Lettera di Remo Cristallo e mia
risposta |
INTRODUZIONE |
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Fratelli nel Signore, in data 25 Settembre
2010 ho ricevuto una lettera da parte di Remo Cristallo, in merito al mio
articolo del 15 Settembre 2010 dal titolo ‘Remo Cristallo, presidente della
Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (FCP): la decisione del
Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali va rispettata ma non
condivisa’. |
La pubblico come mi ha chiesto
l’interessato, ma con una mia risposta, perché questa lettera esige una
risposta. |
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Ecco la sua lettera: |
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‘Caro fratello Butindaro, |
In occasione dell’articolo comparso in data
15/9/2010 sul sito “la nuova via”, poiché mi sono giunte molte reazioni al
tuo scritto, ritengo opportuno scriverti per spiegare il punto di vista sulla
vicenda e sul punto controverso della mia intervista rilasciata a “Oltre”. |
“Ogni decisione presa in pura coscienza e
con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre
persone ………. Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere
condivisa” |
Chi mi conosce più da vicino sa che il tuo
giudizio rivolto alla mia persona è ingeneroso e lontano dalla realtà. |
Penso che le persone che si occupano di
comunicazione pubblica, e chi come te ne ha fatto una ragione di servizio
cristiano dovrebbe svolgere il suo lavoro all’interno di un confine etico
molto delicato con la preoccupazione costante di onorare la verità e nello
stesso tempo di non cadere in atteggiamenti di “giudizio” che facilmente
potrebbero ledere all’onorabilità di uomini di Dio e persone. |
Proprio quest’anno ho compiuto 50 anni di
ministero spesi in maniera integra e fedele al servizio del Signore. La mia
testimonianza di integrità è conosciuta e attestata da tanti credenti e
pastori in tutto il paese, mi meraviglio pertanto quando il tono del discorso
si abbassa ai livelli della “vergogna” oppure di chi si svende per qualche
beneficio personale o ecclesiale. |
I fratelli Valdesi e Metodisti non hanno
preso questa decisione a cuor leggero semplicemente per amore del “peccato
omosessuale”, la loro convinzione parte da una tesi scientifica sull’omosessualità
e da una interpretazione storico/critica sui testi della scrittura che
condannano l’omosessualità. La mia convinzione è diametralmente opposta e
penso che dal testo dell’intervista sia chiaro. |
Ti assicuro che non rispetto il peccato e
non ho difficoltà a denunciarlo a voce alta. Come tutti gli altri pastori, ho
solo compassione per i peccatori. |
La comunicazione scritta, come quella
verbale, non sempre riesce a trasferire in maniera precisa il proprio
pensiero, così è probabilmente accaduto nell’intervista rilasciata ad “Oltre”
in data 5/9/2010 E’ evidente che in un documento di 2000 parole dove viene
chiaramente illustrata la posizione contraria alla benedizione delle coppie
omosessuali non si può soffermarsi su un periodo del testo e tirare le più
avverse deduzioni. |
Non sarebbe piuttosto preferibile invitarmi
ad un chiarimento per una espressione “malintesa” nella mia intervista
piuttosto che redarguirmi in maniera così pubblica? |
A me sembra che la scrittura dia sempre una
possibilità di chiarificazione personale prima di rendere pubblica una
posizione sbagliata, ci insegna: “ .. poi dillo alla chiesa” Matteo 18:17 |
Con questa procedura etica si è mosso il
direttore di IC news ( Agenzia di informazione cristiana) quando,
interpellato da un lettore sulla questione della benedizione delle coppie
omosessuali, mi ha invitato a chiarire le mie affermazioni che a giudizio del
lettore sembravano “Accomodanti”. |
Per onestà fraterna e rispetto della
verità, ti pregherei di pubblicare alle tue osservazioni anche il mio
comunicato che IC NEWS ha pubblicato in data 13/9/2010 (immagino che ne eri a
conoscenza) dove la mia posizione è ulteriormente chiarita in maniera
precisa. Spero che in futuro possiamo avere altre occasioni per interloquire
e reagire nel reciproco rispetto e nella comprensione fraterna. Un saluto
anche ai lettori del tuo Blog. Remo Cristallo’. |
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Ecco di seguito anche il comunicato pubblicato da IC
NEWS: |
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‘Caro Direttore, |
grazie per la possibilità che mi dai di
rispondere al commento del lettore Francesco alla mia intervista da te
gentilmente pubblicata sull’apertura delle chiese Valdesi e metodiste alla
benedizione delle coppie omosessuali . |
Mi sembra di capire che il punto dell’
intervista che ha potuto far ritenere al lettore un discorso “comodo per non
prendere una posizione” sia quella relativa alla seguente domanda: |
D. Ma una decisione che va rispettata può
essere anche condivisa? |
R. No; sono due sfere completamente diverse.
Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre
quando essa non provoca danni ad altre persone; ma la condivisione non può
essere riferita solo a questa dimensione. |
Vengo a chiarire questa mia affermazione
che presa fuori dal contesto generale dell’intervista, può generare una
incomprensione al lettore frettoloso. |
Dal mio punto di vista la presa di distanza
è netta, chiara e precisa e solo chi vuole strumentalizzare o non ha letto
l’intera intervista può comprendere diversamente. Come ampiamente detto
nell’intervista e in precedenti dichiarazioni di dominio pubblico, noi siamo
su posizioni teologiche contrarie alla benedizione delle coppie omosessuali.
Infatti è detto: “Noi riteniamo che il dato biblico sull’argomento è insuperabile;
vale a dire che alla luce di quanto emerge dalle Scritture l’omosessualità
non può essere ritenuta una condizione lecita.” |
Di conseguenza non saprei cosa altro
aggiungere se non che nel caso in cui lo Stato Italiano dovesse approvare una
legge per legittimare i matrimoni omosessuali io esprimerei la mia più netta
e convinta disapprovazione. Ma non mi pare che si stia parlando di questo. Se
poi per posizione accomodante si intende il fatto che io non abbia usato un
linguaggio aggressivo nei confronti della Chiesa Valdese; tengo a chiarire
che non è nel nostro stile e vorrei ricordare il monito apostolico di
accompagnare la verità con la carità; perciò le stesse cose possono essere
dette anche con tono pacato senza per questo togliere forza alla verità e
alla decisione con la quale si dicono. |
Come riportato nell’intervista “Sia sul
piano personale che su quello istituzionale non ho mai mancato di far
presente in tutte le sedi e le occasioni e con pubbliche dichiarazioni che il
mondo pentecostale rappresentato dalla Federazione su questo tema ha una
convinzione opposta a quella della Chiesa Valdese; recentemente c’è stata
anche una presa di posizione del Consiglio Nazionale sull’argomento.” Il
documento è stato redatto in occasione della benedizione di una coppia
omosessuale impartita dal Pastore della Chiesa Valdese di Trapani, ancor
prima della pronuncia del Sinodo. Spero che questa mia precisazione serva a
fugare qualsiasi dubbio. |
Grazie per l’ospitalità e il contributo di
I.C.N. news al dibattito sull’argomento. |
Con l’affetto di sempre. |
Past. Remo Cristallo |
Presidente Federazione Chiese Pentecostali’ |
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LA MIA RISPOSTA |
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Remo, pace a te. Sono contento che ti siano
giunte molte reazioni al mio scritto, perché questo significa che tanti
fratelli hanno compreso la gravità di quello che hai detto sulla decisione
del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, che però vedo purtroppo
ancora tu non capisci o fai finta di non capire, e che ti ostini a non
riconoscere il tuo grosso errore, perché di grosso errore si tratta. E allora
te lo ridico: affermare come hai fatto tu che la decisione del Sinodo Valdese
di benedire le coppie omosessuali – che in base a quanto ha detto Maria
Bonafede ‘vuol dire che la chiesa chiede al Signore di accompagnare due
persone che responsabilmente affermano di voler condividere la loro vita’
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/13/tre-messaggi-dal-sinodo-valdese/60047/)
– VA RISPETTATA MA NON PUO’ ESSERE CONDIVISA, è un affermazione estremamente
sbagliata, in quanto ambigua, che lascia delle ombre e crea confusione sul
peccato dell’omosessualità, perché di una tale decisione non si può dire una
simile cosa, essendo una decisione aberrante. |
Un Cristiano può dire una cosa del genere –
cioè che la convinzione di un fratello va rispettata anche se non la si
condivide – quando per esempio deve dire quello che pensa sulla decisione di
un fratello di astenersi (per il Signore) dalla carne, o sulla decisione di
un fratello di stimare (per il Signore) un certo giorno più degli altri, perché
in questo caso egli può dire di rispettare la convinzione del fratello anche
se non la condivide. |
Questo perché l’apostolo Paolo afferma
nell’epistola ai Romani: “Quanto a colui che è debole nella fede,
accoglietelo, ma non per discutere opinioni. L’uno crede di poter mangiare di
tutto, mentre l’altro, che è debole, mangia legumi. Colui che mangia di
tutto, non sprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di
tutto, non giudichi colui che mangia di tutto; perché Dio l’ha accolto. Chi
sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che
riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piè, perché il Signore è
potente da farlo stare in piè. L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro
stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria
mente. Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di
tutto, lo fa per il Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di
tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio. Poiché nessuno di noi
vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso; perché, se viviamo,
viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; sia dunque che
viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore. Poiché a questo fine Cristo è
morto ed è tornato in vita: per essere il Signore e de’ morti e de’ viventi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo
fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; infatti sta
scritto: Com’io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a
me, ed ogni lingua darà gloria a Dio. Così dunque ciascun di noi renderà
conto di se stesso a Dio. Non ci giudichiamo dunque più gli uni gli altri, ma
giudicate piuttosto che non dovete porre pietra d’inciampo sulla via del fratello,
né essergli occasion di caduta. Io so e son persuaso nel Signor Gesù che
nessuna cosa è impura in se stessa; però se uno stima che una cosa è impura,
per lui è impura. Ora, se a motivo di un cibo il tuo fratello è contristato,
tu non procedi più secondo carità. Non perdere, col tuo cibo, colui per il
quale Cristo è morto! Il privilegio che avete, non sia dunque oggetto di
biasimo; perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è
giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo. Poiché chi serve in questo
a Cristo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. Cerchiamo dunque le cose
che contribuiscono alla pace e alla mutua edificazione. Non disfare, per un
cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose son pure; ma è male quand’uno mangia
dando intoppo. È bene non mangiar carne, né bever vino, né far cosa alcuna
che possa esser d’intoppo al fratello. Tu, la convinzione che hai, serbala
per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello
che approva. Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non
mangia con convinzione; e tutto quello che non vien da convinzione è peccato”
(Romani 14:1-23). |
Come puoi vedere, Paolo dice che ‘Chi ha
riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il
Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il
Signore, e rende grazie a Dio’, ed è per questo che la convinzione del
fratello va rispettata anche se non si è d’accordo, perché egli quella
decisione l’ha presa per il Signore. E dunque dobbiamo accogliere il nostro
fratello, ma senza discutere opinioni, senza sprezzarlo o giudicarlo, perché
quello che fa lo fa per una sua convinzione personale e per il Signore; e
‘per il Signore’ significa per la gloria del Signore, per onorare il Signore. |
Ma qui, Remo, siamo nel campo delle
convinzioni personali in tema di cibi e bevande, o di giorni, ma la decisione
del Sinodo Valdese non rientra per nulla in questa categoria di decisioni di
un fratello che vanno rispettate anche se non si condividono, e questo perché
la decisione del Sinodo Valdese rappresenta un potente avallo al peccato di
omosessualità, che come tu sai molto bene la Bibbia condanna senza mezzi
termini con queste parole: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si
hanno con una donna: è cosa abominevole” (Levitico 18:22). |
Ora, vorrei farti notare il termine
‘abominevole’, che è forte, molto forte, e che rende bene l’idea di quello
che pensa Dio, il Creatore di tutte le cose, sull’omosessualità. Ti vorrei
domandare questo: ‘Supponiamo per un momento di fare una ‘intervista’ a Dio
per chiedergli cosa pensa della decisione del Sinodo Valdese di benedire le
coppie omosessuali: quale sarebbe la sua risposta? Sarebbe come la tua, cioè
‘la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’? Io ritengo proprio
di no, perché sicuramente direbbe ‘E’ cosa abominevole!’ E questo perché Dio
condanna l’omosessualità, e quindi condanna anche qualsiasi decisione umana
di giustificare, incoraggiare, e diffondere questo peccato. |
Ma hai letto cosa ha detto Maria Bonafede?
Impartire la benedizione agli omosessuali significa ‘che la chiesa chiede al
Signore di accompagnare due persone che responsabilmente affermano di voler
condividere la loro vita’! E tu questa la chiami una decisione da rispettare?
I pastori valdesi si metteranno a chiedere a Dio di fare una cosa contraria
alla Sua volontà. Praticamente chiederanno a Dio di non dare agli omosessuali
il ravvedimento, ma di unire le coppie omosessuali sempre di più fino alla fine
della loro vita, di onorare la loro decisione di mettersi assieme ed unirsi
carnalmente! La Bibbia dice che “La maledizione dell’Eterno è nella casa
dell’empio, ma egli benedice la dimora dei giusti” (Proverbi 3:33), e questi
hanno deciso di far passare Dio per un Dio la cui benedizione è nella casa
degli empi, e di far passare gli empi come giusti, e tu questa loro decisione
hai l’ardire di chiamarla decisione da rispettare? Ma vergognati, e non
accusarmi di usare un linguaggio improprio, perché qui veramente ti devi
vergognare di avere detto una cosa del genere, che porta un discredito enorme
alla dottrina di Dio, che ti ricordo i pastori e gli anziani devono difendere
dagli attacchi degli stolti, turandogli la bocca, come dice di fare
l’apostolo Paolo a Tito, secondo che è scritto che l’anziano deve essere
“attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace
d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori. Poiché vi son
molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli
della circoncisione, ai quali bisogna turar la bocca; uomini che sovvertono
le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto
guadagno” (Tito 1:9-11). E tu invece che hai fatto dicendo che la decisione
del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali VA RISPETTATA? Gli hai
chiuso la bocca ai Valdesi-Metodisti che hanno preso questa decisione? A me
non pare proprio, ma gliel’hai lasciata aperta. |
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A proposito del verbo ‘rispettare’, vorrei
farti presente alcuni passi biblici in cui esso è usato: |
- “Chi sprezza la parola si costituisce, di
fronte ad essa, debitore, ma chi rispetta
il comandamento sarà ricompensato” (Proverbi 13:13); |
- “Allora quelli che temono l’Eterno si son
parlati l’uno all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un
libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che
temono l’Eterno e rispettano il
suo nome” (Malachia 3:16); |
- “Così parla l’Eterno: Rispettate il diritto, e fate ciò
ch’è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia sta
per essere rivelata” (Isaia 56:1). |
Ora, come puoi vedere, dobbiamo rispettare
il nome Dio, i Suoi comandamenti, come anche il diritto. Alla luce della
Scrittura dunque, quando tu dici che la decisione di benedire le coppie
omosessuali va rispettata, dici una insensatezza di inaudita gravità, perché
è come se dicessi che ciò che è in abominio a Dio, è degno di rispetto
anziché di essere detestato, odiato, e aborrito. Ma da quando in qua nella
Bibbia ci sono esortazioni o comandamenti a rispettare il male? Ma ti rendi
allora conto di quello che hai detto? |
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E non mi venire a dire: ‘Proprio quest’anno ho compiuto 50 anni di
ministero spesi in maniera integra e fedele al servizio del Signore. La mia
testimonianza di integrità è conosciuta e attestata da tanti credenti e
pastori in tutto il paese’, perché
io qua non mi sono messo a contestarti cose storte che non hai detto e che
non fai fatto, ma una cosa storta che hai realmente detto e pure
pubblicamente. O pensi che tu non abbia il dovere di essere contestato e
ripreso pubblicamente per eventuali cose storte che dici o fai pubblicamente?
Non vorrei che fosti diventato un altro ‘papa’ evangelico ‘intoccabile’ (cioè
che si ritiene non confutabile e non riprendibile quando dice o fa cose
sbagliate). Io se dicessi pubblicamente una cosa storta, vorrei essere
ripreso, perchè amo la riprensione, perché voglio piacere al Signore con
tutta la mia condotta. Ma non mi pare però che tu abbia lo stesso mio
sentimento. |
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Che vuoi dire poi quando mi dici ‘di non cadere in atteggiamenti di “giudizio”
che facilmente potrebbero ledere all’onorabilità di uomini di Dio e persone’? Che non dovrei pubblicamente giudicare come storte e
perverse, false e antibibliche, frasi come le tue? O magari che non dovrei
giudicare come cianciatori e seduttori di menti i pastori italiani che
insegnano dottrine di uomini che voltano le spalle alla verità o che
fomentano scandali contro l’insegnamento che abbiamo ricevuto? E per quale
ragione? Per non ledere l’onorabilità di uomini di Dio. Innanzi tutto bisogna
vedere se tutti quelli a cui fai riferimento sono uomini di Dio, perché molti
di questi cosiddetti pastori non sono servitori di Dio ma di Mammona, e poi
qua non si lede l’onorabilità di nessuno, perché non li si sta diffamando, ma
li si sta riprendendo severamente per le loro ciance, i loro scandali, le
loro false dottrine, come bisogna fare secondo la Bibbia, per amore della
verità e dei santi. |
Vedo però che ti preoccupi dell’onorabilità
dei predicatori che insegnano false dottrine, e che io ho confutato
pubblicamente, ma dell’onorabilità della dottrina di Dio vedo che ti
interessa ben poco; e d’altronde, lo hai dimostrato non condannando la
decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali. Non vorrei
che anche a riguardo delle false dottrine insegnate da pastori italiani e
stranieri, che sono tuoi amici o con cui hai buoni rapporti, che tu non
condividi, tu dica ‘Le rispetto, ma non le condivido’. |
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Per ritornare alle parole di Paolo ‘‘Chi ha
riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il
Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il
Signore, e rende grazie a Dio’, è evidente che se dovessimo usare il tuo
metro di giudizio sulla decisione del Sinodo Valdese, dovremmo dire che ‘chi
benedice le coppie omosessuali, lo fa per il Signore’, e quindi la sua
decisione o convinzione va rispettata perché quella decisione o convinzione è
per la gloria di Dio e per onorare Dio! E come si fa a dire una cosa simile,
quando quella decisione è stata presa per piacere agli uomini, per soddisfare
le concupiscenze carnali degli omosessuali, per incoraggiarli e farli sentire
a loro agio? Ma ti rendi conto della confusione e dello sconcerto che crea la
tua dichiarazione? |
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Tu affermi nella tua lettera: ‘I fratelli Valdesi e Metodisti non hanno
preso questa decisione a cuor leggero semplicemente per amore del “peccato
omosessuale”, la loro convinzione parte da una tesi scientifica
sull’omosessualità e da una interpretazione storico/critica sui testi della
scrittura che condannano l’omosessualità. La mia convinzione è diametralmente
opposta e penso che dal testo dell’intervista sia chiaro. Ti assicuro che non
rispetto il peccato e non ho difficoltà a denunciarlo a voce alta. Come tutti
gli altri pastori, ho solo compassione per i peccatori’. |
Guarda, io conosco molto bene le tesi, le
interpretazioni, e le convinzioni dei Valdesi-Metodisti sull’omosessualità,
avendole studiate, e ti posso dire che sono abominevoli nel cospetto di Dio,
e siccome che da una cosa impura non si può trarre una cosa pura, queste loro
tesi abominevoli hanno partorito una decisione abominevole, che è appunto
quella di benedire le coppie omosessuali, che poi culminerà un giorno nello
‘sposare’ le coppie omosessuali, e questo avverrà quando anche la
legislazione di questo paese sancirà la liceità del matrimonio gay. E’ solo
una questione di tempo, tutto volge in quella direzione. |
Già, tu dici che la tua convinzione
sull’omosessualità è diametralmente opposta a quella dei tuoi fratelli
Valdesi e Metodisti che hanno preso questa decisione; ma questo lo sapevamo
già ancora prima che tu rilasciassi questa intervista, quello che non
sapevamo però era che tu RISPETTI QUESTA LORO DECISIONE ED ESORTI LA
FRATELLANZA A RISPETTARLA, ecco cosa ignoravamo. Io infatti nel mio scritto
non ti ho contestato la tua posizione sull’omosessualità, che so essere
contraria, ma la tua posizione sulla decisione del Sinodo Valdese di benedire
le coppie omosessuali, che in sostanza è una posizione di rispetto verso di
essa, RISPETTO che non ci può e non deve essere, perché come ti ho detto è
una decisione abominevole nel cospetto di Dio, e quindi Dio ci chiama a
riprovarla, a condannarla, a rigettarla, a disprezzarla. |
Ma tu persisti a rispettarla, e perché
questo? Perché non la ritieni peccato, infatti siccome prima nell’intervista
hai affermato che la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali
‘va rispettata, ma non può essere condivisa’, e poi in questa tua lettera
affermi: ‘Ti assicuro che non rispetto il peccato e non ho difficoltà a
denunciarlo a voce alta’, ciò significa per forza di cose – e non è una mia
congettura, perché le tue parole si integrano molto bene, direi perfettamente
– che per te la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie
omosessuali non è peccato, altrimenti non la rispetteresti e non esorteresti
a rispettarla. Ma non ti vergogni di dire una simile cosa? Ma io dico: ‘Ma lo
sai cosa è il peccato?’ L’apostolo Giovanni dice: “Chi fa il peccato commette
una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge” (1
Giovanni 3:4). Come ardisci dire dunque che quella decisione non è peccato?
Non è forse una decisione che viola la legge santa di Dio, perché assicura la
benedizione in nome di Dio a degli empi, cioè a uomini e donne perversi che
commettono tra di loro cose turpi, e che fa passare l’omosessualità come una
tendenza sessuale lecita all’uomo? Ma come la leggi la Bibbia? Ti esorto
dunque, a rientrare in te stesso, e a metterti a considerare peccato la
decisione del Sinodo Valdese, e quindi a denunciarla a voce alta, perché essa
E’ PECCATO AGLI OCCHI DI DIO. |
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Tu dici che ‘come tutti gli altri pastori, ho solo compassione per i
peccatori’, ma a noi pare che oltre ad avere
compassione per i peccatori, ne hai altrettanto anche per il peccato che
hanno commesso quelli del Sinodo Valdese che hanno deciso di benedire le
coppie omosessuali, e le tue parole non lasciano dubbi a riguardo. |
Eppure anche tu dici nelle tue prediche
‘Dio odia il peccato’; o mi sbaglio? Come mai dunque tu invece non odi il
peccato che hanno commesso quelli del Sinodo Valdese, ma lo rispetti? Non mi
pare infatti che odi la decisione del Sinodo Valdese – COME LA ODIA DIO –
perché tu LA RISPETTI! E la ragione? Perché secondo te quelli del Sinodo
Valdese che hanno preso la decisione di benedire le coppie omosessuali non
hanno commesso nessun peccato! |
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Tu dici anche: ‘E’ evidente che in un documento di 2000 parole dove viene
chiaramente illustrata la posizione contraria alla benedizione delle coppie
omosessuali non si può soffermarsi su un periodo del testo e tirare le più
avverse deduzioni’. |
Al che ti rispondo dicendo che invece ci si
può, anzi ci si deve soffermare su questa tua dichiarazione, perché è
sbagliata, in quanto non mostra per niente totale e assoluta contrarietà alla
decisione del Sinodo Valdese, appunto perché hai osato affermare che la loro
decisione deve essere rispettata. |
Ho tirato le più avverse deduzioni? Non mi
pare proprio. Magari lo hanno fatto altri, ma certamente non io che sono
stato chiaro quanto lo sei stato tu. Tu hai detto che essa va rispettata, e
io invece ho detto che va condannata, riprovata e disprezzata e tu questo non
lo hai fatto. Questa non è una deduzione mia, ma una constatazione oggettiva
di quanto tu hai detto. |
E’ sconcertante poi che tu chiami fratelli
quelli che hanno preso questa decisione. Ma lo sai che tra quelli che hanno
preso questa decisione, cioè che hanno votato ‘sì’, ci sono delle persone
omosessuali? E tu queste persone li chiami ‘fratelli’, e quindi fratelli di
Gesù? Ma ti rendi conto di quello che dici? Non lo sai che Gesù ha detto:
“Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è ne’ cieli, esso mi
è fratello e sorella e madre” (Matteo 12:50)? E non lo sai che la volontà di
Dio è che noi ci santifichiamo, e che conserviamo il nostro corpo in santità
ed onore senza darci a passioni di concupiscenza come fanno i pagani che non
conoscono Dio (cf. 1 Tessalonicesi 4:3-5), proprio quello che non fanno
questi cosiddetti evangelici omosessuali, che invece si corrompono andando
dietro a vizi contro natura, come facevano gli abitanti di Sodoma e Gomorra?
Come fai dunque a chiamare fratelli persone che fanno la loro propria volontà
perversa e non la buona, giusta e santa volontà di Dio? |
Certamente, questi individui che hanno
preso questa decisione non sono nostri fratelli. Ma se tu li chiami fratelli
vuol dire che devi andare a ripassarti quello che dice la Bibbia sui fratelli
di Gesù, perché te lo sei dimenticato. La Bibbia sai come li chiama costoro?
Empi, secondo che è scritto: “empî che volgon in dissolutezza la grazia del
nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo” (Giuda 4),
altro che fratelli! |
Dunque, Remo, io ti esorto ad abbandonare
questo tuo parlare ambiguo, questi tuoi giri di parole in riferimento alla
decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, e di
riconoscere di avere detto una cosa sbagliata, e di metterti a condannarla,
riprovarla, disprezzarla, come deve fare ogni ministro di Dio, anzi come deve
fare ogni Cristiano. Smetti di chiamarla ‘decisione da rispettare’ e comincia
a definirla ‘decisione aberrante, iniqua, ingiusta, malvagia’. |
|
Tu dici poi: ‘Non sarebbe piuttosto preferibile invitarmi ad un chiarimento per
una espressione “malintesa” nella mia intervista piuttosto che redarguirmi in
maniera così pubblica? A me sembra che la scrittura dia sempre una
possibilità di chiarificazione personale prima di rendere pubblica una
posizione sbagliata, ci insegna: “ .. poi dillo alla chiesa” Matteo 18:17 Con
questa procedura etica si è mosso il direttore di IC news ( Agenzia di
informazione cristiana) quando, interpellato da un lettore sulla questione
della benedizione delle coppie omosessuali, mi ha invitato a chiarire le mie
affermazioni che a giudizio del lettore sembravano “Accomodanti”. |
Al che ti rispondo dicendoti che non c’era
bisogno di un chiarimento sulla tua espressione, perché era molto chiara; e
poi che non è stata intesa male appunto perché chiara. |
Perché ti ho ripreso pubblicamente? Perché
la tua intervista è pubblica, e quindi tutti la possono leggere, e quindi era
necessario una riprensione pubblica. In merito al passo di Matteo 18:17, da
te citato a supporto della tua tesi secondo cui prima avrei dovuto
contattarti personalmente e privatamente, e poi in caso di un tuo rifiuto ad
accettare la riprensione di dirlo alla Chiesa, ti voglio ricordare che questa
procedura l’avrei dovuta seguire nel caso tu avessi peccato contro di me,
infatti tutto il contesto dice: “Se poi il tuo fratello ha peccato contro di
te, va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato il tuo
fratello; ma, se non t’ascolta, prendi teco ancora una o due persone,
affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. E se
rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la
chiesa, siati come il pagano e il pubblicano. Io vi dico in verità che tutte
le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le
cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo” (Matteo
18:15-18). Hai peccato contro di me? Mi hai fatto qualche torto che dovevo
prima venire da te privatamente a riprenderti, prima di dirlo alla Chiesa?
Non mi pare. |
Vedi, Remo, la tua dichiarazione sulla
decisione del Sinodo Valdese è stata resa pubblica, e quindi dato che alla
luce della Parola di Dio è sbagliata, e la possono leggere tutti, è giusto
che essa vada riprovata pubblicamente. Ho scritto un breve trattato su questo
argomento, che ti invito a leggere integralmente. Qui ti metto solo una parte
di quel mio scritto: ‘La falsa dottrina o lo scandalo diffuso tramite
Internet o la radio o la televisione o a mezzo stampa sono come dei virus che
si diffondono molto velocemente, e che fanno delle vittime poche o tante che
siano. Quello che voglio dire è che fanno comunque un danno al Vangelo e alla
Chiesa. E’ quindi doveroso che la riprovazione e la riprensione siano subito
pubbliche, affinché tutti coloro che hanno ascoltato, visto, guardato, letto
la cosa storta, possano avere subito la possibilità di sapere che quella cosa
è sbagliata e non si deve fare o insegnare. In altre parole, il veleno
diffuso pubblicamente, deve avere subito un antidoto pubblico. E poi, la
immediata riprensione pubblica serve a suscitare timore in coloro che sono
tentati a dire o fare le stesse cose, secondo che è scritto: “Quelli che
peccano, riprendili in presenza di tutti, onde anche gli altri abbian timore”
(1 Timoteo 5:20).’ |
Non si capisce dunque per quale recondito
motivo, tu possa pubblicamente affermare che rispetti quella decisione
abominevole, e io non possa dire altrettanto pubblicamente che hai fatto una
dichiarazione insensata che porta disonore al Vangelo, perché te lo ripeto:
‘Rispettare significa ‘onorare, stimare, riconoscere la dignità, il valore di
qualcosa’. Bisogna dunque porsi questa domanda: ‘Alla luce di quanto dice la
Scrittura, la decisione del Sinodo Valdese possiede qualche valore o qualche
dignità, che va rispettata?’ No, anzi possiede tutte le caratteristiche per
essere disprezzata, detestata, e rigettata, perché essa è UNA FORMA DI MALE.
Non ha forse detto l’apostolo Paolo: ‘Aborrite il male” (Romani 13:9)?’ |
Ma dimmi un po’, quando Pietro ad Antiochia
si mise a costringere i Gentili a giudaizzare, e con la sua simulazione
trascinò dietro a sé altri credenti tra cui anche Barnaba, che fece Paolo? Lo
chiamò in disparte, e lo riprese privatamente prima di farlo davanti a tutti?
Non mi pare proprio, ma lo riprese subito davanti a tutti, e questo perché
Pietro si era messo a procedere pubblicamente in maniera storta verso la
verità del Vangelo (Galati 2:14). Egli era da condannare, dice Paolo. E tu
che hai fatto con questa tua affermazione pubblica sulla rispettabilità della
decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali? Non hai fatto
forse una cosa simile? In altre parole, non è forse vero che tu pubblicamente
non hai proceduto con dirittura rispetto alla dottrina di Dio? Che ti
aspettavi dunque? Un trattamento diverso da quello che ricevette Pietro? |
Ritengo dunque che tu debba rivedere anche
l’interpretazione data da te a quel passo di Matteo, perché non può essere
applicato nel caso un credente ha compiuto uno scandalo o insegnato una
eresia o fatto una affermazione insensata di dominio pubblico. In questo caso
infatti la riprensione e la riprovazione devono essere pubbliche. |
|
Ti voglio ricordare inoltre che le
decisioni si possono condannare. Ti propongo alcuni esempi, tra i tantissimi
che esistono. |
- Ad Assisi al termine del 64esimo convegno
giovani (27-30 dicembre 2009), promosso dalla Pro Civitate Christiana e da
Pax Christi, dal tema “Il sasso nell”Acqua”, è stato lanciato un appello in
cui viene detto tra le altre cose: |
‘ …. Per questo noi condanniamo la decisione del Parlamento italiano del 19/11/09
di privatizzare l’acqua: è un atto gravissimo che noi riteniamo immorale. Per
questo noi chiediamo che l’acqua rimanga gestita esclusivamente e
direttamente dalle comunità locali, che hanno da sempre diritto di garantirne
la distribuzione per tutti al costo più basso possibile. ….’ Tratto da:
http://www.tuttoggi.info/articolo-20067.php |
- Il governo Francese ha condannato la
decisione del governo Iraniano di mettere a morte un omosessuale, ecco
infatti cosa si legge in un dispaccio dell’agenzia Ansa del 1 Settembre 2010:
‘ (ANSA) – PARIGI, 1 SET – La Francia ha chiesto la liberazione di Ebrahim
Hamidi, il giovane iraniano di 18 anni condannato a morte nel suo paese
perche’ omosessuale. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri che in una
nota: ‘La Francia esprime viva preoccupazione dopo la condanna a morte di
Hamidi’, ha riferito il portavoce del Quai d’Orsay. ‘Condanniamo questa decisione che rivolta le coscienze per le
gravi violazioni dei diritti umani fondati sugli orientamenti sessuali in
Iran’. Tratto da:
http://wwwext.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/09/01/visualizza_new.html_1788039083.html |
- La Comunità Europea ha condannato la
decisione del pastore Terry Jones di bruciare il Corano (decisione che poi il
Jones non ha attuato perché ci ha ripensato): L’ alto rappresentante della
politica estera della Ue Catherine Ashton «condanna nella maniera più forte
possibile» l’invito a «bruciare in piazza il Corano» nell’anniversario
dell’11 settembre, lanciato da un pastore battista americano. «Condanniamo fortemente questo appello»,
ha detto la portavoce della Ashton, rilevando che da parte della Ue c’è il
«pieno rispetto per tutte le fedi religiose». Tratto da:
http://www.ilgiornaledipozzallo.net/39901/rogo-corano-linterpol-lancia-allarme-globale/ |
- L’esponente Udc Rocco Buttiglione, in
merito alla decisione presa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo in
merito alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, secondo cui essa
costituisce “una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli
secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni”, ha
parlato di “decisione aberrante”. Tratto
da: http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/crocefissi-aule/crocefissi-aule/crocefissi-aule.html |
Ora, dico io, se persone del mondo
condannano senza mezzi termini delle decisioni di singoli o di governi che
secondo loro violano certi diritti, quanto più i ministri di Dio, e in
generale i Cristiani, devono condannare tutte quelle decisioni che vanno
contro la Parola di Dio. Non mi pare che le persone citate qua sopra abbiano
usato la formula ‘La decisione va rispettata, ma non possiamo condividerla’.
No, perché non solo rifiutano di condividerla, ma rifiutano anche di
rispettarla. |
Quindi io ritengo che tu adottando questa
espressione ‘La decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’, in
merito alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali,
decisione che va apertamente contro la legge di Dio, e quindi è condannata da
Dio, ti sei comportato con molto meno coraggio di quanto facciano tante
persone del mondo quando devono esprimere la loro riprovazione nei confronti
di certe decisioni. E non solo con molto meno coraggio, ma anche con molta
meno chiarezza. |
I ministri di Dio devono invece portarsi
virilmente, con coraggio, senza paura di niente e di nessuno, e devono
riprovare con ogni franchezza le opere infruttuose delle tenebre, come
facevano gli apostoli, e quando un organo ecclesiastico, come quello del
Sinodo Valdese, prende una decisione del genere, devono avere il coraggio e
la forza di denunciarla, di riprovarla, di condannarla, e di disprezzarla
pubblicamente, SENZA SE E SENZA MA, e senza nessun giro di parole. E tu non
solo questo non lo hai fatto, ma hai addirittura detto che quella decisione
va rispettata. Hai detto dunque il contrario di quello che avresti dovuto
dire. Non metterti a fare giri di parole, perché l’italiano lo comprendiamo
bene, e sappiamo cosa significa che una decisione va rispettata! |
Ma allora mi domando io: ‘Se un giorno un
organo ecclesiastico di una qualche Chiesa Protestante dovesse sancire la
benedizione delle coppie formate da una donna o un uomo con una bestia, o da
un uomo e sua figlia, o una donna e suo figlio, in base al tuo modo di
ragionare, non si dovrebbero condannare neppure queste decisioni? Anche in
questo caso si dovrebbero rispettare?’ Tu forse mi dirai: ‘No, in questo caso
sarebbero da condannare!’ E no, Remo, perché se sei coerente con te stesso,
dovresti rispondere di sì, perché l’omosessualità è messa assieme a questi
altri peccati nella Bibbia, è condannata come lo sono gli altri peccati da me
menzionati qua sopra. Ma ti rendi conto allora della gravità della frase che
hai detto? Ti rendi conto a cosa può portare? |
Tu quindi non hai condannato la decisione
del Sinodo Valdese, Remo, e mi pare di capire che non hai nessuna intenzione
di farlo. Avrai certamente i tuoi interessi nel non condannarla, ma sappi che
quando si antepongono i propri interessi alla dottrina di Dio, si smette di
servire il Signore, perché si cerca di piacere agli uomini. Non ha forse
detto l’apostolo Paolo: “Vado io forse cercando di conciliarmi il favore
degli uomini, ovvero quello di Dio? O cerco io di piacere agli uomini? Se
cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo”
(Galati 1:10)? E’ evidente dunque che nel momento che un ministro di Dio
comincia con il suo parlare e la sua condotta a piacere agli uomini, egli non
serve più Cristo. Tu vuoi piacere ai tuoi fratelli Valdesi-Metodisti, lo
abbiamo capito tutti noi questo. D’altronde tu sei in buoni rapporti con
loro, e difatti hai pure pastori valdesi che insegnano nella Facoltà
Pentecostale di Aversa, e non hai intenzione di rinunciare ad essi! E’ quindi
inevitabile che tu abbia deciso di adottare questo linguaggio ambiguo, non
aggressivo (già perché il nostro linguaggio per te è ‘aggressivo’, ma hai
dimenticato che lo era anche quello di Gesù e degli apostoli quando
riprovavano il male), non chiaro, che peraltro getta scompiglio in quelle
famiglie di credenti dove ci sono persone omosessuali, che adesso si
sentiranno dire: ‘Ma pure il pastore Remo Cristallo ha detto che rispetta la
decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali: perché dunque
non rispettate la mia decisione di essere omosessuale e di farmi benedire
assieme al mio ‘compagno’ da un pastore Valdese?’ |
Credo che tu non immagini neppure i danni
che queste tue stolte parole produrranno nel tempo, perché costituiscono del
lievito malvagio che farà lievitare tutta la pasta. Non ti illudere, queste
tue parole costituiscono un incoraggiamento alla pratica omosessuale, appunto
perché tu dici che la decisione del Sinodo Valdese va rispettata. E quello
che hai detto per chiarire il tuo pensiero non ha affatto risolto il
problema, perché non hai rinnegato quello che hai detto nell’intervista. |
|
Tu infatti dici: ‘Noi siamo su posizioni teologiche contrarie
alla benedizione delle coppie omosessuali’. E
che significa questo? Non significa mica che voi condannate quella decisione!
Che voi avete una posizione teologica contraria, lo si sapeva, ma il problema
sussiste perché voi non dite di DETESTARE, ODIARE, RIGETTARE, RIPROVARE NELLA
MANIERA PIU’ FORTE POSSIBILE la decisione dei Valdesi di benedire le coppie
omosessuali. |
Quello che voglio dire è che non è affatto
soddisfacente questo tuo modo di parlare, perché in base all’esempio che ci
hanno lasciato prima i profeti, e poi Gesù e gli apostoli, queste
affermazioni che contrastano la verità vanno riprovate energicamente, e
severamente. Paolo disse infatti a Tito in merito a coloro che insegnavano
cose perverse: “Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella
fede, non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d’uomini che
voltan le spalle alla verità” (Tito 1:13-14). E noi non vediamo nessuna
severità nelle tue parole contro i Valdesi-Metodisti che hanno preso questa
aberrante decisione! |
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Tu dici ‘non è nel nostro stile’; male,
molto male, perché questo significa che voi non seguite lo stile di Gesù e
neppure quello degli apostoli. E’ ora dunque che cambiate stile. |
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Tu dici anche: ‘le stesse cose possono essere dette anche
con tono pacato senza per questo togliere forza alla verità e alla decisione
con la quale si dicono’, ma il problema qua è
che tu non hai detto le stesse cose che diciamo noi, o meglio che dice la
Parola di Dio, su tale decisione dei Valdesi, ma con tono pacato, ma hai
detto altre cose, cose che non si devono per niente dire né in maniera
‘aggressiva’ e neppure ‘con tono pacato’. Hai capito sì o no? |
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Ascolta, dunque, io ti esorto a fare un
comunicato in cui dici espressamente una frase del genere ‘Condanniamo la
decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, in quanto
aberrante, contraria alla legge santa di Dio’. Fallo, per amore della verità
e dei santi, altrimenti porterai la pena di queste tue parole stolte. |
E sappi che fino a che avrò un alito di
vita, e fino a che non la condannerai, quando ne avrò l’opportunità
condannerò la tua dichiarazione. E con me faranno questo tutti quelli che
temono Dio e rispettano il Suo nome. |
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Ti saluto nel Signore |
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Giacinto Butindaro |