. E’ questo dunque il buon
esempio che dai? |
Ti confesso che sono rimasto estremamente turbato nel leggere le tue
parole, perché mostrano che non sei stato onesto con me. E quindi adesso tu
dirai ai fratelli di fra i Zaccardiani che io ti contattai per quel motivo,
naturalmente, e forse già molti hanno sentito ciò! D’altronde se tu hai
voluto che queste tue parole siano pubblicate, vuol dire che tu volevi che
essi andando al nostro sito leggessero queste parole: e quindi questa è la
tua versione dei fatti. E siccome so che la parola di un anziano degli Zaccardiani
non viene messa in discussione per nessun motivo, tu saresti stato creduto al
cento per cento. Ma hai fatto male i tuoi calcoli, perché adesso tutti gli
Zaccardiani sapranno la vera ragione per cui ti ho contattato, e le cose che
mi hai detto sugli Zaccardiani, alcune delle quali non le avevo dette nella
mia confutazione audio dell’eresia degli Zaccardiani, e questo perché ho
dovuto ricostruire ambedue le telefonate che ti ho fatto per dimostrare che
hai mentito nel dire che io ti avevo contattato per avere notizie a riguardo
di Francescon. Così adesso tutti gli Zaccardiani possono vedere come un loro
anziano mente sapendo di mentire. Io spero che tu riconosca il tuo peccato, e
che tu lo faccia pubblicamente. Perché ne va della tua testimonianza. |
Ci stiamo poi
domandando il perché ti sei precipitato a scrivermi questa mail, esponendoti
in prima persona, invitandomi a pubblicarla sul nostro sito, quando sappiamo
che non è da voi agire in questa maniera. C’è sicuramente qualcosa sotto che
non sappiamo, ma sono sicuro che presto verremo a scoprirla, perché non c’è
niente di nascosto che non abbia ad essere manifesto. Abbiamo delle
impressioni, dei presentimenti, ma aspettiamo che ci siano confermati. |
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Tu dici: Oggi io vedo che dalle due telefonate da me
ricevute, ne sono state fatte delle pubblicazioni in Internet e un file audio
con il titolo: “Le eresie degli Zaccardiani”. |
Io ti rispondo: Non so a cosa ti
riferisci quando parli delle pubblicazioni in Internet che sono state fatte
dalle due telefonate che io ti ho fatto, perché io ho pubblicato il mio libro
‘I Pentecostali
Zaccardiani’ il 25 Dicembre 2009. Peraltro, prima che io facessi la
confutazione audio sugli Zaccardiani (che è del 4 Novembre 2009) c’erano già
delle informazioni in Internet sugli Zaccardiani (sul sito del Cesnur),
per cui esse non sono state per nulla tratte dalla confutazione audio che ho
fatto in cui nel parlare di voi mi sono basato anche su quello che mi hai
detto tu nelle due telefonate come neppure dal mio suddetto libro. Non so se
ti riferisci alle informazioni su di voi presenti sul sito del Cesnur,
comunque sappi che se ti riferisci ad esse, esse esistevano ancora prima
delle due telefonate che ti ho fatto (tanto è vero che io le conoscevo già).
Se però ti riferisci ad altre pubblicazioni sul vostro conto, ti pregherei di
farmele conoscere. |
Per quanto riguarda invece il file audio, ti faccio presente che il
suo titolo è 'Contro
l'eresia degli Zaccardiani'’. Dove tu abbia letto ‘Le eresie degli
Zaccardiani’ non lo so proprio. |
Fammi dunque sapere quali e dove sono queste pubblicazioni Internet
che secondo te sono state fatte dalle mie due telefonate che ti ho fatto e
dove si trova il file audio dal titolo: ‘Le eresie degli Zaccardiani’. Mi
interessa molto saperlo. |
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Tu dici: Posso dire che mi sono veramente compiaciuto
del lavoro da Voi svolto, in quanto la Verità del Vangelo, che tramuta l’uomo
e lo salva dandogli la forza di non peccare più, è stata divulgata. |
Io ti rispondo: Prima pare che tu ti
dolga (mi pare evidente questa tua doglianza) con me perché dalle mie
telefonate sono state fatte delle pubblicazioni in Internet sul vostro conto
e in un file audio dal titolo ‘Le eresie degli Zaccardiani’, e adesso dici
che sei veramente compiaciuto del lavoro da noi svolto ‘in
quanto la Verità del Vangelo, che tramuta l’uomo e lo salva dandogli la forza
di non peccare più, è stata divulgata’. Ora, tu sei quindi rimasto contento dalla confutazione che ho fatto perché
adesso i credenti hanno sentito – quando ho esposto la vostra dottrina – ‘la Verità del
Vangelo, che tramuta l’uomo e lo salva dandogli la forza di non peccare più’.
Già perché il Vangelo quello potente lo avete solo voi,
noi invece predichiamo un Vangelo debole! Il Vangelo che noi predichiamo
infatti non dà al credente la forza di non peccare più, mentre il vostro sì!!
Mi dovresti spiegare allora perché tu che divulghi la verità del Vangelo ‘che tramuta l’uomo e lo salva dandogli la
forza di non peccare più’ non hai avuto la forza di non
peccare contro di me, quando hai mentito dicendo che ‘quando sono stato
contattato mi è stato detto che si volevano acquisire notizie a riguardo di
Francescon’? Tu lo sai bene infatti
come stanno le cose, cioè la ragione per cui ti ho contattato. Spiegami
dunque, sono in attesa di saperlo. Ti ribadisco poi che il Vangelo predicato
da Paolo, libera il peccatore dal peccato, ma non lo fa diventare una persona
che non pecca più, non gli dà la forza di non commettere più alcun peccato,
altrimenti l’apostolo Giovanni non avrebbe detto: “Se diciamo di non aver
peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi” (1 Giovanni
1:10), ed anche: “Se diciamo d’esser senza peccato, inganniamo noi stessi, e
la verità non è in noi” (1 Giovanni 1:8), ed ancora: “Figliuoletti miei, io
vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se alcuno ha peccato, noi
abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; ed egli è
la propiziazione per i nostri peccati; e non soltanto per i nostri, ma anche
per quelli di tutto il mondo” (1 Giovanni 2:1-2). Come puoi ben vedere,
Giovanni sta parlando ai santi, ai riscattati, agli eletti, e gli dice che
noi non possiamo dire di essere senza peccato e di non avere peccato, altrimenti
inganniamo noi stessi. E io credo proprio questo, che voi invece dicendo
quello che dite state ingannando voi stessi. |
Vedi, Sergio, questo tuo modo di agire, cioè il fatto che tu abbia
mentito, mi ha fatto venire in mente dei fatti che ti voglio raccontare e che
ci sono accaduti personalmente molti anni fa qua nel Lazio. Premetto che era
la prima volta che incontravamo credenti ‘Zaccardiani’. Era il luglio 1990,
eravamo lungo una strada di Valmontone (Roma) ad evangelizzare, quando una
persona a cui stavamo parlando di Cristo, ci disse di conoscere un
‘evangelista’ che faceva il pittore (cioè l’imbianchino), di nome Mario, che
abitava ad Artena. Decidemmo quindi di recarci in questo paese contiguo a
visitare questo credente. Lungo la strada per Artena chiedemmo indicazioni a
delle persone, che guarda caso lo conoscevano personalmente. La figlia del
capofamiglia si offrì a portarci con la macchina a casa del pittore, e noi
naturalmente fummo molto contenti. La signora ci portò dentro una bella
villa, ed una volta entrati nel cortile, ci fece uscire dicendo che la
famiglia che cercavamo era là indicandoci marito e moglie. Scesi dalla
macchina, la signora saluta la famiglia e va via e noi rimaniamo con quei
credenti. Salutiamo con la pace, e chiediamo di Mario il pittore. Lui era in
pantaloncini corti, mentre la moglie era vestita normalmente con la gonna. Ci
viene risposto inizialmente che non erano loro la famiglia di Mario
l’evangelista, che non lo conoscevano. Noi rimaniamo meravigliati, e
insistiamo essendo sicuri che erano loro quelli che cercavamo (avvertivamo
nello spirito che erano dei credenti). Nell’insistere salta fuori che Mario
era l’uomo che ci stava davanti in pantaloncini corti. Allora li riprendiamo
per averci mentito. La moglie allora, avendo capito che eravamo Evangelici,
anche perché avevamo la Bibbia in mano, dice o fa segno a suo marito di
andarsi a cambiare, e dopo qualche minuto lui torna con la camicia a maniche
lunghe e i pantaloni. Facciamo loro domande come: ‘Ma credete che Gesù è il
Figlio di Dio morto sulla croce e risorto? Credete nel battesimo con lo
Spirito Santo con il segno delle lingue?’ e altre domande. La risposta è sì.
Allora diciamo loro: ‘Ma allora siete dei fratelli! Pace!’. Ci viene detto
‘Pace’ a forza. Diciamo loro che siamo venuti solo per conoscerli, e che non
cerchiamo niente. Allora ci chiedono: ‘Avete le lettere?’ ‘Quali lettere?’
rispondiamo noi. ‘Quelle dei nostri capi!’ ‘No, abbiamo solo le lettere degli
apostoli!’ diciamo loro. Il discorso si prolunga – era la prima volta che
avevamo un incontro simile con dei credenti – ma insistono che non possono
riceverci senza le lettere. Decidiamo allora di andarcene, salutandoli. Un
caldo tremendo perché in pieno pomeriggio, che si grondava di sudore, e ce ne
andiamo senza avere ricevuto neppure un bicchiere d’acqua. Usciamo da quella
villa con una delusione mai provata prima, facendoci tante domande. Adesso
comprendiamo perché non ci hanno accolto, ma non giustifichiamo questo loro
comportamento, anche perché ci hanno mentito. |
Ho raccontato questo episodio emblematico, perché è già la seconda
volta che degli Zaccardiani mentono nei nostri confronti. E questo mi fa
molto riflettere. Avete una dottrina così rigida e rigorosa a riguardo del
peccato di cui andate peraltro fieri, e poi vedo che MENTITE con così tanta
facilità. |
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Tu dici: Disse Gesù a Pilato: “Tu lo dici…”. Quindi
questo non viene detto da noi Zaccardiani, ma da chi è portato a confutare.
Sento di cuore di ringraziarVi per il lavoro svolto alla difesa della Verità
che ancora oggi grida e dice: “Da ora in avanti non peccare PIU’ che peggio
non ti avvenga”. |
Io ti rispondo: Certo, le dico io
queste cose sugli Zaccardiani a proposito del fatto che considerano il
peccato di fornicazione come anche altri peccati dei peccati non perdonabili,
ma le dite pure voi, e difatti io le ho sentite pure dalla tua bocca. Io è
chiaro che nel confutare la vostra eresia ho dovuto prima esporla, ma per
esporla ho dovuto basarmi anche sulle tue parole oltre che sulle parole di
altri Zaccardiani. |
Poi ribadisco che noi certamente insegniamo ‘non peccare più che
peggio non ti avvenga’, ma non interpretiamo queste parole come fate voi (cioè
affermando che se uno pecca dopo il battesimo per quel peccato non è previsto
il perdono e quindi accadrà che andrà all’inferno), perché la Scrittura
insegna che dopo la conversione ci si può ravvedere da qualsiasi peccato
tranne che dal peccato che mena a morte. |
Se a Jezabel, e ai servitori di Cristo che commettevano fornicazione
con lei, e mangiavano cose sacrificate agli idoli, in seno alla chiesa di
Tiatiri, Gesù Cristo diede il tempo e la possibilità di ravvedersi, secondo
che disse Gesù all’angelo della chiesa: “Ma ho questo contro a te: che tu
tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i
miei servitori perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate
agl’idoli. E io le ho dato tempo per ravvedersi, ed ella non vuol ravvedersi
della sua fornicazione. Ecco, io getto lei sopra un letto di dolore, e quelli
che commettono adulterio con lei in una gran tribolazione, se non si
ravvedono delle opere d’essa. E metterò a morte i suoi figliuoli; e tutte le
chiese conosceranno che io son colui che investigo le reni ed i cuori; e darò
a ciascun di voi secondo le opere vostre” (Apocalisse 2:20-23), chi siete voi
da negare ciò ad un credente che cade nel peccato di fornicazione o in un
altro simile? Ti vorrei fare notare che i servitori di Cristo commettevano
anche il peccato di mangiare cose sacrificate agli idoli, eppure il Signore
diede loro la possibilità di ravvedersi. E tutto ciò perché il Signore Gesù
considera questi peccati perdonabili. Chi siete voi dunque? Superiori a Gesù?
Volete essere più severi di Gesù sul peccato? Ma vergognatevi, vergognatevi
per le cose perverse che insegnate. |
E poi, se Paolo diede il tempo di ravvedersi a quei credenti della
Chiesa di Corinto che si erano dati alla fornicazione e all’impurità e alla
dissolutezza (che sono tutti peccati per i quali Paolo dice che coloro che li
commettono “non erederanno il regno di Dio” Galati 5:21), secondo che disse
“temo … che al mio arrivo l’Iddio mio abbia di nuovo ad umiliarmi dinanzi a
voi, ed io abbia a pianger molti di quelli che hanno per lo innanzi peccato,
e non si sono ravveduti della impurità, della fornicazione e della
dissolutezza a cui si erano dati” (2 Corinzi 12:21), chi siete voi da dire
che coloro che si danno a questi peccati non possono più ravvedersi ed essere
perdonati da Dio? Pensate di essere più spirituali dell’apostolo Paolo?
Pensate di essere più santi di Paolo in quanto siete più severi di Paolo
contro il peccato? Lo ripeto, vergognatevi, vergognatevi. Dimostrate una
spaventosa mancanza di conoscenza delle Scritture nel dire quello che dite a
proposito del peccato. |
In questa maniera voi avete assunto una posizione nei confronti del
peccato che neppure Cristo ha assunto e per questo siete da riprendere
severamente, perché fate apparire il Signore come un Signore spietato, senza
misericordia, o meglio limitate la misericordia di Dio, e con questa eresia
avete fatto dei grossi danni in mezzo alla fratellanza, perché sicuramente
avete fatto sprofondare delle anime nella disperazione, considerandole
imperdonabili da parte di Dio e quindi perdute e dirette all’inferno, quando
invece potevano ancora essere perdonate e accolte da Dio. Questa che voi
insegnate non è la verità del Vangelo, ma una menzogna dalla quale vi dovete
ravvedere. Voi mentite contro la verità nell’insegnare che non c’è
possibilità di perdono per un fratello che commette fornicazione o un altro
peccato, e vi esorto pubblicamente anche per iscritto ad abbandonare questo
falso insegnamento. Capisco che questo significherebbe rinnegare una parte
delle cose dette da Domenico Zaccardi, ma lo dovete fare se amate la verità.
Ma vedo che anche in voi c’è quel sentimento molto diffuso tra le Chiese che
spinge ad ascoltare l’uomo anziché la Parola di Dio. Ma porterete la pena
della vostra ribellione alla Parola di Dio. |
Che poi, proprio voi che avete assunto questa spietata posizione nei
confronti dei credenti che peccano, dico, proprio voi, peccate del continuo
contro altri fratelli del Corpo di Cristo, non considerandoli fratelli ma
eretici e schiavi del peccato, e mi riferisco ai credenti membri delle altre
Chiese Pentecostali. Quando tu stesso mi hai detto durante una delle
telefonate: ‘ADI è sinonimo di mondo, e mondo è sinonimo di ADI’ che cosa hai
voluto dire se non che praticamente tutti i membri delle ADI sono del mondo?
Ora come si fa a dire una simile cosa? Io non ardisco dire una cosa simile,
quantunque conosca bene sia i loro errori dottrinali che comportamentali,
perché in seno alle ADI ci sono tanti membri del Corpo di Cristo, nati di
nuovo, figli di Dio. Certo ci sono pure delle persone che hanno il nome di
Cristiani ma non lo sono, ma quelle ci sono in tutte le denominazioni (e pure
tra voi sicuramente). Per voi basta che uno che si dice Cristiano non ha la
vostra stessa dottrina, in particolare quella che dice che una serie di
peccati non sono più perdonabili dopo la nuova nascita, per definirlo ancora
parte di questo mondo o eretico, e quindi perduto. Questo è settarismo,
questo significa non riconoscere i fratelli. Chiunque ama Colui che ha
generato, ama anche chi è stato da Lui generato, dice l’apostolo Giovanni. E’
questo dunque l’amore vostro verso gli altri fratelli? Io vedo solo disprezzo
e arroganza, e tanta ignoranza. Volete far credere che voi siete spirituali,
quando invece siete carnali. Questi sono peccati che voi commettete contro
altri fratelli, sappiatelo, e Dio queste cose non le tollera. Un giorno
renderete conto a Dio per queste cose folli che dite contro altri fratelli. |
Voi vi siete creati un sistema tutto vostro, dove regna il settarismo,
dove regna il terrore di dissentire da una qualsiasi dottrina che abbia
insegnato Zaccardi o un altro dei vostri anziani predecessori, e questo
perché pensate che così facendo pecchereste contro lo Spirito o comunque
commettereste un grave peccato. Qualora qualcuno facesse notare che alcuni
vostri insegnamenti contrastano le Scritture è vostra consuetudine rispondere
con un'astuta, malvagia ed ipocrita affermazione: ‘Allora i santi fratelli
che erano ripieni di Spirito Santo hanno sbagliato?’. Se la risposta è si,
allora voi arrivate alla conclusione che il credente sta dicendo che lo
Spirito Santo ha sbagliato, e quindi a quel punto per voi è così facile
legare la risposta al peccato imperdonabile del parlare contro lo Spirito
Santo. Tra di voi si sente diverse volte dire: ‘Storto o dritto, bisogna
ubbidire ai santi fratelli perché sono unti dallo Spirito Santo, incapaci di
errare e Dio ci dice che dobbiamo essere sottoposti alle autorità e quindi
noi dobbiamo ubbidirli’. Avete dimenticato però che anche un anziano può
mettersi a insegnare una dottrina falsa, vedi per esempio l’apostolo Pietro
che era anche anziano e che ad Antiochia si mise a costringere i Gentili a
giudaizzare (e per questo fu ripreso da Paolo dinnanzi a tutti), e quindi è
bene sempre confrontare quello che l’anziano insegna con le Scritture e nel
caso uno dei suoi insegnamenti contrasta la Parola esso va rigettato. Voi
invece nutrite un rispetto verso Zaccardi che sorpassa il rispetto che
bisogna avere verso la Parola di Dio, infatti di Zaccardi accettate un falso
insegnamento senza curarvi minimamente del fatto che esso va apertamente
contro la Parola di Dio. |
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Tu dici: Se volete farmi contento pubblicate anche questo
mio scritto. |
Io ti rispondo: Come vedi l’ho pubblicato, quindi credo tu sia rimasto
contento. E per renderti ancora più contento ho deciso di pubblicare anche il
tuo libro ‘…è stato
necessario scrivervi’. Forse sarai rimasto meno contento per la mia
risposta alla tua lettera, ma ho sentito il dovere di dartela e spero proprio
che ti induca a riflettere e a ravvederti. |
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Tu dici: Distinti saluti da Crocetti Sergio |
Io ti rispondo: La grazia del nostro
Signore sia con te. |
E questo te lo dico perché ti considero un fratello in Cristo, e non
un estraneo, un incredulo, uno che ancora non ha conosciuto il Signore.
Nonostante tu insegni quella falsa dottrina e abbia mentito contro di me. |
Il tuo saluto finale invece ha l’evidente scopo di prendere le
distanze da me, e di far leggere agli Zaccardiani (e non solo a loro) che tu
mi tratti come si deve trattare un non Zaccardiano! D’altronde, la tua
lettera non inizia neppure in maniera da far capire che ti stai rivolgendo ad
un fratello. |
Prendo atto di tutto questo, ma io non ti ripagherò con la stessa
moneta. Il settarismo ve lo lascio a voi, continuate a foraggiarlo con questi
atteggiamenti insensati che non si addicono ai santi; certamente non
rimarrete impuniti e renderete conto a Dio in quel giorno anche per questo.
Quanto a me, mi studierò fino alla fine, con la grazia di Dio di riconoscere
come fratelli tutti coloro che sono nati di nuovo, a prescindere la denominazione
evangelica di appartenenza. Questo però non significa condividere o approvare
le false dottrine che possono essere professate da taluni nella loro
ignoranza, e difatti io confuto le false dottrine; ma da qui a negare che
essi siano fratelli, come fate voi nella vostra arroganza, ignoranza e
stoltezza, ce ne passa molto. |
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Giacinto
Butindaro |